Emilia Marasco

Emilia Marasco-per L’Avvenire “Pittura e grafica” 28 gennaio 1982

La disinvoltura pittorica di Germano fiorito è nella conquistata spazialità e l’originalità sortita da esperienze culturali di emozione e di empatia per l’informale, è tutta nell’equilibrio del suggerimento di figure, di forma di masse, rapportato ad una meditata e moderata frantumazione. L’idea prima che sorge sull’osservazione dei paesaggi adeguati in luminismo al processo di dissoluzione della forma è quella di una dignitosa e univoca lettura. La riprova viene dai pastelli più articolati in cromatismo, più ricchi in vivacità di segno, meno meditati, ma folgorati in luminosità. Fiorito è pittore autentico: sente e pensa il paesaggio; la trasformazione è apparente, mai arbitraria, condotta ed eseguita sulla luce, sul tenue e poi costante tratto segno colore, su un movimento dei fattori costitutivi del quadro. Il risultato è di intuizione di certi di certi bagliori, di certi altri baluginii, di improvvise sfumature di ombra di una verità naturale percepita dall’uomo anche con l’anima.