Davide Scalora - pittore contemporaneo
BIOGRAFIA UMANA E ARTISTICA
E' stata la luce che sprizzava da ogni pennellata del “Caffè di notte” di Van Gogh ad evocare in me la passione per la pittura e la sua capacità di comunicare valore, emozione e bellezza. Mi sono sempre stupito di trovare il bello estetico nell’esperienza della vita quotidiana. Credo di possedere un buon occhio per riconoscere le qualità estetiche che mi si propongono casualmente durante la giornata e tutto ciò costituisce gran parte della sostanza della mia arte. Nel passato ho fatto altri lavori. Ma l’arte mi occupava sempre la mente ed il cuore.
Finché ho deciso di occuparmi seriamente e a tempo pieno di questa disciplina. Faccio tutto da autodidatta, con metodo e passione , conducendo contemporaneamente studi teorici ed esercizi pratici; collezionando e studiando testi e tavole dei maggiori maestri, sia del passato che del presente, oltre ad impratichirmi con vari manuali di disegno, anatomia e teoria del colore. Sono concentrato principalmente sull’arte contemporanea scaturita dalle ricerche di Cezanne.
Oltre a lui i miei pittori preferiti sono i moderni Matisse e Van Gogh e i contemporanei De Stael e Basquiat (solo per citarne alcuni, perché l'arte mi piace tutta). Come potete intuire sono teso tra il classico e l’espressionismo esistenziale. Sono altresì combattuto tra la forma e l’informale. Ma ciò che conta è la natura di quello che si vuole esprimere e di volta in volta potrò usare o no la forma. Studio la classicità, di sensibilità tutta italiana, di Burri e nel frattempo anche la nuova espressione americana. I miei lavori possono altresì risultare a volte anche materici. Spazio liberamente da uno stile all’altro nella mia attività, forse potrei definirmi eclettico o forse troverò anch’io un giorno un mio proprio stile personale ed originale.
Non mancano le relazioni con altri artisti giovani ed anziani, con cui mi confronto, a cui chiedo consigli e pareri e da cui mi faccio ispirare. Abbiamo in città una pregiata Galleria Civica, che ospita collezioni permanenti, donate dai massimi pittori floridiani. Le amministrazioni che si susseguono nel tempo non la trascurano e organizzano regolarmente diversi happening, anche con artisti nazionali ed internazionali, ciò costituisce, per chi fa il mio mestiere, un ottimo modo per arricchirsi sia umanamente che artisticamente.
Sono nato a Siracusa il 23 novembre del 1972 e vivo a Floridia, una cittadina di provincia, serena e laboriosa. Mio padre mi ha aiutato a trasformare quello che era il garage di casa in un modesto studio di pittura dove ho le mie librerie, il mio tavolo di lavoro e la mia postazione computer. Mi aggiorno tramite Internet, ma non trascuro di dedicare tempo a lunghe passeggiate per ammirare la forme e i colori dei palazzi di un tempo, delle chiese, delle semplici abitazioni, le quali, specialmente nel centro storico, sono rimaste architettonicamente allo stato originale, capaci come sono di durare nel tempo, testimonianze vetuste di passate generazioni a cui sono affezionato, perchè rette e laboriose. Al tempo l'economia del paese era del tutto agricola, la quale creava una ricchezza che poi veniva redistribuita in paese tra le varie attività artigianali che servivano all'edificazione del centro urbano. Un tempo da noi si diceva: "Un giardino e una campagna riescono a fare una casa, ma una casa non è in grado di fare un giardino."
Sono affascinato dalla mia terra, non perché vi sia anche legato affettivamente, ma perché dal punto estetico è davvero unica. Tutto ciò che è Sicilia offre spettacoli unici ed irripetibili in ogni stagione. Mi riferisco ai colori, alle ombre, all'atmosfera, alla luce. Mi riprometto sempre di "cantare" le bellezze della mia terra, e mi giovano i molti viaggi che faccio per visitare i suoi luoghi, così pregni di un'entusiasmante bellezza che nutre l'occhio e fa traboccare il cuore di letizia.
il mio motto è: "Lasciare più bellezza di quanta ne abbia trovata". Spero con le mie modeste qualità e capacità di adempiere a questo compito. Penso ai lavoratori, quelli della campagna e quelli dell'industria, e voglio che anche loro godano della bellezza.
