Renzo - pittore contemporaneo
Oronzo Curvo, in arte Renzo (Maruggio, 14 Agosto 1969 -) è un architetto, attore teatrale, docente di storia dell’arte, pittore e filantropo italiano. Può essere annoverato a pieno titolo fra i principali esponenti della pittura italiana contemporanea. La sua produzione artistica e le sue attività filantropiche gli sono valse prestigiosi riconoscimenti nazionali ed internazionali. Ha partecipato a mostre d’arte nazionali ed internazionali.
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Nasce a Maruggio, piccolo borgo della provincia tarantina dalle straordinarie bellezze architettoniche situato in una cornice paesaggistica di rara bellezza (un avvallamento naturale) ai piedi delle Murge tarantine nel Salento nord-occidentale e bagnato da un mare cristallino, meta del turismo nazionale ed internazionale e considerato uno dei borghi più belli d’Italia dalla prestigiosa associazione I borghi più belli d’Italia per via dello splendido centro storico edificato in gran parte dall’ordine dei cavalieri di Malta. E’ ‘nipote d’arte’. Il nonno materno Antonio Prò ricoprì infatti per quasi tutta la sua carriera lavorativa la carica di maestro scenografo presso il teatro municipale di Taranto. Il suo talento era tale che venne scelto per curare le scenografie di una pellicola avente come protagonista il celebre De Sica ,che la produzione aveva deciso di girare proprio in quel di Maruggio e dintorni. Fin da piccolo frequenta assiduamente la bottega di “nonno Antonio” e rimane letteralmente incantato dai capolavori artistici che le sapienti ed esperte mani del progenitore riuscivano di volta in volta a creare. Sotto la sua guida apprende i primi rudimenti della pittura e del disegno applicati alla scultura linea. Il contesto di rara bellezza paesaggistica ed architettonica in cui si svolge la sua infanzia unito alla particolare professione lavorativa di ‘mastro Antonio’ fanno nascere in lui l’amore per l’arte ed il desiderio di dedicarle la sua vita. E’ proprio quest’ultimo ad accorgersi che l’amato nipote, oltre ad avere iniziato a nutrire un profondo interesse per l’arte, possiede anche uno spiccato talento. Decide di convincerlo ad intraprendere la carriera artistica. Sulla scia dei preziosi consigli ricevuti, si iscrive all’istituto statale d’arte di Grottaglie, dove consegue il diploma nel 1988. Sono anni fondamentali per la sua formazione e la sua maturazione. Apprende il trasformare un “semplice” oggetto di terracotta in un raffinato oggetto di design, ma soprattutto inizia a maturare in lui la piena consapevolezza delle sue doti e del sentirsi profondamente attratto dalla pittura. Terminati gli studi superiori decide di mettere in atto quello che sarà un leitmotiv della sua vita: unire l’utile al dilettevole, ovvero fondere sentimento e passione al socialmente utile. Per questo motivo si immatricola alla facoltà di architettura, specializzandosi in restauro architettonico e consolidamento strutturale ed antisismico. Consegue la laurea con la tesi “Palazzo Ciccozzi a l’Aquila”. Si iscrive all’albo degli architetti ed inizia ad esercitare la sua professione con impegno e dedizione. Riporta agli antichi fasti uno splendido edificio storico di Pescara ormai caduto in rovina occupandosi al contempo della sua messa in sicurezza. A Maruggio, nella ristrutturazione di una villa risalente ai primi del novecento, dà libero sfogo alla sua creatività. Sempre nell’ottica di coniugare al meglio sentimento e passione con il socialmente utile, decide di iniziare un nuovo capitolo della sua vita, ovvero di intraprendere la professione di docente di storia dell’arte preso gli istituti superiori di secondo grado. Ritiene molto gratificante il potere contribuire alla formazione delle nuove generazioni ed il rapporto costruttivo che si viene a creare con gli studenti quando “sentono che sei sinceramente interessato a loro”. Sempre a causa del fascino esercitato su di lui fin dalla tenera infanzia dal mondo in cui si muoveva “nonno Antonio”, decide di dedicare una parte del tempo libero alla recitazione. La dedizione e la passione con cui si applica anche in questo campo lo portano a diventare uno degli attori chiave del gruppo teatrale abruzzese Mazzamurelli, prestigiosa compagnia itinerante dalla consolidata tradizione, che tiene spettacoli nei principali teatri abruzzesi devolvendo il ricavato a cause benefico-filantropiche come per esempio la cura dei bambini malati. La fama della compagnia (dovuta in gran parte alle doti poliedriche dei suoi interpreti) unita allo scopo filantropico ed ai luoghi spesso suggestivi ove si svolgono le rappresentazioni portano ad assistervi alcuni personaggi noti. Nel frattempo raggiunge la piena maturità artistica. Inizia per lui un periodo di intensa ispirazione, che sfocia in una prolifica realizzazione di capolavori su tela mediante l’utilizzo di colori ad olio. Dal 2013 a tale attività affianca l’affresco di pareti. Il più noto è sicuramente quello realizzato in un celebre locale situato a Francavilla al mare. Oltre che per il capolavoro di Renzo, il ristorante è balzato agli onori della cronaca per essere stato frequentato da alcune celebrità e per essersi potuto fregiare della collaborazione di uno dei più noti chef pluristellati italiani. Attualmente, oltre a continuare la sua attività di pittore, l’artista è docente di storia dell’arte presso un istituto superiore di secondo grado della provincia di Piacenza.
