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Gilda Iodice nasce a Napoli, dove tutt’oggi risiede, ed è un’artista autodidatta. La sua grande passione per la natura ed i paesaggi la spingono nel 1993 ad intraprendere un viaggio nella bellissima città di Zurigo che ha fortemente spinto l’artista ad imprimere su tela le sue emozioni. Dopo diversi anni trascorsi in Svizzera, torna nella sua città natale per motivi personali e si ritrova a dover fronteggiare una profonda crisi artistica che le ha impedito per lungo tempo di imprimere sulle sue opere quella allegra personalità e quel disincanto che, fino ad allora, aveva caratterizzato i suoi quadri.

L’anno della svolta è il 2015: le sue opere iniziano a prendere nuovamente vita attraverso una propria interpretazione a metà strada tra l’impressionismo e l’espressionismo. Questa nuova definizione dell’arte pittorica, la porta dapprima a partecipare a diverse esposizioni con artisti di strada e successivamente, nel 2016, alla sua prima Personale presso la Galleria Salotto Cerino.  

Da allora è stato un susseguirsi di eventi importanti ed immense soddisfazioni che hanno portato le sue opere in Italia ed in Europa. Ha partecipato ad una collettiva intitolata “La luce nel colore” nella bellissima pinacoteca di Assisi con la partecipazione del critico d'arte Claudia Sensi. Ha inoltre partecipato alla collettiva VisivArt “Arte Impero” organizzata dal critico Paolo Levi. Ed ancora le sue opere sono state esposte al Consolato Italiano e della Cultura a Vienna. Nel 2016 le è stato conferito il Premio Arte Impero per l’opera “No War”, lo stesso dipinto le è valso la partecipazione ad Arte Expò Grande Trofeo la Palma d’Oro a Montecarlo alla presenza del critico Mariarosaria Belgiovine. Successivamente ancora in collaborazione con Arte Expò, ha ricevuto il Premio Leonardo da Vinci alla Seconda Biennale d’Arte Cesenatico per il dipinto “Donna che legge”.

A luglio 2017, nella splendida cornice del Teatro del Verme di Milano, ha partecipato al Premio Internazionale d’Arte con EA Editore e con la presenza del critico Vittorio Sgarbi. Due gli eventi particolarmente significativi del 2018: la partecipazione al Premio Brunelleschi a Firenze con la presenza del critico Paolo Levi e la Collettiva International Biennal of Flanders Bruges in Belgio.