ALCUNE RIFLESSIONI SPARSE
Embryo . Ho come la sensazione di essere allevato nel grembo caldo di una grande anima, e a Natale mi sento come la frutta candita
che se ne sta a penzoloni sugli alberi a dondolare la sua dolcezza svampita di tenera noncuranza e benevolenza.
Peppino Impastato: "Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un'arma contro la rassegnazione, la paura e l'omertà. [...]
È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l'abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore".
Pitagora ad Olimpia: " Alle grandi feste di Olimpia alcuni convengono per affari, altri per partecipare alle gare, altri per divertirsi ed infine alcuni soltanto per vedere ciò che avviene. Costoro sono i filosofi, i quali contemplano tutto disinteressatamente."
Göthe in Sicilia. "L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto» [...] «La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra…chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita".
Analogie. Un pensiero non è tanto diverso da una passeggiata e una concezione da un pellegrinaggio.
Pensiero pessimo. A volte può anche capitare che di giorno, col sole cocente a picco sul collo, si vaghi come ciechi tra simulacri di ombre.
Pensiero solare. Quando esci fuori al mattino, il sole ti investe con tutto il suo splendido bagliore. Ti si spalanca l'anima, e lui ti arriva fin dentro al cuore del midollo.
Colonna di raffinazione. Arte come raffinazione del tempo vissuto, del tempo cioè inteso come insieme di sensazioni, impressioni, emozioni, sentimenti, intuizioni, istinti, desideri, pulsioni...
La battaglia del cuore. Nessuna scienza razionale potrà mai definire razionalmente con esatta precisione l'esistenza di una realtà sentimentale.
Concezioni spirituali. Se c'è un contenuto spirituale, ci sarà senz'altro anche la forma sensibile per manifestarlo. Nessun concetto spirituale è così ricco da non trovare una forma sensibile che lo sappia rappresentare.
L'ECCLETTISMO NELL'ARTE CONTEMPORANEA. Riflessioni per un'estetica post-moderna.
Bergson ha detto che la coscienza dell'uomo assomiglia ad un gomitolo che cresce continuamente su se stesso. cosicché i ricordi, le esperienze, le sensazioni, tutto il vissuto non trapassa mai definitivamente, ma resta sempre attuale per la coscienza in un eterno presente nell'animo, ad un livello più o meno cosciente.
Ammettiamolo, a livello empirico in arte è stato tutto detto, tutto trovato e inventato, e sembra come più nulla ci sia da trovare o inventare. Ma se c'è vita, c'è storia, c'è arte. L'arte si è spinta fino al limite, tutto ha visto ed esperito, ma solo nelle forme e stilemi della creazione tecnica. Padroni di ogni tecnica, profondi conoscitori dei vari stili storici, all'artista è dato un nuovo compito, forse inaspettato, ma completamente altro da ciò che fin ora è stato.
Ripercorrere nuovamente e liberamente le infinite catene di cause e creazioni. L'arte non è morta, non esaurisce mai la capacità di creare valore e discorso. Quella del passato continua a parlarci come in un eterno presente. E' attuale, è presente, è qualcosa che continua a comunicare bellezza interiore ed esteriore. Se le opere di stile antico possono ancora dirci qualcosa, per quale motivo non fare ancora arte utilizzando quegli stili? Cosa ce lo vieta?
Se l'ontogenesi di un individuo ripercorre la filogenesi della sua specie, lo stesso potrà valere anche per le società, anche per le attività creative. Nelle nostre attuali società umane abbiamo una tale varietà e ricchezza di tipi umani, di sensibilità, di ispirazioni a cui va ancora dato agio di esprimersi o di comprendere secondo quella loro specifica natura, secondo stili anche "già visti" ma che bene si adattano appunto ad una specifica sensibilità artistica ed estetica.
