Elisabetta Parente

 Ogni volta che mi accosto alle opere di Laura Sisti scopro di ricercare modelli e atmosfere non tanto nei maestri della pittura quanto in quelli della parola. Questa pittrice, nel corso degli anni, ha infatti stabilito una relazione con la realtà che richiama molto la pratica poetica. 

Il poeta umanamente vive immerso nella realtà, ma il dato quotidiano viene da lui filtrato interiormente per trovare espressione nel verso poetico, nella parola distillata che non descrive, ma evoca. C’è una grande differenza fra l’evocare e il descrivere e Laura Sisti lo sa bene, in quanto il suo pennello li esperisce entrambi.

In tutte le sue opere, tanto nel piccolo, quanto nel grande formato, l’artista parte sempre da una solida, seppur a volte minuta, descrizione: piccole imbarcazioni in attesa; una casa con il tetto rosso affacciata sullo specchio d’acqua di Annone; il lungo pontile che si addentra nel lungolago lecchese. 

Il dato naturale è per Sisti quello che lei stessa definisce come il suo angolo di certezza, come un “punto sicuro di partenza”; per restare nell’ambito poetico, è l’equivalente della siepe dell’Infinito di leopardiana memoria.

Da quel dato di certezza, avvertito come sponda conosciuta e restituito con sobria ed essenziale solidità, la mano progressivamente si allontana, ricercando e assaporando la dimensione dell’evocare: il paesaggio lacustre di Annone, che si estende a sinistra della casa, diventa impalpabile trama di macchie verdi e marroni, così come il pontile del lungolago di Lecco perde la sua forma conosciuta, stemperandosi nei lunghi filamenti di colore liberamente colati sulla tela. 

Il punto di forza della creatività di Laura Sisti sta nel fatto che il suo “cuor non si spaura”: quando la ricerca la sospinge verso le trame indefinite della suggestione, l’artista non siritrae ma dà libero sfogo alla sua sensibilità e al suo pennello,lasciando piena libertà al colore di esprimersi al di fuori della forma.

Nei paesaggi naturali Laura si muove a proprio agio, forte dell’alunnato presso Franco Torazza, il maestro che per primo le ha insegnato a cogliere, dipingendo all’aperto, la spiccata particolarità dei colori di ogni singola terra, in special mododei luoghi di Brianza. Da qui nascono le vedute lariane, che pur avendo un “protagonista” dichiarato nel titolo di ogni singola opera – Madonna del Bosco, Montevecchia, Gera Lario – conquistano per la dilatata ampiezza dello spazio che restituisce, con mirabile tocco, la luce e i colori delle diverse stagioni. 

I paesaggi dipinti da Laura possono essere paragonati alle pagine di un nutrito diario di viaggio, pagine ricche di annotazioni che rimandano alla selvaggia natura delle spiagge sarde, rese con ruvida matericità – “Is Arutas” -, all’instancabile gioco di riflessi dei canali veneziani – “Incanto a Venezia”; “Sole a Venezia” -, agli ancestrali paesaggi pugliesi, lingue di terra dai colori caldi che separano il cielo dal mare, come “Gallipoli” e “Vieste”.

Non meno suggestive sono però le vedute urbane di questa artista. Si stenta a credere che il pennello che ha dipinto con lucida descrittività la piazza di Merate, distesa all’ombra della cilindrica Torre, sia lo stesso che con sapienza informale e con densità cromatica, degna del miglior Mario Sironi, abbia evocato 

l’atmosfera plumbea della “Periferia industriale di Milano”. Eppure è così, perché l’instancabile ricerca artistica spinge Laura Sisti a sondare gli estremi della rappresentazione, anche nell’ambito del ritratto:a metaforiche immagini di figura come “In gabbia” e “Senza difesa” contrappone il complice e circolare abbraccio di “Donne” e l’aereo movimento di fanciulle, come “Leggerezza” e “Immagini della memoria”. 

E’ il volto della folla che, sfuocato e visto a volte dall’alto, a volte da lontano, campeggia in “People in winter” e in “On the red carpet”, ma sono singole figure che vengono solidamente dipinte in primo piano nell’opera “Piazza Duomo in bianco”, simboli di un’umanità in cammino 

che nella loro verticalità riprendono visivamente le guglie della chiesa che fa loro da sfondo.

Tutte le opere di Sisti, indipendentemente dal soggetto, invitano lo spettatore ad un originale e serrato dialogo con la componente cromatica del suo dipingere. La tavolozza di questa pittrice è ricca, complessa nel sondare tutte le sfumature di una tinta, ma per una sorta di vocazione all’analisi attenta e rispettosa delle diversità, l’artista si rivolge ad un colore per volta, elevandolo a protagonista, evidente o sottaciuto, di una singola opera,creando così delle sinfonie poetiche in rosso, in giallo, in verde, in blu. 

Assegnando ad ogni tinta una vita specifica, l’artista nasconde in essa i segni vibranti dell’essere, come in “Presenze nel bianco”in cui solo l’occhio attento riesce a scorgere i molti animali celati fra gli alberi.

