Arnaldo Ceccato

"In un primo impatto con le opere di David Urru, esposte al Centro Commerciale Pesciarelli di Magione (PG) s'intuisce subito la sua ragione estetica, che ha origine nella cosiddetta pittura di azione americana degli anni cinquanta in cui convergono numerosissimi artisti con una grande varietà di modi e umori espressivi: pittura che per il nostro comune senso artistico appare particolarmente robusta, impetuosa e quasi brutale. Più vasti e massicci sono i movimenti che danno vita a queste pitture, più violenti e spesso stridenti sono i colori che hanno timbri del tutto insoliti rispetto a quelli europei e parigini in specie; più coraggiose, per la loro dimensione gigantesca, le tele e in genere le superfici ricoperte. Un'altra caratteristica distintiva di questa pittura è una certa “indifferenza” rispetto alla presenza o meno di elementi figurativi entro la tessitura astratta del dipinto. La pittura di azione americana nasce come estremizzazione del movimento espressionista centro europeo, del surrealismo e dell'astrattismo.

Urru sembra aver intimamente assorbito queste lezioni, in particolare l'estetica di Pollock, dalla quale parte alla ricerca di un suo linguaggio espressivo. Infatti già i lavori di dimensione più piccola, si possono accomunare in un esperimento di una pittura decisamente gestuale che rompe gli schemi del quadro da cavalletto, del piacevole e lindo dipinto dai grati colori, dai teneri impasti, dalle “stitiche” stesure di “buoni” colori ad olio delle migliori marche.... Ulteriore esperimento alla Pollock lo si trova nei quadri di maggiore impegno dove usa il colore secondo la tecnica del dripping, ossia il lasciar sgocciolare il colore da un recipiente sospeso sopra la tela posta orizzontalmente.

 

Urru però va oltre e sperimenta nei quadri di maggiore impegno nuovi materiali e nuove tecniche, anche sovrapposte, così da raggiungere una sorta di espressionismo astratto, in un caos organizzato che ci porta ai confini della materia dell' infinitamente grande come dell' infinitamente piccolo, intuizione intima di un'intelligenza vitale trascendente. Lo spazio cosmico sembra essere divenuto il suo approdo dove plasma e nebulose si muovono in un contesto cromatico vivace su toni felicemente accordati: qui è persino possibile individuare forme e significati lasciati alla sensibilità interpretativa dell' osservatore.

 

Ciò non è comunque il suo punto di arrivo. Il vetro sintetico gli ha offerto una nuova possibilità di spaziare in opere dall'imprevedibile contenuto plastico e cromatico.

Così ecco le trame policrome che avvolgono bottiglie di vero vetro dando all'insieme una valenza misteriosa sul contenuto; ecco incredibili fusioni di forme colorate affogate in magma trasparente; ecco possibili gioielli per una gioventù dirompente con la tradizione.

E qui è lo stesso artista a sorprendersi dei suoi risultati"

 

Arnaldo Ceccato, Docente di disegno, pittura, Storia dell'Arte presso l'univesità UNITRE di Castiglione del Lago