Biografia

A cura di Gianluca Barbaro

Claudio nasce a Napoli nel bel mezzo del “boom economico” italiano, di cui anche il padre è stato protagonista. La sua industria, infatti, in quel periodo, è fornitrice della Società Meridionale Elettrica (l’attuale Enel) ed emerge nel campo dell’industria elettromeccanica divenendone azienda leader. Il piccolo Claudio, nella sua infanzia, alterna periodi di vivacità a momenti più introspettivi e profondi, nei quali si apparta nel “suo mondo”; un mondo che riesce a percepire e capire soltanto sua madre. Con la sua sensibilità poetica e attraverso l’improvvisazione di laboratori, la donna lo coinvolge in varie attività artistiche. Con lei Claudio e i suoi fratelli trascorrono lunghi periodi in una casa in montagna, grazie ai quali scoprono la bellezza del creato, l’amore per la natura e gli animali. Claudio vive in modo particolare tutto ciò, perché, essendo nato daltonico e con la sordità ad un orecchio, sviluppa fortemente la sua capacità di meditare e “osservare”. Le montagne, infatti, nella sua percezione sono le “onde del cielo”, e nel momento in cui gli altri sorridono nell’ascoltare le sue descrizioni, lui non li comprende e ne resta meravigliato.  

Al ritorno tutto è diverso. Quegli attimi di spensieratezza e intimità si trasformano nella realtà molto più pratica e caotica della città. Proprio in questo ambiente il padre vuole che Claudio viva, e, durante la crescita, lo spinge ad essere differente da ciò che lui è veramente: un ragazzo contemplativo, un animo sognatore. In seguito sua madre si ammala e si allontana da casa per lunghi periodi di cure. La famiglia percepisce tutto il vuoto che la sua mancanza crea. In modo particolare per Claudio questo vuoto si riempie di disperazione, ed egli trova il suo unico ristoro estraniandosi ed immergendosi nei colori e nel disegno. In seguito è costretto, a causa dei tanti impegni lavorativi del padre, a trascorrere anche un periodo in collegio.

Al ritorno, Claudio frequenta la scuola dell’obbligo, e qui sperimenta tutte le conseguenze della sua “diversità”. Aspetta con ansia le ore in cui si studia disegno, durante le quali si sente al posto giusto e compreso dai sui maestri, che leggono nei suoi disegni un potenziale talento. Secondo la visione di suo padre, coltivare questa sua passione è inutile ed improduttivo. Egli vuole che il figlio intraprenda gli studi scientifici e che si laurei in ingegneria, in modo da continuare il suo ruolo di industriale, ma con maggiori competenze. 

Ma il ragazzo, trovandosi a disagio in una vita che non gli appartiene, e, ricevendo anche la bruttissima notizia della morte di sua madre, scappa via da casa. Dopo vari momenti di scoraggiamento, riesce ad entrare in contatto col mondo del teatro, ottenendo scritture con varie compagnie teatrali, e lavora con attori del calibro di Mariano Rigillo, Pupella Maggio, Ugo Pagliai e Paola Gassman, Renzo Giovanpietro. Ricopre i ruoli prima di attrezzista, poi di macchinista e poi di capomacchinista. Le lunghe tournée gli permettono di viaggiare in tutt’Italia e di avere molte amicizie.Durante i periodi di vacanza si può permettere di raggiungere mete anche più lontane, come l’Olanda, la Francia, l’ex Jugoslavia.

Durante un viaggio nella Repubblica Dominicana resta profondamente toccato dalla miseria e dal degrado del posto, ma allo stesso tempo è meravigliato dalla capacità di reagire e sorridere alla vita da parte del popolo dominicano, soprattutto mediante l’uso dei colori molto vivaci usati dagli artisti locali nei loro dipinti.  

Sebbene continui il suo lavoro artistico con Lucio Dalla, Valeria Moriconi, Gianpiero Ingrassia, Edy Angelillo, Fabio Ferrari, Franca Valeri e Sergio Fantoni, sente un forte vuoto che neanche i viaggi e la passione per la fotografia riescono a colmare. 

Proprio nel pieno di questo senso di angoscia viene raggiunto dalla luce della Parola di Dio, la Bibbia, che stravolge ogni suo pensiero e cancella ogni incertezza. Sente il bisogno di ritrovare quella profondità, quel desiderio di infinito che aveva percepito da bambino. Dopo questo glorioso avvenimento l’artista decide di lasciare il mondo teatrale e, dopo vent’anni, sente forte l’esigenza di ritornare alla passione per il disegno e la pittura. Successivamente scopre anche l’amore per la poesia. Partecipa alla sua prima mostra di pittura e poesia al Festival Internazionale di Ecologia a Grosseto e un anno dopo anche come scenografo della festa e organizzatore di una mostra itinerante di disegni e dipinti fatti da bambini campani problematici. 

Claudio sente l’esigenza di riappacificarsi con suo padre e accetta la sua proposta di un lavoro nell’azienda familiare, a patto di ritagliare del tempo per coltivare anche le sue passioni per l’arte. Ritrova la sua città, i suoi affetti, gli amici d’infanzia e soprattutto conosce una realtà nuova, una “famiglia” nuova: i suoi fratelli Cristiani evangelici. La nuova vita è esuberante in tutti i sensi. Nasce un vero rapporto col padre, che lo aiuta a poter realizzare i suoi sogni. 

