Biografia
Già dal nome d’arte che ha voluto per sé – Magia del Colore – si capisce subito che la vita di Eleonora è tutto un inseguire la bellezza più pura, l’estetica assoluta. Così, la sua quotidianità è un eterno interiorizzare emozioni per poi trasformarle in quadri, in pitture, in fotografia. La sua è una storia di arte che le scorre nel sangue, di voglia di trasmettere agli altri ciò che si ha dentro andando oltre ogni pregiudizio e ogni barriera. Il primo pennello lo ha preso in mano alla scuola elementare e da allora non lo ha più lasciato. Tavolozza e colori le hanno permesso di esporre in gallerie d’arte di Firenze – la sua città natale – in locali, bar e ristoranti. In ordine di tempo, l’ultima personale l’ha allestita alla Galleria Europa a Lido di Camaiore. Ma scorrendo il suo curriculum c’è molto altro. Un’asta di beneficenza e una mostra al Castello della Smilea a Montale nel settembre 2010, decine e decine di set fotografici sempre in cerca di qualcosa di nuovo, di inedito, di mai banale. Di lei, la critica parla senza troppo nascondersi: “La pittura di Eleonora nasce, nella sua forma attuale e definitiva, quando l’artista abbandona i segni e le immagini, efficaci e rassicuranti, introiettati durante il periodo universitario e culminati con la laurea in architettura. La ricerca di ispirazione si rivolge, adesso, a un mondo interiore profondo e incerto, vitale e caotico, ricco di colori forti e contrastati e di forme fluide e indefinite. Si direbbe, quasi, un linguaggio dell’inconscio. Inevitabile la scomparsa dell’immagine nelle sue forme compiute e leggibili. Eppure, a ben guardare, ora si intravede un bosco in fiamme, ora una marina, ora una luce diurna calante, che, ormai, hanno assunto altri significati. Più profondi, più evocativi”. Già, perché la pittura di Eleonora non è semplice da decodificare. Serve impegno, passione, cervello. Un’artista tutta da scoprire, che nella vita ha scelto di dipingere sin da giovanissima vincendo subito un premio per un’idea originale che permettesse di far “rivivere” i cassonetti.
Da allora, l’arte è entrata nel tuo destino.
E naturalmente mi sono evoluta con essa. Dal figurativo all’astratto per arrivare all’impressionismo. Penso di poter andare in estasi per qualcosa di artistico, dove condivido una parte di me con chi si ritrova davanti ai miei quadri, alle mie opere.