Biografia

Daniele Simonetti, pittore per natura e non per istruzione, unico figlio di famiglia, nasce a Pisa il 18 gennaio del 1990 e sin dalla sua infanzia riesce a farsi notare specialmente in ambito scolastico per la sua forza espressiva nel disegno a mano libera. Compie i suoi studi raggiungendo il III anno della scuola superiore: passando così dall istituto tecnico industriale al Liceo artistico, corso serale, A. Passarglia di Lucca dove avrà per 2 anni occasione di imparare alcune basi essenziali da un rinomato artista e professore lucchese. Pittore per natura e non per istruzione potrebbe indicare un animo frivolo nella ricerca del sapere, ma nella vita del pittore tale configurazione si rivelerà un vero e proprio punto di forza a suo favore. 


Dalle sue parole si avvince l'importanza che egli stesso suol dare alle sue opere nate per viscerale passione e non per istruzione:


"la natura è la miglior istruttrice che possa esistere, nessuno studio della materia può materializzarsi efficacemente sopra una tavola o su di una tela, senza la passione e l'anima ravvivatrice. Un vero pittore ravviva la materia circostante con la trasmissione della sua anima creatrice sulle sue opere e la sua anima creatrice ravviva ai suoi occhi la materia circostante. Tutto sarebbe morto senza la potenza creatrice, così come Dio infonde anima nel corpo morto di un uomo per chiamarlo a vita, così il pittore prende la materia inanimata e la ravviva con l'energia della sua anima dando così vita ad un opera che non deriva da modelli da ricopiare, ma dalla sua stessa immaginazione e potenza creatrice. Io poi sono e sarò solo discepolo dell' esperienza, ed essa mi istruisce. Lasciamo spazio solo alla creazione e al talento, poiché ogni cultore dell'arte e del bello, ammirerà nelle opere il talento del pittore e ciò che l'opera ammirandola gli trasmette e non i suoi studi eseguiti." Ammirate la natura delle cose e le sue forme ma ascoltate la sensazione che essa vi trasmette all anima e mediante la passione riportate quella sensazione nella vostra opera"


Per tanti anni rimane nell' anonimato non portando a termine tante delle sue opere come se esse non arrivassero a soddisfare quel che il pittore desiderasse di trasmettere al suo pubblico, ma ad oggi desidera di iniziare ad operare in modo più efficace e mirabile desiderando di farsi conoscere. Egli si definisce discepolo dell esperienza proprio come il celebre pittore Leonardo da Vinci, del quale ammira la grazia dello sfumato che danno ai suoi dipinti l'alone del mistero. Ci saranno alcuni pittori che saranno per lui punti di riferimento fondamentali nella sua esperienza pittorica, tra questi ricordiamo : Michelangelo Buonarroti ( per quanto riguarda la massiccia potenza delle forme espressive ed il senso di potenza imperativa) Leonardo da Vinci ( con la sua delicatezza nello sfumare volti e forme paesaggistiche e trasmettere un senso di spiritualità nelle opere), Michelangelo Merisi o Caravaggio ( con la sua forza espressiva e drammatica, ravvivata nell' esperienza propria del chiaro scuro e del gioco fra luci e ombre.


Daniele si specializza in modo mirabile e primario nella realizzazione di opere mistiche e riguardanti l'arte sacra nelle quali da anche un tocco paesaggistico, sempre improntato sulla mistica situazione creata nelle sue opere. Non disdegna ma accoglie nella sua esperienza anche opere che citano esperienze storiche del passato.. Non disprezza alcun tipo di genere pittorico esistente, ma anzi ne ammira molto le varie espressioni, ma rimane fermo sul pensiero che arte autentica significhi imponenza, espressione del bello, ordine e armoniosità, realtà dell uomo e non macchinazione e ripiego dell io sconfusionato. Daniele dunque rispetta ed accoglie ogni espressione pittorica poiché se nascendo dall anima, tali opere posso ricevere il suggello di essere chiamate opere, distinguendo e dissociandosi comunque da quella smania di molti pittori per cui anche fare tre "sputi sul muro" ( metaforica) significhi fare arte o tantomeno essere artisti.