Alfredo Pasolino

“……Ci sono nomi che si accompagnano, naturalmente, all’arte moderna. II nome di Elisa Russo é uno di quelli, per una salda parentela stilistica e iconografica con la produzionedei maestri del Novecento. D’altra parte, la mostra, dal titolo “Una colorista folgorata sulla via delI’astrattismo informale”, dimostra inequivocabilmente Ia perizia della curatrice, Lucia Rocca, la quale ha dato alla rassegna un taglio di per sé fortemente esplicativo, attraverso un’accurata selezione delle opere in esposizione. E infatti ben riuscita a comunicare l’idea delle sostanziali analogie di scelte tematiche. L’efficacia spettacolare delle sue elaborazioni astratte risentono gli echi, mai scaduti a rivisitazione, bensì a sviluppo innovativo linguistico, riverberante il clima culturale più maturo dell’ecIettismo di Kandinskj, nei precisi addentellati sul ruolo intuitivo delI’avventura astratta neoplastica. Le passioni del colore, la leggerezza dello spirito che sublima e metamorfizza le pulsioni interiori, in un astrattismo di trascendenza della forma, danno voce ai simboli dell’inconscio. Pittura e poesia, qui fortemente intrecciate nella versione logica e ritmica dello spazio astratto, di una realtà che slitta continuamente nel sogno. Una pittura e un viaggio, sospesi nell’affioramento statico e l’incanto dinamico intorno alle stanzedell’icona: fiati di cose, queste impronte appena appoggiate al volo . E di respiro, dove il colore si accende di un gesto d’affetto, ritroso, pudico,suIle stradedell’arte…..”