VITA PRIVATA
L’Artista è felicemente coniugato con Marina Repetta, la compagna di una vita dalla quale ha avuto due figli. La coppia conduce una vita riservata. Sono persone estremamente modeste e religiose. Amano molto la natura e gli animali. Renzo considera il suo talento (ed i talenti in generale) un dono divino. E’ orgogliosamente schierato contro il consumismo. Ritiene il binomio studio della Bibbia-amore fraterno la via maestra per il raggiungimento del benessere interiore e per il conseguimento di un mondo migliore. Non a caso la fede cristiana è uno dei temi ricorrenti della sua produzione artistica. Può essere considerato a pieno titolo un filantropo in quanto sovente devolve le sue opere per cause benefiche. Celebre è il caso de “La Natività”, opera da lui donata ad una ONLUS di Brescia che si occupa di bambini malati. Il gesto estremamente generoso, trattandosi di un quadro d’autore di ottima fattura, lo ha fatto balzare agli onori della cronaca di Sky TG24.Sempre nell’ambito della sua dedizione a cause filantropiche, ha affrescato a titolo completamente gratuito una parete dell’atrio dell’istituto presso il quale è attualmente in servizio come docente. La moglie lo segue assiduamente in questa sua passione. Trattandosi di una persona che, come il coniuge, non ama particolarmente essere sotto le luci della ribalta, i suoi progetti sono meno noti.
PRODUZIONE ARTISTICA
Il tratto distintivo di Renzo è la poliedricità. La sua produzione copre infatti tutti i generi: paesaggi, pittura figurativa e surrealista, ritratti, autoritratti ed arte sacra. Intervistato a riguardo, ha definito la sua pittura “classico-figurativa con atmosfere surreali”. Afferma inoltre di avere tratto ispirazione principalmente da Caravaggio, Michelangelo e Leonardo da Vinci. Pur essendo gli stili decisamente differenti, non si può non riscontrare un’analogia con Vincent van Gogh. Renzo infatti si colloca tra quei pittori che dipingono non per mestiere ma per passione. Il suo dipingere non si ripropone di sopperire alle esigenze materiali (come menzionato in precedenza, attualmente è docente di storia dell’arte) ma di soddisfare un bisogno interiore. Dipingere è per lui una necessità. Un balsamo dalle proprietà terapeutiche, una fonte di benessere, una sorta di yoga, un modo per essere in pace ed in armonia con se stessi e con il creato. “Quando si dipinge si diventa un tutt’uno con la natura, la si interiorizza”. E’ un pittore di grande talento (riconosciuto come tale da prestigiosi esperti del settore), uno spirito libero che rifiuta di imbrigliare la sua fantasia nel nome del profitto e/o della mera sopravvivenza materiale. Curvo incarna appieno lo spirito più puro, originale ed autentico del romanticismo. Quello che il celebre poeta inglese William Worsworth definiva “emotion recollected in tranquillity”. Al pari di quest’ultimo (e degli esponenti del romanticismo in generale) assorbe la realtà che lo circonda, la interiorizza e la metabolizza per poi riprodurla su tela come lui la vede, ovvero con l’effetto che ha avuto su di lui. In altre parole, i suoi paesaggi riflettono il suo stato d’animo, proprio come quelli del sopraccitato van Gogh. La sua produzione paesaggistica è caratterizzata da un cromatismo ricco di luce, da colori luminosi ed intensi; come se le giornate fossero sempre piene di luce. Il tema principale è il connubio uomo-animali-natura. Un ruolo centrale è riservato al cavallo, simbolo di purezza e di libertà. I colori luminosi hanno una doppia valenza: riflettere il suo animo particolarmente solare e la sua visione del mondo. Al pari dei romantici e delle persone particolarmente religiose in generale considera la natura espressione del Divino, ovvero un riflesso tangibile dello splendore, della gloria e della maestosità di Dio, ma anche della sua magnanimità, della sua benevolenza ed del suo amore incondizionato per l’uomo, un luogo dove il Divino e l’umano si incontrano. Per questo motivo i suoi paesaggi sono molto luminosi ed armonici. Non viene mai raffigurata una natura cupa e cattiva, ma calma e rassicurante, una natura splendente e maestosa che trasmette al contempo un senso di pace e di tranquillità. Non si può non percepire un senso di serenità e di protezione. Il sole è sempre splendente, i prati sempre rigoliosi, il cielo azzurro, il mare vigoroso ma non minaccioso. Sempre a proposito della sua visione artistica “balza inesorabilmente alla mente” il celebre manifesto “l’art pour l’art”. Una curiosità: i volti delle persone raffigurate sono spesso desunti dalla sua vita. Nei suoi dipinti compare per esempio spesso il volto di sua moglie Marina.
Nome e Cognome: Oronzo Curvo
Luogo nell'anno 1969 Residenza,Via Roncigliano n°140 Albano (RM).FORMAZIONE E STUDI
Laurea in Architettura conseguita presso la facoltà di Architettura di Pescara, Università “ G. d’Annunzio” di Chieti, in data 05/05/1999 (A.A. 1997/98), tesi in Storia dell’Architettura dal titolo: Palazzo Ciccozzi a L’Aquila, relatore prof. Damiano Fucinese.
Abilitato all’esercizio della professione presso la facoltà di Architettura di Pescara nella II.° sessione dell’anno 1999.
Iscritto all’ Albo dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Pescara al n.1090.
Abilitato all’insegnamento nelle seguenti classi di concorso: Disegno e Storia dell’Arte, Educazione Artistica.
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