Biografia


Il Maestro Luca Battini - formatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze- si è successivamente specializzato con maestri sia Italiani che internazionali nelle tecniche pittoriche tradizionali (affresco, disegno, olio e tempera grassa).




 

Nel panorama artistico contemporaneo, Luca Battini può essere senza dubbio inquadrato tra gli artisti più sensibili al fascino della “Pittura Colta”, movimento italiano teorizzato negli anni ‘80 dal critico d’arte Italo Mussa nell’ambito del postmodernismo, quale reazione alle estreme sperimentazioni dell’arte concettuale, che, dagli anni ‘70 ad oggi, con esiti spesso finalizzati più al sensazionalismo che alla ricerca, ha contribuito ad azzerare l’uso dei mezzi più tradizionali della pittura e della scultura.




In antitesi alla riflessione del movimento concettuale sull’essenza dell’arte, l’interesse di questi artisti, si è principalmente rivolto al ritorno alla pittura, attraverso la ricerca figurativa, e al rinnovato utilizzo del colore, della tela e delle tecniche tradizionali, ripercorrendo la storia della pittura occidentale per mezzo di una personalissima formula rappresentativa.




Nato a Rosignano Marittimo (Livorno) nel 1970, amante fin da piccolo dell’arte figurativa italiana, Battini si diploma al Liceo Artistico per poi proseguire gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel frattempo, porta a termine i corsi di perfezionamento tecnico-artistico del maestro M. J. Angel, allievo di Pietro Annigoni, affinando ulteriormente la tecnica pittorica realista nel rispetto delle antiche tradizioni accademiche ottocentesche.




Fondamentale per la sua formazione è anche l’incontro con un altro esponente della cerchia annigoniana, Silvestro Pistolesi, con il quale approfondirà la tecnica dell’affresco, collaborando alla realizzazione di prestigiose commissioni in Italia (Abbazia di Vallombrosa) e all’estero (Basilica della Trasfigurazione - Cape Code, Boston, Massachusetts, U.S.A.).




Queste esperienze rafforzano la passione di Battini per il rigore e la ricerca formale, portandolo ad elaborare una pittura fatta di “citazioni” e recupero di suggestioni storico-letterarie.


Ma se questo spiega il riferimento alla tecnica, al modus operandi - e sarebbe già molto - non basta. Perché anche la realizzazione materica dell'opera vi si riflette: all'antica, infatti, il Maestro compone i suoi colori, tratti (ed estratti) dai pigmenti del mondo vegetale, animale, minerale. Un per0orso artistico incredibile, difficilmente ripetibile, perché esige - a solo vantaggio dell'opera - tempo, energie, sacrificio, insieme ad un'assoluta padronanza del mestiere. Dove il termine, lungi dall'essere riduttivo -come molta blasonata e superficiale critica contemporanea vorrebbe - è invece omaggio e sinonimo prezioso dell'Arte (con la maiuscola).


Per dare nuova linfa vitale ad un mondo artistico ormai vacillante, i cui segreti non più tramandati sarebbero andati irrimediabilmente perduti, l’artista si impegna anche a livello internazionale, alla promozione e all’insegnamento delle antiche tecniche pittoriche, attraverso corsi per artisti professionisti


(Santa Fè Trails Art Gallery - Modesto, California, U.S.A.).




A ciò si è affiancata la realizzazione di importanti ritratti di stupefacente realismo - dove la policromia, la resa pittorica dello sfumato, il cesello del particolare di fiamminga preziosità, il delineato di un contorno quasi a rilievo, difficilissimi nella resa di fisionomie dal vero, trascendono in maniera e misura perenne la contingenza del momento creativo - tra cui quelli di S.E. Mons. Alessandro Plotti - Arcivescovo Emerito di Pisa - di S.A.E. Fra’Matthew Festing Gran Maestro S.M.O.M., del Prof. Whole Soynka Premio Nobel Letteratura, del Magnifico Rettore dell’Università di Pisa, e recentemente quello di Papa Benedetto XVI, consegnato personalmente al Santo Padre su autorizzazione della Prefettura della Casa Pontificia.




Proprio l’eccezionale maestria raggiunta da Battini ha spinto gli Amici dei Musei e Monumenti Pisani a farsi promotori (col patrocinio di: Ministero per i Beni e Attività Culturali, Regione Toscana, Federazione Italiana degli Amici dei Musei, Arcidiocesi, Comune e Provincia di Pisa) di un progetto per la realizzazione di un grande ciclo affrescato dedicato alla vita di San Ranieri (Patrono della città) nella storica chiesa pisana di San Vito. Progetto sottoposto alla revisione teologico - scientifica della Commissione Diocesana per i Beni Culturali e della locale Soprintendenza.



Il monumentale affresco (circa 200 mq), che ha suscitato l’interesse dei media italiani e stranieri (BBC, RAI, La Nazione, Avvenire, The Week, The Daily Telegraph, The Indipendent, The New York Sun), conterà oltre 250 personaggi ritratti dal vero, che per l’occasione hanno posato indossando i costumi storici della prestigiosa Fondazione Cerratelli (di cui è presidente onorario Franco Zeffirelli). Tra i personaggi illustri raffigurati il Gran Maestro ed altri importanti membri dell’Ordine di Malta.



Significativo, inoltre, l’apprezzamento al progetto espresso dal Direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci e della direttrice del Museo Nazionale di Palazzo Venezia – Roma – dott.ssa Maria Selene Sconci.



Il 1 Luglio 2011, dopo i necessari e propedeutici lavori di restauro e stesura del primo intonaco, l’Arcivescovo di Pisa Monsignor Giovanni Paolo Benotto, alla presenza delle autorità e di un folto pubblico, ha solennemente benedetto, la parte realizzata della prima delle otto grandi scene che compongono l’affresco. Uno straordinario “Cristo in mandorla” incastonato in uno scudo di oro zecchino con uno sfondo di paesaggio di blu di smalto, nero vite e giallo di antimonio.


Il completamento dell’opera è previsto per il 2014.



Di se dice:



“Amo pensare alla pittura, come a qualcosa di profondamente legato alla nostra terra e alle nostre tradizioni, attraverso un percorso che ci riporta alle nostre origini profonde. Sarebbe impossibile, per me, prescindere da questa sensazione / emozione nella realizzazione delle mie opere che rivendicano una grande eredità, con l’auspicio – non la pretesa – di emularla.


Il mio impegno oggi, è quello di portare avanti e di rilanciare un’idea di arte classica, che si rifà agli antichi maestri e le loro tradizioni con lo spessore di una preparazione decennale fatta di duro lavoro e sacrificio, di una ricerca formale di eleganza, di studio profondo della tecnica e del colore, della composizione, con la consapevolezza di un ritorno e non di una emulazione sterile di un passato glorioso della pittura italiana rinascimentale , ma di un legame culturale e tecnico, che in piena coscienza non mi sento di negare alla committenza; dunque un impegno concreto in nome della sensibilità e del colore che può e deve chiedere di più alla nostra cultura del bello con le sue infinite modulazioni cromatiche e raffinate "note musicali", velature, mezzi toni, ombre e luci, riguardo alle quali nessun uomo in nome della modernità dovrebbe mai, più o meno inconsapevolmente fare scempio, con un tragico compromesso in nome di una "cultura" monocorda e concettualmente di pochi, che non vive ne’ per l’uomo ne con l’uomo.”



Luca Battini