Ciruziel - pittore contemporaneo
Mi chiamo Ciro Grimaldi,e sono nato il 9 Settembre del 1995 a Ronciglione,piccolo comune in provincia di Viterbo.
Sin da piccolo sono sempre stato attratto dal mondo del disegno. Persuaso,e forse quasi rasseganto, al fatto che nell'odierna società è sempre più difficile (purtroppo) mettere alla base di un ricavo economico l'arte,decisi di non percorrere direttamente(e immediatamente) questa strada ma,ritrovando nel disegno geometrico un forte motivo di rilancio per le mie aspirazioni, mi orientai - in giovane età- verso un istituto tecnico di costruzioni ambiente e territorio.
L'irrompere in Italia della crisi economica del 2008 , che portò con sé,in tutta l'opinione pubblica,un diffuso clima di pessimismo che toccava particolarmente i giovani in cerca di occupazione, mi fece perdere la speranza di diventare architetto. Così abbandonai completamente le scuole.
Alla sola età di 17 anni incominciai a inserirmi nel mondo del lavoro,facendo per lo più manzioni da operaio,fino a che trovai stabilità lavorando come operatore ecologico nel mio paese di residenza.
Nel 2015 mi tornarono a bussare alla porta i colori da me tanto amati e mai dimenticati. Al compimento dei miei 20 anni mi venne regalato ,da un mio caro amico, un fantastico cofanetto con all'interno dei colori ad olio (da me sempre ammirati ma mai usati) che risvegliarono in me quella passione e quella tensione artistica che sembrava ormai sopita.
Da quel giorno iniziai a pensare come utilizzare e cosa fare con quei colori per poter, primariamente, ripagare con un lavoro fatto da me per il mio amico. Così tutte le sere,chiudendo gli occhi, mi si facevano avanti mille idee, mille progetti da realizzare che avevano tutti a che fare con rappresentazioni di soggetti realistici. In un primo momento, da una parte , il fascino per il disegno realistico era prevalente in me , dall’altra c’era la consapevolezza che le mie doti tecniche non erano adeguate al contenuto artistico delle mie idee.
dell’astrattismo una valida alternativa espressiva- sicuramente la migliore e la più adeguata al mio spirito artistico- al punto tale da farmi dimenticare qualsiasi tipo di prospettiva realistica.
Realizzata, insomma, l’impossibilità di un piena e completa corrispondenza tra la forma del pensiero ideale e la forma empirica-artistica della sua attualizzazione. In quel punto mi ritrovai senza idee, ma poi lasciando la testa più libera di pensieri mi si creavano delle immagini che danno forma a delle parole che nella realtà non si potevano mai materializzare tranne con una una forma astratta.