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    La Vita artistica del “Maestro” Mario Nicorelli

Dopo la Seconda guerra mondiale all'età di 20 anni si trasferì in Jugoslavia dove trascorse alcuni anni lavorando come artigiano in diversi settori.

Accortosi di essere dotato come decoratore, incisore e scultore nel 1952 decise di intraprendere in proprio una nuova attività artistica, quella del pittore.

Rientra in Italia recandosi ad Albissola Marina in Liguria (Savona) per perfezionare la propria tecnica pittorica.

Negli anni successivi visitando studi, laboratori e mostre entra in contatto con artisti già affermati a quel tempo, tra i quali: Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi, Aligi Sassu, Wilfredo Lam, Agenore Fabbri ed Emilio Vedova.

Insofferente alle novità che gli artisti stavano introducendo nel mercato nell'arte, Nicorelli smettere di frequentare i loro studi e si dedica ad un’arte figurativa più tradizionale.

Da li a poco lascia la Liguria ed il Piemonte per trasferirsi nel Veneto, dapprima a Treviso, poi nel Pordenonese ed in fine a Motta di Livenza dove trascorse il resto della sua via come artista ed inventore.

Fu proprio a Motta di Livenza che Ispirandosi alle correnti pittoriche del divisionismo e del puntinismo Nicorelli studia le teorie di Isaac Newton sulla luce per applicarle a quest'ultime correnti artistiche.

L’idea si concretizza ben presto in una nuova tecnica che unisce la tradizione figurativa ad un metodo innovativo per realizzare l'opera.

Siamo alla fine degli anni 70' quando mette finalmente in prativa il metodo che lui stesso chiamò “scomposizione della luce”.

“cit"Uso le onde elettromagnetiche dello spettro visibile riflesse da una superficie metallica per “ristrutturare” il mio modo di dipingere…...


Gran parte delle opere sono state realizzate nello studio di Motta di Livenza in prov. di Treviso. In parte collezione privata della Famiglia.

Molte delle stesse sono state negli anni esposte in mostre nei comuni di:

Motta di Livenza

Oderzo

Pordenone

Novi Ligure

Treviso

Conegliano

Udine

Milano

E diverse sono quelle opere esposte al pubblico in modo perenne in quanto collezione in Sale municipali, nosocomi, uffici pubblici.