Scopriamo così che ai giorni nostri è ancora vivo il genio rinascimentale, l'uomo barocco, la sensibilità classica, e così via, affinché lo spirito dell'arte ed i suoi valori possano ancora contribuire ad un ulteriore progresso dell'uomo. Nel passato pochi riuscivano ad usufruire del bello artistico, adesso è possibile che esso si espanda a sempre più vasti strati di pubblico.
Così come oggi esistono sempre differenti e varie sensibilità umane e predisposizioni culturali di fruizione, allo stesso modo possono ancora esistere ed essere legittime le varie forme di espressione artistica e i suoi stili del passato.
Questa potrebbe essere una via eclettica all'arte contemporanea. un'arte che declini il suo spirito e il suo discorso scegliendo liberamente lo stile che di volta in volta meglio si adatti alla sua espressione.
RITRATTO D'ARTISTA
Benvenuto artista, uomo, artigiano, creatore di valori! Ben accolta sia e accogli questa nuova fresca onda dell’Oceano. Ti eri perso e ritrovato miriadi di volte, com’eri travolto dai flutti possenti e fragorosi che ami frequentare. Tu che rivolgi l’occhio nelle profondità marine, cieco e naufrago tra le onde del tuo animo. Nella nebbia ti tieni saldo ad una forza a cui ti appigli ma che non conosci, là oltre come uno spirito che aleggia sopra le acque. Nascondi in tasca un certo timore riverenziale verso l’Oceano e cavalchi con denti ostinati le sue onde. Equilibrista sulla palla roteante sotto i piedi, surfista sulle dune del deserto. Consumato, esausto, bruciato, purificato fino al midollo dalla luce e dal calore del sole come in un crogiolo siderurgico. Faccia e ginocchia fracassate al suolo. Il caleidoscopio sembra esserti unico giocattolo preferito ormai. Dispersione e ricchezza. Saggezza e perdizione seduti al tuo tavolo. Frantumati e polverizzati, gli animi godono appieno delle molteplici possibilità che le mani riescono a creare. Calpestato, strisci come una serpe, un filo di vento e sei già in orbita. Vai fuori e ti ritrovi dentro, fai per entrare e sei all’aperto. Affondi i denti nei frutti e metti radici nella terra dei tuoi amici, un bacio e sei fottuto. Dove sei è sempre disagiato, bene te la spassi nella galleria degli specchi. Ti affanni con attrezzi e sei senza mani. Stai invecchiando e se ne vanno in tanti, il giradischi continua a volteggiare, la radio fa passare la musica sui tuoi timpani, levigati come pietre di un torrente. Ma tu sarai sempre esistito, ciò che vive non muore, allora non ci credi che ci si può anche annichilire? La geometria aurea che ti sostiene ti stravolgerà la corolla delle ciglie e tu sarai ancora una volta travolto dagli elementi che un tempo accordasti e addomesticasti. Cammina alla banca e ti fotterai. Stai tranquillo a mangiare il tuo pane secco e sarai libero come un ulivo che contorce la sua letizia a prendersi il sole delle 4 a luglio inoltrato. Tieniti a cuore: hai trovato la via al nocciolo del tuo cuore? E’ semplice come leccare un francobollo da due lire. Spediscici una cartolina dalla tua tana in viaggio. Tira fuori ragazzo! Tira fuori il tuo liquore dal tuo pozzo e portalo alla festa, canteremo insieme quella canzone strampalata che fa arrossire le donne e tremare le ginocchia ai ragazzi. Balla come un ricciolo di fiamma che ci scaldi anche il midollo delle ossa, balla per i vivi e per i morti. Il tuo è un tesoro che appartiene solo a te, nessuno te lo può strappare via, tu si che puoi darlo! Sei unico, tutti stanno aspettando solo te per partire. Ambisci solo ad essere fedele e non essere superbo nei pensieri del tuo cuore, un moccioso di tre anni ti sta già facendo le scarpe.