Gilda Errera - pittrice contemporanea
Sono un’artista per lo più autodidatta, o perlomeno lo sono stata per gran parte della mia vita. Solo negli ultimi anni, adesso ne ho 64, ho frequentato dei corsi di pittura con bravi insegnanti, nella scuola regionale per adulti e all’Università Civica Andrea Sacchi con la pittrice Laura Casali. Per due anni sono andata anche a lezione da un pittore di Anzio Raffaele Minutolo.
La passione per la pittura però, è nata molto presto e si è manifestata da piccolissima. Il mio passatempo preferito era disegnare e colorare e mia madre mi rimproverava di consumare troppo presto i pastelli in dotazione per tutto l’anno scolastico. Per Natale, a dieci anni ho avuto in regalo una cassetta di cartone con i colori a tempera, ricordo che ne fui felicissima, me la ricordo perfettamente.
Dopo le medie avrei voluto iscrivermi al liceo artistico, come consigliato dalla mia professoressa di disegno, ma i miei non vollero.
Ricevetti in regalo i primi colori ad olio, che imparai ad usare da sola in modo molto empirico. Da allora ho dipinto molti quadri, e partecipato anche a qualche mostra locale. Non so dove siano, allora non avevo l’abitudine di fotografarli, ma sono andati via, “il molo dei pescatori”, messo in mostra su pitturiamo.com, è un opera giovanile, di cui ho la foto perché ne ho reperito il proprietario.
Il ritratto di Eleonora, una mia nipotina, ha partecipato alla mostra premio Borgo del 2012, credo.
Ho partecipato in passato e ultimamente a diverse mostre collettive.
Con gli anni l’amore per la pittura è diventato una necessità, essendo un'attività che mi fa stare proprio bene, adesso però, mi piacerebbe conoscere il giudizio delle persone che guardano i miei quadri e soprattutto cosa riesco a trasmettere attraverso di essi.
Mia madre era musicista e ha provato a farmi studiare pianoforte, senza molti risultati, ritengo però che anche l’arte figurativa, come la musica, abbia il potere di dilatare i nostri orizzonti oltre i limiti.
L’armonia delle forme e dei colori entrandoci dentro ci fa sentire bene e contribuisce a darci il gusto di vivere.