Gianni Calamassi
Ho visto per voi
“Magia del colore” di Eleonora Guidoni
al Palazzo del Comune di Signa
Su indicazione dell’amico Orlando Poggi, accompagnato dalla pittrice Eleonora Guidoni, ho visitato la sua mostra personale tenutasi al Palazzo del Comune di Signa, dove l’Assessore alla cultura Giampiero Fossi l’ha inaugurata il 16 febbraio 2019 e che resterà aperta fino al 28.
Locandina
L’artista si presenta con lo pseudonimo “La Magia del colore” ed è proprio ai contrastanti colori che usa che si affida per coinvolgere il fruitore delle sue opere: i bianchi, i rossi predominano, anche se l’autunno con i suoi riflessi arancio si fa notare, come gli azzurri delle numerose marine che ci propone.
Ingresso alla Mostra (O.P.)
L’Assessore inaugura la Mostra (O.P.)
Eleonora non cerca di nascondere la sua ricerca di esperienze artistiche, sceglie le tecniche da usare e vi si dedica con la consapevolezza che senza la tecnica non è possibile dare corpo alle opere che presenta. Vari sono i temi che affronta con la curiosità di un bimbo, anche se lei è molto giovane, sa che è questo aspetto del suo essere artista che la conduce per mano: tutto la coinvolge, tutto lei osserva, tutta la sua esistenza interiore è orientata all’approfondimento.
2a Sala - c
Allo stesso tempo non trascura i sogni che “insorgono all’alba”: è la sua psiche che lavora, ed Eleonora si lascia andare senza interporre nessuna valutazione, è come se il vento della sua libertà artistica le facesse sciogliere le vele e la conducesse nello spazio dal quale trae i suoi messaggi.
Psiche 2
In questa mostra una osservazione a parte meritano due piccoli lavori ispirati al craqueler di Burri, che Eleonora ha voluto percorrere con semplicità per ricavarne il senso di quell’impasto materico. Ma sono altri i temi che si intrecciano in questa avventura che, pur contenendo un numero limitato di lavori, è ricca degli intrecci che l’artista è capace di far sposare.
Iniziamo da un polimaterico come il “Big Bang” esposto in una delle teche che caratterizza questa location espositiva, unito ad altri lavori, tra cui uno sul pianeta Marte: qui è il tema dell’universo che si fa strada e poi contaminerà anche altri lavori esposti, come “L’occhio” e la linea rossa di “L’amore”, una linea rossa su fondo nero, sofferta la sua materia, che chi osserva può decidere se “cresce” o se “cade”!
2a Sala “L’occhio” e “La vita”
Personalmente rimango colpito da un triangolo di sensazioni, sempre che mi sia concesso usare questa terminologia, che l’artista interpreta con grande amore, ricorrendo ad un’arte senza confini, ma con un filo conduttore che voglio illustrare.
Teca 1 “Tramonto”
Alla base di tutto la Natura, quella con la N maiuscola, che a partire dai bellissimi tramonti avvicinano all’orizzonte lontano, che può sembrare un ossimoro, ma in realtà è quello che si percepisce nella violenta presenza dei colori del cielo al tramonto.
2a Sala – d “Incendio nel bosco”
2a Sala – f “Autunno”
Il tramonto è anche una fine, della giornata, ma anche della vita e nel quadro “I nonni” Eleonora fa sposare due alberi, ormai spogli, sotto lo sguardo di un tramonto di fuoco.
“Nonni”
Forse sono luoghi comuni, ma l’arte non può avere bisogno del critico (ed io non lo sono!) che la spieghi, deve essere alla portata di tutti!
Siamo passati agli alberi riuniti al tramonto, incendi e colori autunnali, come a voler puntualizzare che il fuoco non ha permesso il loro autunno e la successiva rinascita.
“L’onda”
Alle marine che sembrano irretire l’artista, quasi a trattenerla allo spettacolo che queste mostrano, uno spettacolo che parte da “L’onda” per giungere alle lacrime di gioia con cui Eleonora le arricchisce e che si mescolano con gli spruzzi di un mare mai calmo, un mare che riesce a contenere le illusioni e le delusioni dell’uomo ed è capace di calmarsi e cancellare le sue impronte sulla sabbia.
Chiudo con il legame tra il mare e quello che contiene, anche se in questa mostra non vi sono quadri con conchiglie e stelle marine, l’artista dà corpo al suo nome “La Magia del Colore” con dei contrasti lineari: bianco con rosso, rosso con bianco e ancora nero con rosso che nascono dall’osservazione del corallo e prendono vita con grande semplicità, tutto è affidato alla cromia.
1a Sala “Marina” e teca (O. P.)
2a Sala “Marina” e “Coralli” (O. P.)
2a Sala “Coralli” (O. P.)
Ho lasciato per ultima una considerazione che mi appartiene: il segno come la parola sono il mezzo per la nostra ricerca interiore, che finché viviamo non ci abbandonerà; in questo percorso la psiche dell’artista si spoglia dei riferimenti iconografici per seguire un astrattismo “lirico” in cui la suggestione di un solo colore, l’oro, le fornisce gli strumenti per spogliarsi di quanto le paure inconsce le hanno (cercato?) messo addosso, cosicché La Magia del Colore potrà nuovamente librarsi in un volo di libertà senza confini.
Psiche 1
Grazie Eleonora per avermi guidato nel tuo mondo, grazie Orlando per le foto e per avermi messo in contatto con Eleonora.
Gianni Calamassi
Eleonora Guidoni (Foto di Riccardo Vezzosi)
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