Loredana Andriolo Artist - pittrice contemporanea
RECENSIONE critico d'arte Francesca Mezzatesta
Ciò che perseguo sopra ogni cosa è l'espressione ....
.(è così che affermava l'artista Matisse),che per le cromie accese,e a ''plat''pennellate distese e senza bidimensionalità ,sembra l'artista siciliana rivisitare. Ma,le,immagini intense traboccanti ,di sentimenti ed'espressività audace cariche di molteplici sfaccettature sociali sono del tutto profondamente siciliani come da titolo in una sua mostra ''Finestre aperte su Palermo''
talvolta spalancate su caleidoscopiche ed 'allusive,poetiche ,popolari intrise di aspetti etno-antropologici e messaggi figurativi della gente della sua città e altre volte socchiuse ..... Che talvolta lasciano sbirciare nell'arguta osservazione dei caratteri di un popolo nella sua collettività e nella grande capacità introspettiva l'intelligenza dell'artista di saperne cogliere anche aspetti più individuali ,e intimistici legati al quotidiano.
Loredana"Andriolo,Artista Palermitana che già da bambina nutre passione e talento per il disegno e con il tempo attrazione per il colore ,fino ad'approdare all scoperta del,disegno e con il tempo attrazione per il colore sino ad approdare alla scoperta emozionale di avvertirne la materia trasposta nella tela. Cosi il suo percorso diviene sempre più interessante soprattutto quando delle sue superfici pittoriche ne trae veri e propri spazi scenici abitati da personaggi dalle svariate storie, di narrazioni e metafore folcloriche ne esalta pindariche fantasie sempre ricolme di “realtà”.Opere che sembrano frasi di proverbi e miste al mito, (come cavalli alati, che sorridono ai loro fotografi in pose statiche ma dalle ironie sottili, in cui si ammirano folle di gente locale che nei loro minimi dettagli (dai tatuaggi alle vesti) si lasciano animare tra botteghe e mercati, teatrini e colori, per lo più trafugati ai carretti siciliani che ne caratterizzano anche la loro cultura. Le sue composizioni si distinguono per l'arricchirsi di vicende e storie che tra figura e spazio interagiscono come in coreografiche commedie, in cui la pittrice colloca sentimenti di ogni soggetto e si spinge a catturarne il loro carattere, le loro gioie e dolori. Da “cantastorie contemporanea” ne riassume in brevi frasi , assemblando in ogni “finestra” a tema, anche i loro pensieri, dialoghi e somatiche essenze emozionali. Nell'assenza prospettica si scorgono quadri come “lucciole passeggiano”in quelle tante “vite” della nostra città, con espressioni che si confondono con le “pupe di zuccaro”.. mentre al giorno vengono affidati tra i rossi e gli azzurri più intensi della nostra sicilianità, si affida il compito di guidare un “Apa” per gironzolare se pur lavorando, tra i vicoli e i borghi, non più in silenzio ma con suoni di “abbanniate”. Un “Opra dei Pupi” tra la dialettica, loquace a profondamente cromatica che senza primi o secondi piani sintetizza la talentuosa capacità dell'artista di appartenere ad un mondo interiore dai paesaggi molteplici ma dai dialetti unitari. Tutte maschere di una stessa civiltà “palermitana”. Difatti i personaggi sono posti come marionette, sembrano derivare da brani della “Chanson de Roland”, orlandi furiosi e senza tempo, con iconografie in alcuni casi sfalsate, da arcaici occhi spiritati, o da,disegno e con il tempo attrazione per il colore sino ad approdare alla scoperta emozionale di avvertirne la materia trasposta nella tela. Cosi il suo percorso diviene sempre più interessante soprattutto quando delle sue superfici pittoriche ne trae veri e propri spazi scenici abitati da personaggi dalle svariate storie, di narrazioni e metafore folcloriche ne esalta pindariche fantasie sempre ricolme di “realtà”.Opere che sembrano frasi di proverbi e miste al mito, (come cavalli alati, che sorridono ai loro fotografi in pose statiche ma dalle ironie sottili, in cui si ammirano folle di gente locale che nei loro minimi dettagli (dai tatuaggi alle vesti) si lasciano animare tra botteghe e mercati, teatrini e colori, per lo più trafugati ai carretti siciliani che ne caratterizzano anche la loro cultura. Le sue composizioni si distinguono per l'arricchirsi di vicende e storie che tra figura e spazio interagiscono come in coreografiche commedie, in cui la pittrice colloca sentimenti di ogni soggetto e si spinge a catturarne il loro carattere, le loro gioie e dolori. Da “cantastorie contemporanea” ne riassume in brevi frasi ,
disegno e con il tempo attrazione per il colore sino ad approdare alla scoperta emozionale di avvertirne la materia trasposta nella tela. Cosi il suo percorso diviene sempre più interessante soprattutto quando delle sue superfici pittoriche ne trae veri e propri spazi scenici abitati da personaggi dalle svariate storie, di narrazioni e metafore folcloriche ne esalta pindariche fantasie sempre ricolme di “realtà”.Opere che sembrano frasi di proverbi e miste al mito, (come cavalli alati, che sorridono ai loro fotografi in pose statiche ma dalle ironie sottili, in cui si ammirano folle di gente locale che nei loro minimi dettagli (dai tatuaggi alle vesti) si lasciano animare tra botteghe e mercati, teatrini e colori, per lo più trafugati ai carretti siciliani che ne caratterizzano anche la loro cultura. Le sue composizioni si distinguono per l'arricchirsi di vicende e storie che tra figura e spazio interagiscono come in coreografiche commedie, in cui la pittrice colloca sentimenti di ogni soggetto e si spinge a catturarne il loro carattere, le loro gioie e dolori. Da “cantastorie contemporanea” ne riassume in brevi frasi ,
Dal 2 febbraio al 7 febbraio 2013 ''I colori dentro mé''Galleria d'arte Villa Niscemi .
dal 24 maggio al 29 maggio 2014 ''Finestre aperte su Palermo ''
critico e storico d'arte Dott.ssa Francesca Mezzatesta
varie mostre private
il 29/02/2017 conseguita l’alta onorificenza titolo cavaliere dell’arte
presso ai cavalieri hotel di Palermo
da parte della fondazione Alessandro Costanza
il 29/10/2017 conseguito premio dal museo folk art di New York
il 25/11/2017 premiazione Oscar arti visive presso musei bardella di Chieti