Sileno Salvagnini

[...] Perché "sensi" della memoria? Perché sono tre i diversi modi di dialogare con la memoria [...]: simbolica (Billo), allegorico-erotica (NIgretti), utopica (Benemia).

[...]  A prima vista le cromie tetre di Billo predicano una tragicità esistenziale, apparentandolo a qualche espressionista mitteleuropeo o a qualche "brutalista". Billo tuttavia preleva temi e motivi da Storie sacre del Quattro-Cinquecento: particolari di croci, processioni, santi che vengono dilatati da un impasto spesso di colore scuro. Ad osservarli non si provano emozioni di paura o di misticismo, piuttosto questi "objets trouvés" della storia dell'arte hanno un che di ludico, se non di rassicurante.

Estratto da: Memoria come motore immobile, un dialogo con la propria tradizione, recensione della mostra "I sensi della memoria" al Castello di S. Zeno a Montagnana, in "il Mattimo di Padova", 22 marzo 1989.