Caterina Rasà
…La navicella di Nic (Cinzia Corvo) si muove sull’onda degli “ismi” del ‘900, non ancora risucchiati dalle
correnti profonde.
Il suo astrattismo, conserva sempre il contatto col reale sia pur magico e fiabesco, in quelle esili
figure appena sbozzate ,rivolte verso o dentro geroglifici , dai quali prendere a prestito un
significato meno fluttuante di quello che interpretano sulla tela.
Così ogni quadro diviene un tassello che si chiarisce e prende vita dai segni successivi. Un divenire
verso possibilità ancora nascoste, di cui si conosce solo il desiderio…
… In questo percorso artistico sull’inesistente che acquista lo spessore dell’esistere, l’artista
continua il suo discorso metafisico,raccogliendo le più diverse esperienze sensoriali ed
extrasensoriali ,per tradurle in forme mai definite come respiro di mare o vento di terra, mentre il
giallo affiora sempre più spesso, quasi a prefigurare l’inizio di una nuova tappa umana e artistica.
Ora Sole, ora luna, ora albero, ora passione, ora gioia , Nic interprete solitaria di se stessa, si
affida al messaggio artistico per conoscersi, reinventarsi e quindi vivere.
Caterina Rasà (Agosto 2006)