Annamaria Sandonà
Le immagini consuete della cronaca divengono nelle carte intelate di Livio Billo un modo nuovo di approccio alla violenza collettiva, un tentativo, attraverso uno shock emozionale, di ripercorrere le strade delle città (post) moderne non lontane dall'immagine che ne ha dato "Blade Runner". Le pennellate rapide, i colori freddi, seppiati e violacei percorsi da fremiti di bianco, come il riflesso delle luci al neon o del flash della macchina, sembrano sottolineare la tensione oscura che rituffa l'uomo verso rituali cruenti del mostro tentacolare generato dal sonno della ragione nella metropoli contemporanea. Uno squarcio di realtà vista da dietro i personaggi perché, se mostrassero il loro volto, potremmo essere ognuno di noi.
Estratto da: Livio Billo, Gianni Manfrin. "Confronti con il quotidiano", presentazione della mostra omonima presso la Sala Veneziana del Castello di Montagnana, 26 maggio - 5 giugno 1985.