Felice Ballero
Felice Ballero - Fiorito tra gesto e segno -
Germano Fiorito si era proposto alcuni anni fa come un paesaggista di taglio tutto speciale: infatti i suoi ambienti, grintosi, agrodolci, pieni di spine, erano molto distanti da qualsiasi sospetto di tautologia. Pertanto sto per dire che è stato quasi naturale per Fiorito orientarsi su un tipo di scrittura astratta ed astraente che tuttavia ha l’aria di aver conservato, nella sua sostanza “biologica”, l’essenza della natura nei suoi grovigli e nella sua fertilità, tra lacerazioni e proiezioni. Come si evince dalla mostra personale ora in essere presso il Centro Culturale “Le Prigioni”, l’artista non intende infatti presentare un’occasione di allaccio ad un certo tipo di scrittura pittorica degli anni Sessanta, quanto indagare sulle origini del suo proprio operare e quindi penetrare nel vivo di quei paesaggi naturalistici, sezionarne gli anfratti, scoprire i segreti appunto biologici. In questo proposito, il gesto (incisivo come un colpo di stocco) sembra vincerla sul risultato, cioè sul segno, ed il proposito del fare con le sue invenzioni grafiche e pittoriche pone in evidenza i frammenti del reale giocati con aria di imprevedibilità (oppure all’insegna di un rigore prestabilito mentalmente?)