Biografia

Mi chiamo Jacopo Piemontesi nato a Torino nel 1990 laureato all'Accademia Albertina di Torino, la mia ricerca artistica, già iniziata negli anni della mia adolescenza, si sviluppa attorno alla figura umana, in particolare si concentra sul viso. La mia opera e artista plastico, disegnatore, pittore e scultore, é impregnata di scoperte artistiche dei grandi dell'arte moderna e contemporanea, in particolare Picasso, Basquiat e Kurt Cobain. Da disegni preparatori scaturisco una padronanza del tratto che sconvolge i canoni classici per approdare ad una figurazione che predilige la deformazione dei tratti del viso ('clin d'oeil' a Picasso naturalmente) agli schemi classici del ritratto che pure é presente come esercizio accademico. La mia opera pittorica su tela con acrilico, risulta più audace e libera, di forte sensibilità espressiva. I miei visi mascherati trovano ispirazione nelle opere di Basquiat per avvicinarsi a Kurt Cobain nella rappresentazione della marionetta, ad esempio, tema caro all'artista dei Nirvana. Da un'intervista rilasciatami recentemente da me affermo: “le mie opere sono troppo inquietanti, difficili da capire”. Come artista plastico non tralascio la scultura, il cui soggetto é sempre il viso umano. Visi che inseguono un viaggio nelle opere etrusche con tratti decisi e forti, visi che sembrano scaturire dai libri di fotografie scultoree di Mimmo Jodice. La mia carriera artistica é agli inizi, tuttavia in divenire rapido, che lascia prevedere il posto al sole nel mondo artistico. Il mio “sarà” di Leibniz é dietro l'angolo. Aspettatelo con entusiasmo. Io trovo che la mia arte non è troppo contorta, è molto espressiva, estremamente espressiva. Riesco a calarmi nel personaggio KC con grande maestria e a decifrare la sua musica e la sua pittura con abilità. Detto questo faccio capire che conosco molto bene la sua vita, cerca degli aneddoti (quando era piccolo da sua nonna disegnava...) insomma le cose speciali della sua infanzia e adolescenza che ne hanno poi causato il male di vivere e la sua caduta. Dunque: 1. La mia Arte si esprime in figure umane , visi altamente espressivi ma non aberranti e spaventosi come quelli fin Basquiat. sono più sulla raffinatezza dell'emozione contenuta, che si ritrova nell'uso di chiari oscuri, ombre, figure frontali ma anche di tre quarti che sono più pacate. 2. Il materiale che utilizzo? Matita carboncino carta cartone tela olio? Ho preferenze sull’acrilico e dipingo con questa tecnica, ma conosco molto bene la matita, il carboncino, l’acquarello e la tempera. 3. La mia opera principale che e' esemplificativa della mia arte è double face 4. Dico che   l'ispirazione viene dalla vita e dalla morte di Kurt Cobain che è stata in fondo come un quadro che tutti hanno potuto vedere, chi ammirare e chi intristirsi. 5. Racconto aneddoti della sua vita triste da piccolo e la sua incapacità a trovare un equilibrio, parla dei Nirvana ma anche della sua famiglia e di suo figlio che anche loro sono parte di quel quadro aperto a tutti. La sua vita e stata uno spettacolo. Perché faccia doppia: perché il suo intimo (espressione del secondo viso che hai fatto, viso che ancora è alla ricerca un 'ancora di salvezza. La sua famiglia? La musica? La pittura? Niente diventa salvifico per lui che è accecato dalla gloria (rabbia della faccia numero 1) . Allo stesso tempo ne soffre, la sua umanità prende un'attitudine pacata (sempre faccia numero 2). Forse in quell’attitudine più pacata si potrà leggere un giorno la sua decisione interiore di mettere fine alla sua vita sofferente? Chi lo sa. Per questo la sua faccia e doppia. Ho voluto avvicinarmi alla psicologia di questo personaggio e ne hai concluso che la sua 'face is a double face' di rabbia e di sofferenza. È un modo di analizzare il male, impersonato, per proporre una riflessione sul pericolo che viene dall’odio e dalla dipendenza della droga." La mia arte non è troppo contorta, è molto espressiva, estremamente espressiva. Riesco a calarmi nel personaggio di Kurt Cobain con grande maestria e a decifrare la sua musica e la sua pittura con abilità. abilità. Detto questo faccio capire che conosco molto bene la sua vita, cerca degli aneddoti. Insomma le cose speciali della sua infanzia e adolescenza che ne hanno poi causato il male di vivere e la sua caduta. Come artista plastico non tralascio la scultura, il cui soggetto è sempre il viso umano, sono visi che inseguono un viaggio nelle opere etrusche con tratti decisi e forti, visi che sembrano scaturire dai libri di fotografia scultoree di Mimmo Jodice. la mia ricerca artistica, iniziata già negli anni della mia adolescenza, si sviluppa attorno alla figura umana, in particolare si concentra sul viso. L’Opera mia, artista plastico, disegnatore, pittore e scultore, è impegnata di scoperte artistiche dei grandi dell’arte moderna e contemporanea, in particolare Picasso, Basquiat e Kurt Cobain. Da disegni preparatori scaturisco una padronanza del tratto che sconvolge i canoni classici per approdare ad una figurazione che predilige la deformazione dei tratti del viso (‘clin d’oeil’ a Picasso naturalmente) agli schemi classici del ritratto che pure é presente come esercizio accademico. La mia opera pittorica su tela con acrilico, risulta più audace e libera, di forte sensibilità espressiva. I miei visi mascherati trovano ispirazione nelle opere di Basquiat per avvicinarsi a Kurt Cobain nella rappresentazione della marionetta, ad esempio, tema caro all’artista dei Nirvana. I miei visi sono come dei gridi di collera ma non vogliono spaventare, chiedono di essere analizzati nelle emozioni che provocano. Essi vogliono esprimere vitalità ma con quel profumo di scandalo che si é espresso nel malessere esistenziale di una generazione, quella ad esempio dei musicisti degli anni ottanta, come nel caso di Kurt Cobain. Quest’ultimo, musicista del gruppo Nirvana, si é sacrificato e ha annientato la propria vita nelle droghe e nelle malattie. La dualità esistente tra la sua vita privata e la facciag esaltata ed esaltante che esibisce sul podio, questa sua “Duoble Face”, ha ispirato il mio lavoro. Opere energiche le mie, che fanno pensare certamente anche ad una forza interiore tenuta nascosta che si impone con un grande impatto visuale. In questo modo un intero percorso è stato effettuato nel mio mondo artistico, dalla collera espressa ad un forte sentimento intimo mascherato, di felicità, che viene infine decifrata, trasmessa all’osservatore come salfivica.


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