Vittorio Sgarbi. Critica a Paola Marchi da "I Narratori del nostro tempo" commentati da Vittorio Sgarbi

A Vergato, che è questo paese della provincia di Bologna, nella Val del Reno, è nato Luigi Ontani, un artista di grande fantasia e grande successo che io ho conosciuto da ragazzo. Lì è nato anche Alfredo Marchi, uno scultore che lavora il legno che ha una semplicità e una misura, pur partendo dalla suggestione onirica di Ontani. E vedo adesso che è nata anche Paola Marchi: non so se parente, forse il nome Marchi è un nome legato a Vergato. E comunque a Vergato quindi c'è una scuola, c'è un gruppo di persone che lavorano, e Paola Marchi si esprime in un genere molto preciso, da cui sembra non voler evadere, che è quello del paesaggio, pittura di paesaggio. Dipinge i luoghi che sono in quelle colline, dipinge gli "Scavi di Marzabotto", dipinge "Orelia", dipinge i luoghi della sua anima con una pittura di paesaggio estremamente densa e tesa, "Edicola a Cereglio"...Sono i luoghi suoi, tradotti con una pittura semplice nella composizione e tecnicamente su tavole sabbiate, per creare un effetto di preparazione che rende più grumosa la materia. E' certamente una scelta originale, e mi fa pensare che in un genere o nell'altro, nella fantasia, nella fotografia, negli acquarelli di Ontani, nella scultura di Alfredo Marchi e nella pittura di Paola Marchi si configuri una scuola di Vergato, che meriterà di essere, per l'avvenire, seguita come uno spirito del luogo e, proprio lì, vicino ad una fantasia impressionante, che è Rocchetta Mattei, cioè il luogo dove si è inventato un castello che è un luogo di oriente e un luogo di sogno, probabilmente gli artisti hanno coltivato una ricerca che li porta ad essere autentici e a definire i caratteri e i limiti di una vera e propria scuola, la Scuola di Vergato.