Biografia
Bruno Del Bianco nasce il 5 aprile 1944 a Vorno, piccolo paese situato nelle colline tra Lucca e Pisa. Si forma da autodidatta e contro ogni aspettativa della famiglia; dopo aver bbandonato il Collegio Cavanis, nel 1968 si trasferisce a Firenze dove vive facendo il pittore di strada. Sulla scia delle contestazioni giovanili, ell’antiproibizionismo, della ribellione verso ogni forma di dogmatismo, il capoluogo toscano sembra per lui il luogo dove intraprendere la propria strada e realizzare il sogno di dedicarsi all’arte. Sono anni in cui Del Bianco sperimenta ciò che la contemporaneità propone: incontra il mondo dell’esoterismo, si interessa a studi alchemici, alla filosofia orientale e alla cultura underground tutta. Proprio a Firenze conosce Suzanne Foster giovane americana che segna fortemente la sua vita e la sua carriera artistica. Nel 1972 rientrano insieme a Lucca e inizia la più importante fase espositiva dell’artista. La città infatti accoglie interessata la sua produzione di olii, acquarelli, sanguigne e matite; il successo, sia dal punto di vista critico che di vendite, non si fa attendere. In pochi anni sono numerose le mostre personali e collettive che regalano al pittore visibilità e successo.
Del Bianco è personalità eclettica, ricca di spunti contemporanei e immersa completamente nella realtà giovanile del suo tempo. I forti interessi mistici e esoterici si uniscono a quelli verso il buddismo indiano, l’arte del rinascimento fiorentino, la pittura fiamminga, i testi classici latini e greci, fino alle più contemporanee suggestioni pittoriche americane informali.
Con il 1976, finita la relazione con Suzanne, si registra un brusco arresto della sua attività espositiva. È però importante sottolineare che la produzione pittorica non vede comunque interruzioni; la sua vita infatti è sempre dedita all’arte e alla pittura, anche se con diverse declinazioni e continue evoluzioni.
Con gli anni ottanta si ha una rinascita della figura di Del Bianco. L’artista si lega alla lucchese Paola Masini, con la quale ha il figlio Lorenzo, e inizia una nuova fase produttiva ed espositiva. Il pittore sembra essere tornato in modo stabile e duraturo sulla scena artistica locale. Le nuove opere a china, come anche quelle a olio o pastello, riscuotono grande favore.
Con l’inizio degli anni novanta però la situazione muta nuovamente. La decisione di abbandonare definitivamente l’ambiente pubblico dell’arte non trova motivazioni chiare e precise, inquadrandosi comunque in un generale impoverimento del mercato artistico locale. Del Bianco continua a dipingere per tutto il resto della vita, vivendo nella sua città natale grazie alla vendita di opere per canali secondari senza più effettuare esposizioni ufficiali.