Biografia

Roberta Maria Riccio Chirivino, in arte Ri.Chi, nasce a Magenta, dove attualmente vive e lavora. Laureata in Arte, Cultura e Comunicazione in Bocconi e Post-Master in Università Cattolica di Milano, Ri.Chi. decide con consapevolezza di assecondare la sua vena artistica durante l’anno di studio a Parigi.

Mentre frequenta i corsi in Civilisation Française in Sorbona, Ri.Chi. frequenta assiduamente il Louvre, Centre Pompidou, Grand et Petit Palais e gruppi di intellettuali entrando in contatto con artisti francesi ed internazionali. Nell’appartamento in Rue Berger riprende la sua attività pittorica usando la tecnica dell’olio, iniziata all’età di 13 anni. Riscopre così la vena artistica che, come un fil rouge, ha attraversato per generazioni la famiglia di origine, con lo zio Gherardo Lombardo, pittore, scenografo, regista e fotografo, il bisnonno Prof. Vincenzo Chirivino, attento appassionato di arte, a sua volta pittore e collezionista e l’avo, architetto Domenico Tommaso Antonio de Rubeis, di famiglia patrizia elvetica, nato a Bioggo e trasferitosi nel Mantovano dove progettò la Chiesa di Mozambano che conserva il suo epitaffio.

Ri.Chi. costruisce un universo di referenze che traggono spunto dal suo sensibile e personale esperire, ma anche dalla filosofia, dalla religione con la quale si confronta assiduamente, dalla psicoanalisi, e soprattutto dal confronto con i grandi mêtre dell’arte moderna, rinascimentale e medioevale e contemporanei come Daniel Spoerri che ha l’onore di incontrare ad EXPO Milano. Artista sostanzialmente concettuale, non pone limiti alla sperimentazione, prendendo ora dall’espressionismo, ora dal simbolismo, ora dal surrealismo o dal dadaismo e dalla pop art e assoggettando gli stili al progetto creativo che si pone in essere. Creare per Ri.Chi. è “prendersi cura di un istante creativo”, l’idea di cura rivela uno sguardo attento e osservatore, ma anche premuroso e la capacità di interessarsi e impegnarsi con mano, intelletto e animo. L’idea di cura non può separarsi da quella di progettualità, di ricerca costante e di libertà di espressione che a tratti determina un carattere ironico, non convenzionale e provocatorio, teso a svelare le contraddizioni, i vizi e le sovrastrutture per restituire l’occasione di una riflessione onesta.