Biografia

Pasquale Rapicano nasce nel 1971 a Castellammare di Stabia (NA).
Fin da piccolo è attratto dai colori e dall'arte e si distingue a scuola per le sue capacità di disegno.
Tuttavia dopo le medie frequenta l'Istituto di Ragioneria conseguendo il Diploma nel 1990.
Dopo l'anno di leva e dopo alcune esperienze lavorative in diversi settori, Rapicano sente il bisogno di avvicinarsi di più all'arte.
Quindi non si limita solo a disegnare ma, nel 1997, inizia ad imbrattare le tele, a sperimentare la tecnica ad olio e poi l'acrilico: così Rapicano capisce che la pittura fa parte della sua vita e gli regala infinite emozioni.

Nel 2003 inizia a tenere le sue prime mostre personali riscuotendo un discreto successo.
Partecipa attivamente anche a varie collettive di artisti locali e a diverse manifestazioni.
Le sue opere cominciano ad entrare nelle case di appassionati e collezionisti italiani e stranieri.
Nel 2004 Rapicano partecipa con una sua opera al 1° Premio Internazionale di pittura, scultura e grafica Boè classificandosi al primo posto tra mille partecipanti.
L'artista si reca a Palermo per la premiazione vivendo attimi di grande emozione e gratificazione: la sua opera vincente viene donata alla lega italiana per la lotta ai tumori.

Chi nasce ai piedi del Vesuvio fatica a stare lontano dal suo mistero, dalla sua forma e calore.
L'artista partenopeo, che vive a Parma dal 2005, riesce a trasporre su tela o tavola quel calore che il vulcano più conosciuto della Terra emana anche solo se gli si poggia sopra lo sguardo. Nei suoi lavori troviamo tinte intense e magmatiche che distolgono l'attenzione dal profilo delle figure ritratte. "Quando concludo un lavoro - confida l'artista - arrivo ad apprezzare maggiormente i dettagli rispetto all'intera opera". Il soggetto dipinto, nudo, volto o animale, si pone infatti in secondo piano, tende ad astrarsi passando all'informale. "Gli effetti che si possono osservare sulle tele di Rapicano - osserva Daniela Carlevaris, curatrice di alcune esposizioni del pittore - creano un incontro tra passato e presente: scava solchi nella materia e riproduce composti rugginosi creando opere che sembrano erose e consunte dal tempo". La sostanza cromatica si insinua e travolge così i materiali extrapittorici usati dall'artista quali stucco, carta e stoffe ma soprattutto sabbia, la sabbia raccolta a Castellammare di Stabia e incollata sul supporto che gli permette di stabilire un legame viscerale tra l'arte e la terra natìa.