Biografia
BIOGRAFIA E RECENSIONI
Maria Franca Fanni vive e ha lo studio o come preferisce chiamarlo lei laboratorio, a San Benedetto del Tronto in provincia di Ascoli Piceno.
Ha vissuto la sua infanzia e l’adolescenza a Stella di Monsampolo una piccola frazione nell’Ascolano a contatto con la natura e i valori genuini della traduzione contadina.
E’cresciuta all’ombra del condizionamento del giudizio genitoriale in una visione unilaterale limitante
Introversa e riservata ma è grazie alla sua natura entusiasta che è riuscita a coltivare le sue passioni a tenere accesa la sua curiosità per le cose della vita, silenziosa ma presente nelle situazioni le piaceva l’ascolto di storie vissute e poi disegnava, sempre e tutto ciò che le piaceva e lo faceva sempre, anche senza colori e matite, d’inverno con i carboni della legna bruciata e d’estate con i sassi, usati come gessetti sul muro della rimessa degli attrezzi per la campagna sommergendosi nei suoi pensieri e fantasticazioni.
Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte perché il suo prof. di matematica che prese a cuore questa ragazzina che disegnava con passione con insistenza consigliò questo percorso accompagnandola a fare l’iscrizione e lei scelse la sezione di Arti Grafiche affascinata dalla presenza nel programma di studio dei tanti laboratori artistici, diplomandosi così nel 1988 in “ Maestro d’Arte”- Arti Grafiche e nel 1990 prendendo la maturità in Arte Applicata-Arti Grafiche.
Da qui parte il suo imprinting, non potendo frequentare l’università, pur lavorando ha cavalcato l’onda delle opportunità lottando per frequentare tutti i corsi di specializzazione validi ed importanti per lei, che trovava nella sua provincia, continuando ad alimentare il richiamo per la libera espressione approfondendo in altri settori che la sua voglia di conoscenza le richiedeva.
Esperienza particolarmente formativa sia professionalmente che caratterialmente è stata il corso di “tecnico di videoproduzione videografica “ del 1991. Dopo il diploma ha continuato a lavorare per una cooperativa fotografica. Dipingendo per gioco magliette e pantaloni per i suoi colleghi, tra una ripresa e un montaggio video un regista notò anche la sua destrezza grafica proponendole una collaborazione e tra il 1992 e il 1999 realizzò bozzetti e studi per le ambientazioni e scenografie di varie rievocazioni storiche del centro Italia e nel 1997 e il 1998 è stata aiuto regista della rievocazione storica di Fermo “la Cavalcata Dell’Assunta” .
Vivendo con intensità, nel 1997 ha conseguito la qualifica professionale in “addetto lavorazione Terrecotte e affini”riuscendo ad approfondire il mondo della modellazione e la decorazione, la sua vita è l’arte dell’incontro anche in questa occasione alcuni insegnanti le hanno offerto l’opportunità di realizzare piccoli progetti artistici.
Dal 1998 ad oggi collabora con falegnamerie locali ed architetti curando la realizzazione di arredi realizzando le decorazioni su mobili e complementi d’arredo, decorazioni di pareti, occupandosi anche dell’ allestimento di showroom e vetrine e collaborando come Art Director con alcuni esercizi commerciali, non trascurando mai il dipingere, perché come dice lei, la pittura ha un posto speciale nella sua vita, dipingere è come scrivere le pagine del suo diario.
Dal 2001 al 2006 ha lavorato per l’azienda W. Hammeley , Quarto D’Altino (VE) come dimostratrice per l’uso e applicazione di prodotti per le Belle Arti, nei negozi di pittura e specializzati appunto nelle Belle Arti, questa esperienza per certi aspetti è stata vitale l’ha costretta ad uscire dall’ombra scoprendo una forte attitudine per l’insegnamento.
Nel 2008 si è Diplomata in Arredatore d’interni riuscendo a conquistare anche questa meta poter applicare creatività e funzionalità negli ambienti.
Insomma artista poliedrica la vediamo impegnata in diversi settori per vocazione non per emergere o mostrarsi anzi schiva alla pubblica esposizione, come sopraffatta da un pudore emotivo,
dipinge padroneggiando i più svariati mezzi espressivi, per appagare il suo bisogno di creare.