Partecipa con una sua mostra personale al Museo Etnografico di San Pietroburgo. Successivamente mostra i suoi lavori ad una collettiva a “la Maison de l’Italie” di Parigi. Questo è per l’artista un periodo molto produttivo, in cui si diletta nel creare dipinti figurativi molto vivaci. Le sue esperienze passate portano Rossetti ad avere uno stile tutto suo, e gli anni a contatto con il palcoscenico, le scenografie, le illuminazioni, gli permettono di sperimentare l’arte tridimensionale e luminosa, in cui tutte le “ombre” scompaiono.

Più tardi riceve molti premi e riconoscimenti da varie Accademie d’arte; pubblica le sue opere su annuari e riviste e le sue poesie in antologie poetiche. Nel 2011 Rossetti partecipa ad una collettiva d’arte contemporanea presso il “Museo Sciortino di Monreale (PA)”, e il suo dipinto “Dio è Amore” entra a far parte della collezione del museo. 

La sua Fede gli permette di avere una vita comunitaria piena e di partecipare ad altre attività, come l’“isola dei ragazzi” (un’iniziativa rivolta alle famiglie e in modo particolare a bambini che vivono situazioni difficili) , durante la quale si cala nel ruolo di “Mister Bobo”, un simpatico clown che accoglie e fa divertire i bimbi. 

L’Amore che Dio riversa abbondantemente dentro di lui, lo spinge ad accettare l’invito a partecipare ad una “missione di Misericordia cristiana” in India. Qui l’incontro con la povertà è ancora più forte, ma questa volta è la gioia del suo cuore a fare la differenza. Finita questa “missione” che ha avuto lo scopo di portare cibi e offerte e che ha permesso la costruzione di pozzi e di una scuola superiore, riceve insieme agli altri compagni di viaggio un “bentornato” eccezionale, da parte della propria comunità napoletana.

Nel 2013 riceve il “Premio della Pace” da Sandro Pulin, Ambasciatore della pace nel mondo. Nello stesso anno viene selezionato per le gallerie estere e pubblicato nel volume multilingue “Gallery”, a cura di Paolo Levi e Sandro Serradifalco. A Palermo l’artista è uno dei partecipanti all’evento “Arte e legalità contro le sopraffazioni della mafia”. 

Nel 2014 viene selezionato e recensito da Vittorio Sgarbi per la pubblicazione dei volumi d’arte “Porto Franco” (“gli artisti sdoganati da Sgarbi”) e “Artisti”. Inoltre risulta presente negli annuari "Protagonisti dell'Arte" e nel volume "Gallery" a cura di Paolo Levi ed in "Artists Carrousel du Louvre-2014" a cura di Sandro Serradifalco, presentato a Parigi. È presente tra gli artisti del Progetto LAB Orler, prende parte all'Affordable Art Point e partecipa ai programmi televisivi di Style Channel.

Pubblicato sulla rivista “Effetto Arte” (gennaio/febbraio 2015), Claudio Rossetti è selezionato per una particolare iniziativa editoriale curata da Josè Van Roy Dalì, che lo vede, ad aprile 2015, protagonista di “Artista nella storia” assieme ad altri colleghi ospiti a Barcellona, presso il Museo Europeo delle Arti in occasione della “1a Biennale Europea delle Arti”. 

I dipinti e le poesie dell’artista ne rispecchiano la forte spiritualità, il cui perno è l’incontro con Dio nelle vesti di Padre amorevole: la Fede si irradia nell’animo e si espande nel cuore come la luce del primo mattino.  

E’ questa, per Rossetti, un’esperienza da condividere e partecipare al mondo, in modo particolare agli inascoltati,motivazione che lo ha spinto alla collaborazione con ADI-Lis Pro Sordi, interpreti della lingua dei segni italiana. 

Scelto da "Affordble Art Point", partecipa a dei programmi televisivi di arte trasmessi su "Style Channel".

E' presente all'"Isola che c'è", un evento svoltosi a Palermo presso la Villa Castelnuovo, a cui hanno partecipato non solo personaggi di rilievo, autorità, critici e collezionisti, ma anche artisti provenienti da altri ambiti come la musica e il teatro. La maggior parte dei cittadini ha preso parte all'evento, apprezzandolo molto.  

Tra le opere esposte all'Isola che c'è, quella di Rossetti intitolata "Gesù disse: Io sono la Luce del mondo..." insieme ad altre, è stata selezionata per una videoesposizione ad Hollywood.

Contemporaneamente le sue opere sono esposte nella suggestiva Galleria Kajava di Helsinki e nella Alviks Bibliotek di Stoccolma. Questo progetto, "ScandinaviArt", ha visto la Finlandia e la Svezia rivestire un ruolo centrale, essendo mete tradizionalmente attente ad ogni forma di arte e cultura che contraddistingue il nostro paese. E' stata un'iniziativa simbolo di un dinamico scambio culturale con l'Italia.