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L'artista è una nota rappresentante di quell'originalissimo filone della ritrattistica che riproduce l'effigie di cani e gatti rapportandoli alle sembianze degli uomini, realizzando una galleria di personaggi chiamati Aristocani e Nobilgatti: una produzione artistica all'insegna della signorilità felina e della nobiltà del cane. All'interno di una raffinata ricerca della forma, Daniela Ria interpreta il volto dell'animale inserito nei panni di dignitosi diplomatici, pingui commercianti, aggraziate damigelle, maestosi generali, distinti gentiluomini e pomposi condottieri..... Alla testa perfettamente realistica e fedele al soggetto da ritrarre, l'artista abbina un busto umano, definito da un raffinato abbigliamento d'epoca,. Una serie preziosa di razze canine , inquadra un'estetica ieratica di estrema semplicità formale, ma dotata di arguta e profonda novità. La caratteristica dell'artista è una pittura che si costruisce a partire da un processo percettivo altamente creativo, sospeso tra rappresentazione reale e fantasiosa immaginazione, dove il risultato estetico è sempre una sorprendente emozione visiva. Daniela Ria, infatti, da delle foto, riesce a cogliere l'espressione, la fierezza dello sguardo, un atteggiamento caratteristico che la colpisce e dopo una sapiente elaborazione, trasforma il soggetto in un vero e proprio personaggio, entrando nella personalità di questi animali che recitano a soggetto sulla scena, rivestendo i più disparati costumi d'epoca. Sono ritratti di cani e gatti in abiti storici, che spaziano dal Medioevo sino al '900, in cui l'artista dimostra alta competenza pittorica , conoscenze storiche ed una rara sensibilità . Sul filo del proprio estro sa scegliere gli indumenti e gli ornamenti del passato che meglio si prestano ad identificare e a sottolineare l'effigie dei singoli animali. A dar contorno alle immagini compaiono sullo sfondo giochi di luce, squarci di paesaggi, tendaggi e drappeggi rinascimentali, antiche biblioteche, allusive ambientazioni nobiliari, scenografie che suscitano ulteriori sorprendenti atmosfere surrealiste. Prof. Antonino De Bono