L’insegnamento è diventato una parte importante della sua vita, esercitando in istituti privati con adulti e bambini, insegna modellazione e arte presso l’Unione Ciechi di Ascoli Piceno, il suo laboratorio è aperto ad amici e a tutti i desiderosi di imparare, guidati da lei attraverso la sperimentazione delle diverse tecniche pittoriche alla ricerca del proprio universo interiore, così che nella ” Fanny Farm”, questo ormai è il nome del suo laboratorio, ognuno sarà presente con la propria individualità tecnica ed espressiva, questo il punto di forza della Fanni la propensione a cogliere per poi tirare fuori e valorizzare le predisposizioni di ogni individuo adulto e bambino e stimolare la creatività attraverso l’esercizio tra un buon caffè e della buona musica diventa un momento di crescita ma anche e spesso d’incontro e confronto.
Nel 2003 un suo compaesano scoprendo le sue produzioni trascinato dai chiaroscuri e l’elegante vivacità cromatica in un mondo pieno di positività e amore decide di farle realizzare un grande desiderio fare un esposizione in un bosco, così le mise a disposizione un noceto di sua proprietà vicino ad un ruscello proprio a Monsampolo del Tronto
Ecco nel 2002 la sua prima personale “ Nel Bosco” la Fanni ne curò l’allestimento e coinvolse artisti locali, artigiani e musicisti di fisarmonica e didgeridoo fu un evento magico in armonia ed esaltato dalla natura .
Così come pittrice inizia a partecipare a diverse collettive, curando l’organizzazione e l’allestimento di alcune di esse imprimendole della sua capacità di vivere intensamente e ironicamente, sollecitando e catturando il fruitore in quella dimensione nella quale ogni artista si mette a nudo.
Pittrice che si distingue nel panorama odierno per la tendenza a meravigliare con soluzioni che mettono insieme purezza , sincerità, trasporto, equilibrio e, non ultima, conoscenza della materia. La costruzione grafica tende ad alludere alla spazialità molto semplicemente, calata in una metodologia della cultura figurativa.
Tratto dal testo critico a cura di Dott.ssa Stefania Maggiulli Alfieri, critica d’arte
Spesso la vita di un artista è tormentata dal desiderio di distinguersi dalla massa, di trovare un proprio stile o farlo coincidere con una corrente piuttosto che un’altra. Questo processo può condurre a sacrificare il processo creativo che muove al fare e dà espressione e vita agli strati più profondi dell’essere e dell’esprimersi.
Maria Franca Fanni ribalta tutto ciò, il suo eclettismo ribalta i parametri dell’usuale, li reinventa e li ripropone con calviniana leggerezza.
Lei raggiunge la sua personale ”leggerezza“, arricchendola con esuberante capacità di vivere intensamente e ironicamente la propria esistenza. È un’esploratrice, il suo bisogno di libertà e comunicazione la spinge ad utilizzare più tecniche e sondare più ambiti, sia di tipo tecnico che concettuale.
Applica un sentire la vita con tutti i sensi, quasi a frammentare il reale per poi ricomporlo in un unità emotiva e iconografica. La natura è sempre presente come messaggio ma anche come rifugio cosmico nel quale trovare significato e conforto, la natura vista come l’origine del tutto in una visione universale dell’esistenza stessa. L’artista nei suoi lavori sembra catturare frammenti di realtà, attimi e particolari che lasciano intuire l’insieme, una sorta di sillabazione pittorica che scandisce i ritmi dell’immagine come emersa dai ricordi, quei ricordi che fissano particolari escludendo il superfluo alla comprensione del tutto. Un tutto di tipo psicologico mai banale.
Nell’esperienza informale e astratta l’artista elabora spazi che si potrebbe definire “sintetici” dove nulla è di troppo , tutto è saggiato e sperimentato all’insegna del significato più vero e profondo, quel significato che non necessità di manipolazioni oziose. I colori non si confondono ma si esaltano a vicenda, in un gioco di movimenti e significati. Sembrano immagini colte di corsa e fermate dall’occhio quasi distrattamente, un continuo divenire mai statico.
Maria Franca Fanni racconta e si racconta, attraverso fiori, forme, ritratti; una sorta di miscellanea pari solo alle esperienze di vita che vedono l’umano al centro di dinamiche ed eventi, talvolta inaspettati e incontrollabili. È un’artista dei sensi e del sentire al di fuori dell’individualismo imperante. Attraverso la sua arte svela la sua personalità attenta a cogliere gli umori e i sentimenti, pronta a rilanciare il messaggio, sempre ironicamente e con una dose sovrabbondante di positività e amore, le stesse componenti che caratterizzano ed esaltano i suoi lavori.
