Biografia

Michele Antonio Ziccheddu nasce a Sassari il 02/03/1974.

Nel 2005 frequenta il corso istituzionale di Iconografia Cristiana, presso la Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna, approfondendo oltre agli aspetti teorici, anche le tecniche pittoriche dei più importanti maestri delle scuole russe, in particolare quella di Mosca del periodo XIV-XVII sec.

Nel 2006 fa un viaggio studio sul Monte Athos, in Grecia, dove ha la possibilità di studiare le opere dei due principali maestri che hanno affrescato le chiese e i monasteri: Manuel Panselinos e Teofane il cretese. Il confronto con alcuni monaci iconografi è risultato fondamentale per lo sviluppo del suo percorso di formazione spirituale e artistico. Da quel momento inizia a studiare anche le principali scuole iconografiche greche, in particolare quella Macedone e quella Cretese.In seguito a questi studi approda ad una sintesi stilistica che applica sia alla pittura murale (affresco) che alla pittura su tavola (tempera ad uovo), la cui caratteristica principale consiste nell’utilizzo di una tecnica a tratteggio largo.

Dopo essere rimasto molto impressionato dalla ricerca che hanno fatto altri artisti prima di lui, pensiamo ad esempio all'esperienza di Henri Matisse che nel 1911 ebbe modo di visitare i monasteri della Russia e le loro bellezze artistiche e spirituali, riportandone un impressione così grande che, da quel momento in poi, le sue opere appaiono influenzate dal fascino esercitato in lui dalle icone, specie nella ricerca della luce e dell’armonia del colore. Matisse non fu l’unico ad essere travolto dalla dirompente forza dell’icona, né fu il primo ad esserne influenzato. Prima di lui, e anche dopo, molti artisti cercarono di tradurre in parte il linguaggio iconografico cristiano in altre forme di pittura. L’arte occidentale stessa, nel medioevo deve la sua rinascita, secondo quanto scrive il Vasari, all’opera dei maestri iconografi greci chiamati ad affrescare le chiese di Firenze, di cui Cimabue fu allievo e da cui apprese le tecniche, da lui poi venne Giotto e a Siena Duccio di Boninsegna e poi tanti altri. Ma anche nell’arte moderna e contemporanea si possono rintracciare le influenze iconografiche. In Kandiskij, Malevic, perfino in Wharol con le sue ripetitività. Ma tutti questi pittori contemporanei, non provenivano da una formazione iconografica, ne intuivano la profondità e il mistero, ne restavano affascinati ma ne ignoravano la fonte, l’origine, il senso. Forse l’unico che davvero seppe condensare efficacemente gli elementi fondamentali dell’arte bizantina, nella sua anti-naturalità e anti-plasticità fu El Greco, che si formò a Creta come iconografo e solo in seguito nel contatto con la pittura veneziana e italiana, mutò la propria arte, ma inserendo elementi fondamentali dell’iconografia nella sua pittura. In particolare, la luce che come nelle icone non colpisce le figure dall’esterno ma emerge dall’interiorità, ed anche la ricerca del colore e la stilizzazione risentono chiaramente del suo passato e della sua esperienza da iconografo.

Sulla scia di questi, come di altri artisti, anche lui da qualche anno, oltre alle opere iconografiche, ha cominciato ad applicare queste tecniche per realizzare altre tipologie, cercando di tradurre lo stile, o almeno alcune caratteristiche della tecnica, del disegno e del simbolismo dell’icona, nella misura in cui questo è possibile, senza snaturare o confondere i linguaggi, nei suoi dipinti.

Si tratta di una traduzione non facile, ma la sua esperienza lo spinge a continuare questa ricerca. Quello che cerca in particolare è l’espressione, il ritmo, l’armonia, l’immediatezza, la luce. Soprattutto la luce è l’elemento fondamentale. In natura non esiste il colore, questo esiste grazie alla luce. Nel buio, dove non c’è luce, non c’è nemmeno colore. Distinzione, contrasto, tonalità, sfumature del colore dipendono solo dalla luce. Perciò quando dipinge non usa il colore ma la luce, e questa emerge gradualmente dalle tenebre, dall’interiorità delle figure, le quali si animano e prendono vita proprio perché nella loro lotta contro le tenebre conquistano la luce.

Michele Antonio Ziccheddu attualmente vive a Ussana (CA) dove lavora e insegna presso l'Accademia Santu Jacu, fondata nel 2012 insieme alla moglie.