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Modernità e classicismo nella pittura di Maurizio Emiliani Affermare che l’artista Maurizio Emiliani utilizza la pittura come mezzo di studio per apprendere la storia dell’arte può sembrare perlomeno inusuale. Ma è la pura verità. Da anni Maurizio Emiliani cerca di carpire i segreti dei grandi Maestri “copiando” le loro opere non in modo pedissequo ma studiando il loro modo di impastare i colori e di stenderli sulla tela cercando di “ripetere” i loro gesti, l’uso del pennello o della spatola. Una ricerca finalizzata all’acquisizione della necessaria padronanza, oltre che degli strumenti del gusto estetico del “mestiere” di pittore. Questa sua ossessione per le soluzioni adottate nel passato anche recente dai grandi artisti, si traduce nei suoi dipinti in un intenso verismo che non nasconde la motivazione interiore del “fare” nella resa pittorica che fonde le moderne soluzioni del colore con quelle che hanno scandito nei secoli la realizzazione di grandi e piccoli capolavori. Dotato di grandi capacità tecniche e disegnative, Maurizio Emiliani usa la pittura come mezzo investigativo sull’essenza del “tema” che, attraverso l’immagine, intende sviluppare in raffigurazioni, che non riproducono ma interpretano la realtà, organizzate in rapporti di contrappunto compositivi e cromatici. La perfezione con la quale definisce figure e cose anziché delimitare la fantasia dell’osservatore entro lo spazio definito dalla raffigurazione, stimola ed alimenta la ricerca di ciò che le forme raffigurate celano dietro la loro apparenza. Le sue sono opere dal tono evocativo nelle quali la figura, quasi sempre femminile, è integrata nell’ambiente (paesaggistico o di interni) unificandola nello spazio in una unica visione. La nitida verità del disegno è definito da luce e colore che, grazie ad un raffinato gioco chiaroscurale, esaltano la forma morbida e fluente delle figure - spesso inserite in ambientazioni che rimandano, come citazioni, ad opere di grandi protagonisti dell’arte, da quella rinascimentale a quella contemporanea, come nel dipinto “L’arpa” nel quale la “scena” si svolge nell’androne del Castello Medievale utilizzato da Hayez per il suo celebre “Bacio” - per “raccontare” con delicatezza poetica di una bellezza perfetta, senza tempo. Attraverso una risoluta perfezione estetica, Maurizio Emiliani esprime nei ritratti la sua non comune capacità di cogliere immediatamente, oltre che la fisionomia, la “personalità” del soggetto per svelare, attraverso la sua immagine, “l’identità interiore” della persona raffigurata.
Vittorio Esposito (Critico d'arte)