Nella poetica e nelle opere di Laura Sisti si celebra la libertà dell’artista che, con evocativa forza del pennello, sa estrapolare dal mondo quotidiano la sottile musicalità della poesia e che avverte l’azione del dipingere come una necessità e come un’urgenza.

 Alla domanda “Quanto tempo dedichi alla pittura?”,l’artista non sa rispondere, non può rispondere con precisione: il tempo “fisico” è variabile, ma confessa che non c’è giorno in cui non pensi alla pittura, che non c’è ora in cui la sua mente non tracci paesaggi, non abbozzi figure...Fino a che questo costante lavorio interiore non la guida nel suo studio, affinché la mano cerchi gli strumenti con cui gli occhi e il cuore possano dare forma e colore alla rarefatta realtà delle cose e dei pensieri.

Così lavora il poeta, così tesse le sue trame la pittrice.

Elisabetta Parente

Laura Sisti

Every time I approach the works of Laura Sisti I find out about search for models and atmospheres not so much in the masters of painting as in those of the word.

This painter, during the years in fact, has established a relationship with the reality that draws heavily on poetic practice.

The poet humanly lives immersed in reality, but the given daily is filtered by him to find expression in the poetic verse, in the word distilled that not describes, but evokes. There is a big difference between evoking and describing and Laura Sisti knows it well, as his brush both experiments them.

In all his works, both in the small and in the large formed, the artist always starts from a solid, albeit sometimes minute, description: small waiting boats; a house with the red roof overlooking Annone's lake; the long pier that goes into the Lecco lakefront.

The natural datum is for Sisti what she defines as its angle of certainty, as a "safe starting point"; to remain in the poetic field, it is the equivalent of the hedge of the infinity of Leopardian memory.

From that fact of certainty, known as the known shore and returned with sober and essential solidity, the hand progressively moves away, searching and savoring the

dimension of the evocation: the lake landscape of Annone, witch extends to the left of the house, becomes impalpable plot of green and brown spots, as well as the jetty of the lakefront Lecco loses its known form, diluting in the long filaments of color freely cast on the canvas.

The strength of Laura Sisti's creativity lies in the fact that her "heart does not go away": when the search pushes her towards the undefined plots of suggestion, the artist does not portrays but gives free rein to her sensitivity and her brush, leaving full freedom to the color to express itself outside the form. In natural landscapes Laura moves at ease, strong of the apprenticeship with Franco Torazza, the teacher who first taught her to capture, by painting outdoors, the marked particularity of the colors of each individual land, especially of the places of Brianza. From here the Larian views arise, that despite having a "protagonist" declared in the title of each single opera - Madonna del Bosco, Montevecchia, Gera Lario – conquer for the dilated width of the space that returns, with admirable touch, the light and the colors of the different seasons.

The landscapes painted by Laura can be compared to the pages of a large travel diary, pages full of annotations that refer to the wild nature of the Sardinian beaches, made with rough materiality - "Is Arutas" -, the untiring game of reflections of the Venetian canals - "Incanto a Venezia"; "sole a Venice "-, to the ancestral Apulian landscapes, strips of land from warm colors that separate the sky from the sea, like "Gallipoli" e"Vieste".

No less suggestive are the urban views of this artist. It is hard to believe that the brush that has painted with clean descriptiveness the square of Merate, lying in the shadow of the cylindrical tower, both the same that with informal ability and with chromatic density, worthy of the best Mario Sironi, has evoked the lead atmosphere of the "Industrial Periferia of Milan".

Yet it is so, because tireless artistic research pusher Laura Sisti to probe the extremes of representation, too within the portrait: metaphorical images of the figure like

"In gabbia" and "Without defense" contrasts the accomplice and circular embrace of "Women" and the plane movement of young girls, like "Lightness" and "Images of memory". It is the face of the crowd that, blurred and sometimes seen from above, sometimes from afar, stands in "People in winter" and "On the red carpet ", but they are single figures that are solidly painted in first floor in the opera "Piazza Duomo in bianco", symbols of humanity on the journey that in their verticality resume

visually the spiers of the church that is their background .

All the works of Sisti, regardless of the subject, invite the spectator to an original and close dialogue with the component chromatic of his painting. The palette of this painter is rich, complex in probing all shades of a tint, but for a sort of vocation to the careful and respectful analysis of the diversity, the artist turns to one color at a time, elevating it a protagonist, evident or unspoken, of a single work, thus creating poetic symphonies in red, yellow, in green, in blue.

By assigning a specific life to each tint, the artist hides in it is the vibrating signs of being, as in "Presenze nel bianco" in which only the careful eye can see the many animals hidden among the trees.

Freedom is celebrated in the poetics and works of Laura Sisti artist who, with evocative power of the brush, knows how to extrapolate from the everyday world the subtle musicality of poetry and that she feels the action of painting as a necessity and how an urgency.

When asked "How much time do you dedicate to painting?",the artist can not answer, can not answer with precision: the "physical" time is variable, but she confesses that there is no day in which she does’nt think about painting, that there is no time when her mind does not plot landscapes, not sketchy figures ... Until this constant inner work does not guide her in her study, so that her hand look for the tools with which the eyes and the heart can give form and color to the rarefied reality of things and thoughts.

This is how the poet works, so the painter weaves his plots.

Elisabetta Parente