Biografia
Natalia Mancini, nata a Roma il 2 giugno del 1977, pittrice autodidatta, pur avvalendosi del contributo e dei suggerimenti di pittori e del mondo dell’arte, ha sempre mantenuto una visione autonoma fondata su una personale ricerca di equilibrio tra forma e sostanza.
Mentre all’università studia e si laurea in Matematica (2001) e in Studi Orientali (2012), approfondisce lo studio dell’anatomia del corpo umano frequentando assiduamente la Scuola Libera del Nudo nello studio del pittore Alberto Parres (anni 2000-2009). Nei primi anni di questo periodo dipinge prevalentemente con gli acrilici, muovendo i primi passi di una ricerca pittorica che si snoda, esplorando linguaggi e contenuti diversi, fra l’astratto e la ritrattistica.
Nel 2005 si realizza il passaggio alla pittura ad olio. La conoscenza del pittore di fama internazionale Salvatore Provino, insieme alla frequentazione del suo studio negli anni 2005-2007, svolgono un ruolo fondamentale nel consolidamento delle abilità stilistiche e nell’approfondimento di alcuni temi che rimarranno costanti in seguito, anche quando si dedicherà alla pittura astratta. In questi anni esplora le forme della natura, che utilizza quale “prestito” per creare realtà autonome, indipendenti da ciò che le ha ispirate. Risalgono a questo periodo le serie “Fra i rami” e “Attraverso l’acqua”.
Dal 2007 al 2009 intraprende gli studi nella Scuola di Specializzazione all’Insegnamento nel secondo ciclo di istruzione superiore. I nuovi impegni non la privano del tempo necessario ad esplorare con la pittura il corpo e il viso umano. Come per i quadri poco prima menzionati, il sua non è una pittura che si possa semplicemente dire figurativa o realista. Al contrario, sente fortemente il valore astratto che le forme della realtà da cui trae ispirazione acquistano sulla tela. Il suo approccio affonda le radici nell’attitudine all’astrazione propria del pensiero matematico. É attratta dalle potenzialità espressive delle forme in quanto tali, dalla seduzione della grafica e del disegno come parti integranti delle sue opere pittoriche.
I numerosi soggiorni di studio e lavoro all’estero (dal 2005 al 2014), arricchiscono di ulteriori suggestioni la sua produzione artistica. Vive, studia e lavora, per periodi più o meno lunghi, in India, Australia e Turchia, dove entra in contatto con la vivace scena artistica di Istanbul. Qui, per cinque anni (2009-2014), individua nei rapporti fra luce e colore, forma e spazio, i temi centrali della sua ricerca, nutrendola con lo studio dell’arte islamica nelle sue realizzazioni storiche e contemporanee, nonché con attività di laboratorio artistico per i bambini, figli dei richiedenti asilo dalle regioni limitrofe (Siria e Iraq).
É nel 2012 che la pittura astratta diventa il campo della sua indagine pittorica. Le forme di cui si è nutrita la sua produzione artistica fino a quel momento sono trasfigurate dalle esigenze di una ricerca puramente formale il cui scopo è duplice: l’esplorazione di nuovi linguaggi e la tensione emotiva che deriva dal contrappunto di spazi vuoti e pieni, luci e ombre, superfici e linee nonchè dai cromatismi che assumono un ruolo prevalente.
Nel 2015 si stabilisce nella zona dei Castelli Romani, dove inizia a curare l’allestimento di mostre, personali e collettive, e dove, attraverso la collaborazione con artisti di diversa formazione e orientamento, coglie l’opportunità di un dialogo fra pittura, musica e teatro.
Nel 2016 sviluppa un nuovo percorso di indagine sui rapporti tra forma e significato attraverso il volto e il corpo femminile. Le donne raffigurate sono colte nell’atto di ricevere, in appassionata contemplazione e raccoglimento interiore, o in quello di accogliere l’altro da sé, attraverso uno sguardo che non teme. La donna è il punto di partenza di un processo di trasformazione del rapporto con la realtà. Dalle geometrie del volto e del corpo, che si intrecciano con quelle dello spazio circostante, emerge una tensione dal valore emozionale. La ricerca di scorci e pose non usuali, la resa pittorica di luci e ombre che indugiano sui dettagli del soggetto, la composizione pittorica e la plasticità dei soggetti raffigurati sono intese a instaurare una dimensione intima che coinvolga lo spettatore in un dialogo personale con l’opera.
Nel 2017 entra a far parte dell’associazione di pittori, con sede a Grottaferrata, “Terre Incognite”.
Espone in qualità di ospite con i Cento Pittori di via Margutta e partecipa a collettive e personali in luoghi storici come le prestigiose sale di Palazzo Sforza Cesarini a Genzano, di Palazzo Borghese a Monte Porzio Catone, nello spazio La Pelanda del Macro Testaccio ed altri ancora.
Nel 2019 decide di prendere un anno di pausa da ogni tipo di attività per dedicarsi esclusivamente alla produzione artistica e all’approfondimento della pittura figurativa, frequentando la Barcelona Academy of Art, la Florence Academy of Art e workshop dedicati tenuti da artisti professionisti.
Avvia una serie di inziative volte alla diffusione delle conoscenze acquisite sul campo della percezione visica e della rielaborazione pittorica o nel disegno nel suo Atelier a Monte Porzio Catone.