Biografia

 Nico Taminto, sesto di sette figli, nasce a Gragnano, in provincia di Napoli, nel 1949. Dotato di una predisposizione naturale alla pittura, fin da bambino si esercita dipingendo per i compagni della scuola elementare che ne sfruttano le qualità artistiche. Dopo le scuole medie, si iscrive all'Istituto d'Arte di Sorrento in cui apprende le tecniche della tradizione artigianale sorrentina: ebanisteria e tarsia.

Ma le tecniche pittoriche le acquisisce continuando a dipingere da autodidatta.

Dopo il diploma, si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Napoli, che frequenta per qualche anno, sostenuto dal maestro Armando De Stefano. Abbandona l'Accademia per dedicarsi all'insegnamento; abbraccia il filone surrealista, nel cui ambito si muove per diversi anni.

 Alla fine degli anni '80 inventa la de-pintura, una tecnica che sfrutta la scolorazione artificiale della tela jeans tramite l'uso della candeggina, per creare le immagini. Con un'opera jeans, nel 1990, vince il premio

"Arte Mondadori".

Negli ultimi anni di questo fine millennio ha dato inizio ai "Caffè d'Autore"(opere dipinte con il caffè).

Tra “candeggine e caffè”, nell'autunno del 2003, dopo diciassette anni e una grande nostalgia, ha ripreso a dipingere con i colori ad olio.

Il 6 novembre 2010, nella Cappella Palatina - Castel Nuovo - Napoli, ha ricevuto il Premio Megaris 2010 per le Arti Visive.

Nell'ottobre del 2012 esce un libro in cui il pittore fa outing sui traumatici trascorsi infantili nel collegio-serraglio delle "Piccole Ancelle di Cristo Re" di Portici. Uno scritto autobiografico che, per chi ne segue il percorso artistico, risulterà una buona occasione per conoscere più da vicino la figura dell'artista prestato alla narrativa. La forza del talento creativo che diventa salvezza per il protagonista.

A Verona - Palaexpo 12-16 febbraio 2014 - è invitato alla 1 Biennale della Creatività in Italia, curata da Paolo Levi e inaugurata da Vittorio Sgarbi.