Raffaella Mazzarelli - pittrice contemporanea

L’ ARTE DI RAFFAELLA MAZZARELLI

Premiata al Premio “Citta di Novara” (Premio Nazionale d’Arte, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali) Raffaella Mazzarelli è un’ artista difficile, complicata, a volte introversa a volte oscenamente estroversa, plateale, teatrale, esplosiva.

Un carattere ribelle, lunare, instabile, solare, irripetibile ma profondamente devastato da passati da sciogliere, fardelli frequenti che riemergono repentini ed allo stesso tempo, un prisma, un vero prisma dell’individualità soggettiva, dove tramite l’emozione, la pittura è l’espressione più alta è il grido, l’appello, la comunicazione verso l’interno e verso l’esterno.

Le sue bocche aperte, spalancate a ricevere qualcosa (sesso, nutrimento, amore, non lo sappiamo….) che lei rinnega e adora, i suoi “squarci profondi” , la sua anima in bilico fra interiorità e sensi .

Mazzarelli è una dea, in mutande, casta e oscena, libera e prigioniera, un messaggio a tutti di come ci si può esprimere attraverso un’ arte libera, senza schema, senza preconcetto, guidata e determinata dalla necessità, dalla voglia, dal desiderio, dall’aspirazione, dalla sofferenza

Sofferenza che è però energia che ribolle, un fiume di lava che scorre in mezzo alle lacrime, una vita simbolo di disagio, frustrazione, speranza, innocenza, maturità, bellezza, poesia, rabbia, odio e violenza

Si perché Mazzarelli nella sua arte sottolinea e esprime ciò che sopporta, ma soprattutto quello che non sopporta del mondo, la sua capacità di agire e di reagire, la sua forza e la sua infinita debolezza di fronte alle relazioni famigliari che la imprigionano.

Lei che possiede un corpo forte come un toro, si fa soggiogare da istanze insignificanti ( per i più) ma che in realtà sono la Kriptonite che la trasforma da superdonna in nullità

I Suoi quadri si dipartono dall’espressione più vasta e plateale, i “Totem” , vere e proprie strutture itineranti di grandi dimensioni, imponenti, importanti, significative, ognuna con i suoi pro ed i suoi contro, passando per gli “Urli”, i momenti di disgregazione esistenziale, la richiesta di appello, di aiuto, di amore, oltre che da volti sterili, senza senso, senza vita, senza amore, senza pace fino alle riunioni sociali, le “Donne al bar”, dove socialità e superficialità vanno di pari passo, dove lei sa vivere benissimo, dove si racconta, artista di provincia, a duellare giornalmente fra borghesità e quotidianità.

La sua ricca produzione (oltre 140 quadri) racconta la sua storia, ma soprattutto lei racconta se stessa attraverso i suoi quadri che parlano di lei e di chi le sta attorno, delle sue sfide, passioni, tabù, sforzi, forze, cessioni, cadute, lacrime, pianti, gioie, amori.

Quadri estremamete attuali nel difficile intrigo di emozioni e sensazioni della civiltà contemporanea

Alex Manini