Rassegna stampa Aletti Editore, Intervista all'Autrice Elena Alupei, presentazione ai lettori “Io, sognatrice solitaria”

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Io, sognatrice solitaria”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?

Risposta - Una profonda introspezione: il viaggio della mia anima attraverso l'arte. L'arte non si rinchiude in un’opera, è un flusso, è un percorso, mostra come la vita possa sempre, in ogni momento, accendersi e diventare libertà. L'arte è uno spazio che produce la possibilità di scoprire che siamo tutti singolarità qualunque e ci permette di cambiare noi stessi.


Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?

Risposta - La realtà è in ogni verso, in ogni parola.


Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?

Risposta - I sogni possano diventare realtà, trasformarsi in ali per volare. Nella “Divina Commedia” di Dante in chiave esoterica, il passaggio al Purgatorio è il più bello di tutta l'opera: davanti alla porta chiusa del Purgatorio c'è l'Angelo Custode con due chiavi, una d'oro e una d'argento. La chiave d'oro sono i nostri talenti e la chiave d'argento sono i nostri limiti, servono entrambi nella vita. Attraverso i miei talenti ho superato i miei limiti: il coraggio di scegliere di uscire dal proprio inferno. È la più bella delle mie rivincite.


Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Io, sognatrice solitaria”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?

Risposta - Sono una ricercatrice di alchimia trasformativa, dal dolore si può ottenere la guarigione. Il mio viaggio interiore in visione Junghiana dura da ormai da più di 20 anni, un'auto-osservazione lucida e imparziale; ho trasformato le emozioni basse e disarmoniche quali dolore, disagio, paura, insofferenza in emozioni alte e armoniche come l'amore, la gioia, la gratitudine, il perdono. Le parole sono vibrazioni e quelle ad alta vibrazione ci aiutano a diventare i maghi della nostra vita. Le emozioni attraverso le parole sono diventate per me lo strumento di espressione e liberazione. La mia guarigione è questo #libro perché ho imparato a governare il potere delle emozioni e indossare l'unico vestito: la consapevolezza.


Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?

Risposta - Jean de La Fontaine, scrittore e poeta francese, il padre della favola d'età moderna sulle orme di Esopo, e Honoré de Balzac, il grande maestro della letteratura francese di metà Ottocento.


Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?

Risposta - La pittura. Nei miei dipinti mi ispiro a Caravaggio per la sensibilità di cogliere la realtà delle cose, per l'attenzione di effetti luministici e cromatici, l'uso di chiaroscuro, luce e ombre.


Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?

Risposta - Il genere letterario realista: Balzac, Stendhal, Tolstoj, Dostoevskij, Flaubert e altri, e il genere teatrale, soprattutto il teatro dell'assurdo, in quanto sono anche un'attrice. 


Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?

Risposta - Tutti e due! Viaggio spesso e per viaggiare leggera preferisco i libri digitali, anche perché posso portare più libri con me. Per il resto del tempo leggo i libri cartacei, adoro sentire l'odore di un libro e sfogliare le sue pagine.


Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.

Risposta - Il mio rapporto con la scrittura è stato leggero, facile mettere sulla carta i miei stati emotivi. Essendo anche un'artista pittorica è stato come disegnare le parole su un foglio bianco, buttavo giù dei pensieri appena mi arrivava l'ispirazione, non sono stata io a doverla cercare ma è stata lei che arrivava dentro, come descritto in una mia poesia: “La poesia mi mantiene in vita / mi prende per mano / quando voglio scappare, / è la mia voce / quando non posso parlare. / Si stacca dalla mia anima / si siede sempre sulle mie spalle / in modo semplice / e talvolta bizzarro.”


Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Io, sognatrice solitaria”, se non lo avesse scritto.

Risposta - La solitudine è il momento della rivelazione verso se stesso. La solitudine non è isolamento, ma diventa un doloroso ammaestramento verso il desiderio di aprire all'altro quella parte di noi stessi che sfugge al nostro sguardo. Accende la mente per davvero, ci costringe a riflettere, a fermarci un attimo, a pensare. I tempi che viviamo ci hanno reso più fragili e molti tendono a isolarsi. La mia grande passione è per la lettura e l'avrei acquistato per il motivo del riconoscimento delle emozioni altrui, assorbire lo stato emotivo dall'altra persona. Le #emozioni sono fondamentali nella nostra vita, ci permettono di collegarci alle altre persone e capire cosa stanno provando e trasformano anche noi stessi in relazione con gli altri.


Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?

Risposta - Sì, sto scrivendo un diario in versi e un libro illustrato per bambini.