Biografia

Michele Camusso è nato a Recco (Ge - Italia) nel 1969.

La passione per la creatività è prematura quando produce dipinti usando le chiavi della macchina da scrivere di suo padre o quando progetta la casa dei sogni che vuole costruire all'età di quattro anni.

La passione per l'architettura e l'arredamento già molto forte è incoraggiato dalle numerose riviste del settore che circolano in casa.

Non ha la possibilità di seguire la predisposizione artistica orientando il suo percorso scolastico verso studi scientifici verso i quali mostra comunque interesse: matematica e numeri sono argomenti che lo divertono per la loro natura ordinata sebbene sorprendente.

Dalle superiori vorrebbe entrare in architettura, ma i consigli dei professori lo indirizzano alla facoltà di ingegneria.

Gli infiniti aspetti creativi trovano diverse valvole di rilievo come la scrittura di design per la cucina, ma è solo verso il 2006 che la chiamata alla prima delle arti figurative diventa insopportabile insopportabile.

A questo punto tutto il percorso di vita sino allora intrapreso si fonde e tutte le esperienze si uniscono creando un pensiero pittorico molto personale.

Nel 1997 inizia a dipingere, sentendo il bisogno di "graffiare" la tela: dopo aver colorato utilizza un pennello molto vecchio senza elasticità per creare delle onde sul colore.

Successivamente studia una tecnica per rendere queste onde importanti (in rilievo).

Ogni campitura (definendo così i "tasselli"/zone delimitate dal contorno nero) è monocromatica e priva di sfumature. Il gioco di luce deriva dall'intensità e dalle direzione in cui le onde (tutte diversamente indirizzate) vengono colpite. Quindi uno stesso quadro posto in un ambiente subisce mutazioni continue nell'arco della stessa giornata.

La tecnica è definita mista: vi è un primo lavoro di creazione della plasticità del dipinto attraverso l'utilizzo di un misto di prodotti che ha affinato in base al supporto (legno o tela), a seguire avviene la colorazione con colori acrilici., infine l'intera superficie viene trattata con un prodotto finalizzato a renderla estremamente lucida per ottimizzare il gioco delle luci e per "riattivare" i colori (gli acrilici sono tempere viniliche che ad asciugatura completata diventano opache e perdono vivacità).

Dal suo carattere ottimistico e semplicemente complicato derivano i colori accesi vivaci a tratti quasi accecanti ma resi equilibrati da un visione degli elementi formali quasi unica.

Dagli studi universitari nasce lo studio della matericità che ha lo scopo importante di diversificare le monocolorate campiture dei suoi quadri creando giochi di luce che creino sfumature là dove esse non esistono così che i suoi lavori siano dinamicamente mutevoli in funzione della illuminazione a cui vengono sottoposti.

Dalla sua passione per l'architettura nasce la capacità singolare di vedere i volumi degli edifici come se essi fossero semplicemente parallelepipedi proiettati in un mondo digitale privo di regole gravitazionali o logistiche.

Dal suo amore per le forme curvilinee, per i giochi di luce, per gli arredi e per le piante nasce la necessità di poter quasi modellare con le sue mani il mondo che riporta sui suoi supporti (tela, carta e legno).

Tutto quanto ha avidamente immagazzinato nei suoi anni di vita si riversa sulle tele portando all'esterno e condivisibile con gli altri quel mondo colorato e meraviglioso che i suoi occhi filtrati dalla fantasia proiettavano sul grande schermo della sua mente.