Artista, nato a Napoli nel 1926.

Fin dalla più tenera età, ha dovuto subire la mancanza del padre e più tardi quella dell'unico fratello che aveva perchè morti entrambi sul lavoro nello stesso stabilimento Ilva di Bagnoli, per mancanza di verifiche agli impianti. Romano rimase orfano per ben due volte, solo, distrutto e abbandonato da tutti.

Autodidatta, Bruno Romano ha dovuto inventare, mescolare e combinare per arrivare a dare senso vero ai suoi anni, come marito, padre e nonno. Sente l'incessante palpito della realtà che lo circonda, nella quale lotta per realizzarsi come uomo, ne sente intorno i contrasti, e mette su tela pittorici messaggi umani, scene di vita personale, tragedia umana che l'artista espone per non far dimenticare, per non far più ripetere. 

L'intima essenza della sua arte rifiuta qualsiasi mezzo estraneo all'uomo per esprimersi, e rivive limpidissima nei dipinti che Romano ci dona, senza pennello, esclusivamente con la magica sensorietà delle sue dita.