Howard Levi

La New York dipinta da Paolo Petrucci non la vedono i milioni di irrequieti e rumorosi newyorkesi ma soltanto chi solitario la percorra. I suoi soggetti sono edifici, automobili, barche, ma soprattutto edifici e principalmente come essi agiscono in rapporto al loro ambiente naturale. Gli edifici riflettono la luce penetrando nel cielo, ma essi si presentano su così vasta scala che, a loro volta, evocano qualcosa dal cielo ed è il risultato composito e pieno di nessi che il Petrucci dipinge.
Anche quando il primo piano è costituito dalla superficie a disegni tipizzati di una modesta casa il Petrucci registra non solo come essa è illuminata, ma anche come si impone e domina il suo spazio nel mondo naturale. Talvolta la tecnica ritrae New York in semplici figure piane a contorni rettilinei, talvolta questi contorni sono indistinti e i colori scorrono sfumando; ma, in ogni caso, quello che è città si estende fino a identificarsi con ciò che ne è al di fuori, cosicché l’immensità e la densità della New York fatta dall’uomo sono ritratte come presenza imponente.
Howard Levi
Professor of Mathematics, City University of New York
Settembre 1970

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