Biografia
Filippo Pagano nasce a Lerici il 28/4/1946 . Inizia a disegnare nel 1970 utilizzando penne a china per portare su cartoncino le immagini drammatiche di quegli anni difficili e per fare ritratti . Il bianco e nero risulta subito la tonalità cromatica più adatta per rappresentare gli argomenti di denuncia sociale che gli stanno a cuore . Usa penne a china , carboncini , matite ma anche pennelli , inchiostri e tempere acriliche scegliendo la tecnica in base al soggetto . Nel 1976 abbandona questa passione per dedicare tutto il tempo alla carriera professionale . Riprende la sua vecchia passione in modo continuativo solo nel 2015 quando è gia in pensione da alcuni anni . Nelle sue opere il disegno rappresenta l'impegno principale in quanto la successiva fase di resa tridimensionale dell'opera viene guidata dal disegno dettagliato . Nelle opere utilizza tecniche miste che hanno una natura grafica piuttosto evidente . Nato come ritrattista iperrealista si interessa successivamente alla sperimentazione . Lavora alla contaminazione delle opere d'arte con oggetti presi dalla realtà quotidiana per generare immagini capaci di cambiare il significato dell'immagine originale . Sceglie le immagini di riferimento fra i capolavori dell'arte che elabora con ingrandimenti , tagli , inquadrature tipografiche e trasformazione del colore per ottenere l'immagine che intende realizzare . L'immagine iniziale viene quindi traslata in un'altra dimensione comunicativa per il semplice fatto di essere trasferita in altra sostanza , su altro supporto , trasformata in bianco e nero , con altre dimensioni ed inquadrature e altri contenuti comunicativi. Passa in un secondo momento ad eleborare anche scene di film e frame televisivi concentrandosi principalmente sui processi di selezione e di trasformazione dell'immagine . Nel 2016 inizia a lavorare in Digital Art utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia: il cartoncino fa posto al monitor e ai supporti da stampa, il pennello cede il ruolo alla pen tablet, i pixel vengono plasmati secondo l'estro dell'artista . La tecnica digitale esalta la sua creatività : la mente, il pensiero e la ricerca creano l'opera mentre gli strumenti digitali aiutano il raggiungimento del risultato desiderato . L'intento è sempre quello: realizzare un'opera che trasmetta un messaggio, un sogno , un'emozione . Un'opera digitale è frutto di uno studio e di un lavoro che ha radici profonde nell'arte che viene definita tradizionale. Per arrivare all'opera finita occorre che l'artista abbia introiettato profondamentei i concetti e le immagini che vuole esprimere stralciando le sovrastrutture che sente estranee al proprio pensiero. Continua a lavorare alla contaminazione di immagini prese da opere d'arte , scene da film , scene di vita , oggetti presi della realtà quotidiana per generare quadri capaci di cambiare il significato dell'immagine originale . L'utilizzo del mezzo multimediale gli consente di disporre di un formidabile supporto per la sua creatività .
Le tecniche digitali per produrre, riprodurre e diffondere a livello di massa le opere d’arte hanno cambiato nel frattempo il suo atteggiamento verso l’arte . In particolare il libro del filosofo tedesco Walter Benjamin scritto nel 1936 “ L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica” ha cambiato il suo approccio all'arte presentandogli un punto di vista da cui rimane affascinato : nell'età della riproduzione tecnica l'annullamento della unicità come caratteristica intrinseca dell'opera è accettabile in considerazione della popolarità dell'arte che deve raggiungere le classi meno abbienti . Il problema della copia dell'originale non si pone in quanto nel digitale è l'originale che viaggia e si riproduce . Non c'è più una versione ufficiale ed esclusiva dell'opera ma tutte le sue riproduzioni sono originali . L'importanza delle masse nell'età attuale si manifesta in due modi: primo come desiderio di avvicinare l'opera e secondo come desiderio di ‘impossessarsi' dell'opera d'arte attraverso la sua riproducibilità. Chiunque ha un'emozione davanti ad un quadro ha l'opportunità di averlo perchè alla sua portata economica in virtù della riproducibiltà . Così facendo è possibile far crescere una nuova tipologia di acquirenti che si discostano dal tradizionale collezionista, che non comprano arte necessariamente per investimento ma semplicemente perchè desiderano avere sulle pareti di casa un’opera originale realizzata da un artista in carne ed ossa . Le sue opere sono POP (popular) sia per l'idea in essi contenuta sia perchè sono alla portata di tutti . La Digital Art gli consente di realizzare questa trasversalità dando al suo lavoro un aspetto di democraticità e di diffusione delle sue opere che lo appaga.
Filippo Pagano ha una pagina d'arte su FB con nome Filippo'15 dove si può seguire la sua vita d'artista visualizzando le nuove opere e le loro motivazioni .