BIAGIO PRATICO'
Giorgio De Cesario è un artista poliedrico che sfrutta al massimo le sue conoscenze nei vari campi in cui opera
(architettura, arredamento, design, grafica, fotografia, pittura, scultura) per farne elemento fondante della sua
arte intesa come espressione pittorica, materica, decorativa, grafica.
Ogni sua opera è caratterizzata, infatti, dall'amalgama di elementi decorativi e grafici con elementi sculturei
rappresentati per lo più da volti in argilla di colore bianco, all'apparenza inespressivi, emaciati, corrosi
dal tempo, che balzano dalla tela sovrapposti su colli lunghi e lineari con l'orecchio ingentilito
da un orecchino che richiama la simbologia egiziana in cui quello destro riceve il soffio della vita
e il sinistro quello della morte.
Sono per lo più volti e corpi di donna, colti nella loro eroticità e nella loro quotidianità, che incarnano
l'attualità del nostro tempo, tasselli di una realtà vera e, nello stesso tempo, immaginaria che De Cesario
vive e si costruisce con intesità da ben oltre quindici anni.(E' il duale che traspare da tutte le opere).
Epoca in cui, abbandonati Caravaggio e Giorgione (i due artisti che hanno inizialmente influenzato la sua
pittura e di cui ancora si sente la presenza dell'utilizzo dei chiaro scuri)dà una svolta alla sua ricerca
con l'impiego di tecniche nuove e diverse con un'opera "La Procreazione" in cui il personaggio è un bambino
con il volto in rilievo,con una faccia amorfa, con il collo lungo in primo piano, che ha segnato l'abbandono
dei volti e delle donne stilizzate. Un'opera nata spontaneamente, senza alcun progetto alla base.
De Cesario, quasi in trance, guidato da una mano esterna, incomincia il suo cammino, con questo personaggio
dalla "faccia da morto" che va a "colpire" tutti i problemi fondamentali della nostra società.
Anche se i volti, i personaggi, a prima vista, non sono normali e sembrano non essere reali,
osservandoli attentamente si scopre che ogni volto ha la sua espressione in funzione dello scopo
per cui è nato e si ricollega con la realtà attraverso la ricerca dei colori che rimandano
all'impressionismo e all'espressionismo per collegarsi al romanticismo,mentre il sistema di
ricerca pittorico-decorativo e grafico richiama il dadaismo.
Ed anche se non emerge con chiarezza il legame con il cubismo la " donna dagli otto volti"
fa preludere ad una estensione anche in questo campo.
Non una pittura, quindi, fine a se stessa, ma la pittura che ci trasmette un messaggio che viene da lontano.
De Cesario, quando produce si apparta dal mondo per vivere nel suo mondo, in quel mondo che egli si è immaginato,
dove attorno ad un tavolo banchettano molte persone, che vivono da tantissimo tempo e che non hanno una
loro forza espressiva, che però viene data da lui. Praticamente de Cesario
é il burattinaio che muove i fili della loro storia. Sta facendo vivere questi personaggi. E non soltanto.
Li fa vivere con ironia, non con tragicità.