Biografia

Il percorso artistico di Nunzio Di Fabio inizia a 15 anni, con l’uso esclusivo della china e matita su carta. Dopo questa parentesi (1982 – 1986) si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze Politiche.
     Nel 1990 intraprende lo studio delle tecniche per la “conoscenza del se’” con un autentico istruttore del Sistema Isoterico che lo porteranno a viaggiare per 10 anni, in America Latina, immerso per lunghi periodi in una natura ancora quasi incontaminata. Questo interesse, insieme allo studio approfondito del triangolo pitagorico dorico, gli daranno l’input per quelli che saranno i suoi primi lavori dedicati all’Arte Obiettiva - 
(mandala P. 1992 – 1996).
    Inizia dunque ad appassionarsi alla geometria sonora con i suoi angoli sonori e i suoi accordi geometrici, imparando le corrispondenze esistenti tra gli angoli, le lunghezze d’onda e le frequenze, i suoni e ovviamente i colori.
     Nel 1996 si trasferisce a Roma e nel 1997, realizza un altro genere di mandala che esprime anch’esso un’equivalenza tra suono, colore, movimento, angolo etc., ma strettamente personalizzato, cioè fatto appositamente per una determinata persona in rapporto alla sua struttura  - (mandala A. 1997 – 1999) 
     Questi studi dunque lo portano a conoscenza delle correlazioni tra suoni e colori, poiché appartenenti tutti alla stessa energia e delle relazioni tra un colore e i suoi complementari ed i  suoi armonici.
     Nei dipinti di Nunzio Di Fabio gli accostamenti cromatici provengono da questa interiorizzazione. Pensa dunque anche al mondo delle frequenze. Le sue opere non sono solo la manifestazione riflessa delle sue sensazioni, del suo modo di percepire la natura con i suoi elementi, in questo senso un tipo di arte ovviamente soggettiva, ma dentro i suoi paesaggi onirici, se osservati più da vicino, affiorano le risonanze e i loro armonici nella materica composizione generale. L’artista tenta, quindi, di oggettivarne il senso.
     Nella sua mente esiste dunque un piano creativo che trasmette sulla tela utilizzando i colori quasi come una composizione musicale dove si possono ritrovare il Ritmo nei movimenti, nelle linee di forza, nella parte più istintiva del dipinto, la Melodia, ossia i contrasti nella successione cromatica (contrasti dettati da intervalli consonanti) ed infine l‘Armonia nella sovrapposizione e nella simultaneità dei colori.
      Come ha appreso dai suoi studi, viviamo in un pianeta molto particolare rispetto a ciò che esiste nell’universo, un universo composto fondamentalmente da uno stato della materia chiamato plasmico. Dei restanti quattro stati: il solido, il liquido, il gassoso e l’elettromagnetico, solo i primi tre sono i più “comuni”, ossia più familiari per la loro relazione primaria con i sensi volgari di percezione, anche se in definitiva l’essere umano li possiede tutti dentro di sè. Tralasciando lo stato plasmico, gli altri possono essere rappresentati, in un certo senso, dalla terra, dall’acqua, dall’aria e dal fuoco, elementi della natura e dell’essere umano.
     Quando Nunzio Di Fabio dipinge i riferimenti a questi elementi sono sempre presenti, alle volte polarizzando l’opera su uno di essi in particolare, altre volte inserendoli tutti ma con differenti gradi di rilevanza. Il suo interesse è di esprimere le sue emozioni e le sue riflessioni usando la pittura come mezzo e l’arte oggettiva come punto di partenza.