(Tratto dalla presentazione di Bionda Dentro della critica d’arte Stefania Magiulli Alfieri)
Anche quando sembra giocare, Maria Franca Fanni in realtà ci sta scuotendo dal torpore del luogo comune, nasconde messaggi tra le pennellate sapienti, la tecnica sicura, l’esuberanza cromatica. Costruisce storie, le modella, le compone e le scompone, seguendo un ritmo concettuale e psicologico, le contrappone, le une alle altre, per poi tornare a ricucire un unità di messaggi e di intenti. La mano è libera come la mente, segue stimoli visibili solo alla sua capacità di percepire il reale, di decodificarlo e riproporlo talvolta in modo ludico, ma sempre profondo, tale da divenire veicolo di significati e denunce.
Una mostra questa di Maria Franca Fanni fuori dagli schemi che spesso ci vengono proposti, veicolata da messaggi e straordinaria capacità comunicativa, valori aggiunti alle capacità artistiche dell’autrice che propone le tematiche attraverso il visuale.
Traspare il coraggio di guardare indietro eppure andare avanti costruendo un presente denso di significati morali e spirituali per spingersi oltre, creando immagini che sollecitano e catturano il fruitore.
Note critiche a cura di Antonio Lera, scrittore e psicoterapeuta
Maria Franca Fanni persona molto comunicativa, vive con intesa partecipazione i giochi della vita, costruendo attraverso le immagini più semplici improvvise emozioni. Le sue opere spesso rappresentano, in un vortice di vibrazioni l'umano vivere
Il suo percorso artistico è un divenire continuo , la sua femminilità emerge in ogni forma netta e dà slancio alle opere esaltando il fascino e la grazia, inserendosi nella cerchia di artiste nazionali che sperimentano e si arricchiscono continuamente, dando luogo a libere e complesse suggestioni e percezioni interiori.
L’appuntamento con questa artista riesce a farci sognare facendo splendere con delicatezza la sua gioventù esuberante che trasmette serenità e sicurezza e la sua maturità riposante e gradevolissima pervasa di attenzione verso l’altro che dà respiro e spazio a chiunque ed a qualunque cosa. L’originalità dell’artista sta nella capacità di fondere le sensazioni creative con la tecnica pittorica e liberare movimento, forma e composizione, mettendo in scena un universo figurale dominato da figure silenti che appaiono separate dal mondo ormai preda d’una solitudine incolmabile e dove l’antica saggezza femminile restituisce alla sua pittura la pienezza dell’Opera.
Maria Franca Fanni dice di sé…
Dipingo quello che sento e non solo quello che vedo, che vivo tutto possa attraverso le emozioni, anche quando realizzo i ritratti mi piace andare oltre l’immagine fotografica .
Ho sempre riservato un posto speciale alla pittura nella mia vita, dipingere è come scrivere le pagine del mio diario, il racconto attraverso le immagini di un percorso intimistico e personale alla ricerca della mia dimensione esistenziale.
Spesso quando rappresento i figurativi scelgo di realizzare dei particolari di un soggetto come se usassi un macro obbiettivo, per entrare nell’istante e istintivamente scelgo la tecnica pittorica più adatta ad esaltare l’emotività che inconsapevolmente ha spinto a realizzare quell’opera che cattura uno stato d’animo , un pensiero o un passaggio preciso della mia esperienza. Anche nelle nature morte più che rappresentare gli oggetti attraverso l’esaltazione cromatica e della luce sono descritte le atmosfere degli ambienti. Diversi sono gli astratti che io amo chiamare “getti emotivi”, sono il libero sfogo dei pensieri, le confessioni dell’anima , le emozioni dei giorni migliori e dei giorni peggiori. Rappresentati attraverso le tante tecniche pittoriche e svariate cromaticità , dallo sfumato con colori tenui al materico dalle tinte forti, fino al mosaico, per esprimere gioia e dolore , bellezza e sensualità.
Provo grande soddisfazione nei tanti lavori che realizzo su commissione, mi affidano un pensiero un desidero un emozione o un racconto della loro vita lasciandomi la libertà creativa io metto a disposizione il cuore e l’intelligenza emotiva e attraverso il mezzo pittorico lo rappresento costruendo un immagine o un progetto più complesso mischiando anche la scultura con la pittura per esempio.
Per me l’atto creativo è come l'estasi, in quel momento non c'è spazio, peso, mi lascio fluttuante nell'oblio, la mia anima gira, allegra, interminabile, come se conquistassi l’eternità, è momento vitale di rigenerazione, anzi l tempo che dedico alla pittura non mi sembra mai abbastanza.
Vivrei per l’atto creativo, nient’altro.