Felice Ballero
Felice Ballero - per Il Mercantile “L’occhio sulle tele” 15 maggio 1984
Fiorito ed il Centro “Le Prigioni”…Circa il fare in arte di Fiorito, il quale ora compare in una significativa manifestazione dedicata ad opere di pittura e di scultura realizzate dagli stessi artisti del “Centro”, c’è da ricordare che egli alcuni anni fa si era proposto come un paesaggista di taglio tutto speciale: infatti i suoi ambienti, grintosi, agrodolci, pieni di spine, erano fuori di ogni sospetto di tautologia.
Pertanto è stato quasi naturale per Fiorito orientarsi su un tipo di scrittura astratta ed astraente che tuttavia ha conservato, nella sua sostanza “biologica”, l’essenza della natura nei suoi grovigli e nelle sue fertilità, tra lacerazioni e intimi scatti.
Comunque l’Artista non intende presentare un’occasione di allaccio ad un certo tipo di impronta pittorica degli Anni Sessanta, bensì di indagare sulle origini del suo proprio operare e quindi penetrare nel vivo di quei paesaggi naturalistici, sezionarne gli anfratti, scoprire i segreti fermentativi. In questo proponimento, il gesto (incisivo come un colpo di stocco) sembra vincerla sul risultato, cioè sulla metafora del segno.