Biografia
Anna Tacconelli
Anna Tacconelli pittrice bolognese classe 1962 risiede e svolge la sua attività nel capoluogo emiliano, in cui ha avuto modo di esporre le sue opere nell’ambito di alcune mostre collettive, raccogliendo un meritato apprezzamento da parte del pubblico.
E' presente nel libro "Alla ricerca della bellezza" scritto da Anna Rita Delucca.
Da autodidatta mette a frutto il talento naturale in una pittura (tipicamente olio su tela) I suoi primi anni furono intrisi di astrattismo e concettualismo, due correnti influenti che modellarono la sua sensibilità artistica. SI è orientata ad un figurativo che soprattutto nell’ultimo periodo, attinge dall’iconografia delle avanguardie di inizio ‘900, per ricomporre soggetti inediti capaci di ulteriore narrativa.
Al contempo, non vanno trascurate le frequenti indagini che dal figurativo stesso si sviluppano verso aspetti meno immediati della realtà, fino a lambire i confini del surreale e del metafisico, dove metafore e allegorie, celano abbondanti carichi simbolici che inevitabilmente suggeriscono un’interpretazione delle opere attraverso più livelli di lettura, ha desiderio idealistico di offrire attraverso le sue opere: Pace, Serenità, Gioia, Sogno, Passione, Poesia, Amore per il Bello, Equilibrio e Armonia.
Tema dominante della produzione di Anna Tacconelli (in arte Nallì) è la figura femminile che interagisce con sé stessa, con l’uomo e con il mondo; una figura che attraverso lo sguardo e l’atteggiamento ci comunica essenzialmente personalità, sentimento e passione, ma anche la sensazione di vivere in un altro “tempo”, nel momento in cui si è coinvolti in un rapporto empatico con questi soggetti.
Le fasi astratta, iperrealista e concettuale della sua evoluzione artistica non sono echi lontani del passato, ma piuttosto componenti integranti della sua attuale produzione artistica. All'interno del suo lavoro si possono discernere momenti di indagine e sperimentazione formale che fungono da indicazioni nel suo percorso artistico in continua evoluzione.
Predilige i colori ad olio per la loro brillantezza e per il gusto dell'attesa: il tempo d'asciugatura degli strati di toni che stende sulla tela impone di sospendere per un istante l'esecuzione, ma concede, nel contempo di esaminare e studiare il lavoro in corso e ciò permette di soffermarsi ad aggiungere dettagli, di meditare sull'immagine che, nel caso di Anna è sempre suscitata dalla percezione che un oggetto, un volto, un qualsiasi elemento della natura, istilla nella sua emotività, sia esso uno stato d'animo, un attimo fugace o qualunque elemento che conduca a un desiderio istintivo di essere riportato, interpretandolo soggettivamente sulla tela.
Dunque secondo la pittrice bolognese, la bellezza è un emozione che scaturisce tramite i sensi.
Come sosteneva Matisse, l'artista o il poeta attraverso la luce interiore tramutano gli oggetti in un mondo nuovo che costituisce un segno infallibile del riflesso Divino.
Molte delle opere di Nallì hanno già trovato il loro posto in collezioni private, a testimonianza del loro valore artistico e dell'impatto profondo che hanno su chi le incontra. Altre sono ancora disponibili, in attesa di nuovi occhi pronti ad immergersi nelle emozioni che lei fa rivivere sulla tela.