Nota Critica Dantebus Edizioni, estratto dal Catalogo Collettiva d’Arte Contemporanea MARGUTTA Roma Vol. 7/2024, dal 10 al 21 luglio 2024.
L'intensa pittura della profonda autrice Elena Alupei affonda le sue radici nella grande tradizione artistica, nella consapevolezza che dai grandi maestri del passato si può imparare molto. Perfetto esempio di ciò è l'opera qui esposta, intitolata L'Alchimista e realizzata ad olio su tela. II dipinto, ispirato al Patroclo (1780) di Jacques-Louis David, è il frutto di uno studio del linguaggio del corpo nudo, esplorandone la reazione quando viene messo sotto pressione, quando si piega, quando si torce. Elena "congela" tutto ciò in un dipinto che permette di osservare come le ombre si posino su di lui, come la luce lo accarezzi. Per quanto riguarda l'anatomia del corpo, nei dettagli della muscolatura e della torsione, Elena attinge sia all'arte classica, in particolar modo alla scultura di Fidia come riferimento, sia agli studi anatomici di Michelangelo e di Leonardo. Per quello che riguarda la luce e le lumeggiature, il maestro è Caravaggio, sicché un bagliore mistico e improvviso, realizzato con un efficace contrasto cromatico tra tinte chiare e scure, penetra il buio e come un riflettore sul palcoscenico va a illuminare il protagonista. Ecco che l'alchimista è proprio chi sa trasformare una pressione in un quid aureo. Con il tocco di Re Mida e della pietra filosofale, l'arte di Elena fa del corpo uno specchio dell'anima.