(Storico e critico d'arte) Acc. Carla d'Aquino Mineo Presidente del Centro Accademico Maison d'Art di Padova

ARCHIVIO STORICO DELL'ARTE ITALIANA

I GRANDI AUTORI DEL '900

BIOGRAFIA D'AUTORE

INTRODUZIONE

A volere indicare nell'ambito del panorama artistico internazionale una personalità assolutamente

emblematica è opportuno menzionare il maestro Salvatore Pronesti, avendo aperto nuove vie

alla creatività nella storia dell'arte contemporanea, attraverso la sua assolutezza di linguaggio.

Infatti, a distanza di anni la sua splendida pittura sfugge a definizioni temporali, scavalcando

sovranamente tempi e tendenze. Così, le raffinate tinte sono solo sue, le soluzioni formali

personalissime, cogliendo il punto-luce di Monet nello splendore del paesaggio che non svela

una quiete contemplativa, bensì un parallelo al mutare degli stati d'animo per mirare nel valore

lirico e nella sintesi del reale all'universalità nel rinnovamento della storia dell'arte italiana ed

internazionale. - Padova 2023


CAPITOLO 1

L'INCANTAMENTO DI LUCE DA MONET A SALVATORE PRONESTI

Davanti allo splendore dei paesaggi del maestro Salvatore Pronesti, si rimane attoniti e sospesi in

un'atmosfera di lirica, quanto, sognante bellezza nella dimensione illuministica che pervade nello spazio,

oltre l'illusione ottica. Nella naturalezza impressionista dai toni raffinati e nei preziosi verdi della

vegetazione, si rivela una universalità nella tensione spirituale che giunge all'essenza delle cose.

Essenzialità vuol dire, quindi, mirare ad una sintesi ideale, dove la visione di luce non è naturalistica: il

lume nasce dall'interno della forma e si dissolve in un alone poetico, tra metafisici stupori. Come in

Leonardo Da Vinci nei paesaggi del maestro Salvatore Pronesti sopravvengono abbandoni alla fantasia

inconscia, mentre l'assoluta autenticità pittorica svela una sovrana eleganza formale e l'inimitabile capacità

esecutiva di narrare con vibrante luminosità case, colline, viuzze e stradine che s'inerpicano, tra la natura

dai colori dal tono antico per animare una concezione dinamica di essa nelle emozioni. E' una pittura, così

fluida ed immateriale che distilla il profumo del ricordo, mentre segue il flusso mobile della realtà. Ecco

perché, gli ariosi paesaggi del maestro Salvatore Pronesti, ci indicano quel nutrimento spirituale e quella

bellezza in capolavori che i contemporanei hanno potuto fruirne ciascuno per la sua parte come esempio di

perfetta armonia pittorica.


CAPITOLO 2

E' la civiltà pittorica impressionista che guida la mano del maestro Salvatore Pronesti, rendendo la

sua pittura “clima emotivo”, stato d'animo, sensazione tradotta in luce-colore. Così, la sua ricerca

della luminosità, il chiaro tonalismo, il senso preciso dell'atmosfera, la trasparenza dei colori, lo

stesso perfetto equilibrio della composizione discendono e sono cioè il frutto di tutto un filone che

lega la modalità visiva, da Cèzanne a Pissarro alla grande “stagione” impressionistica francese. In

realtà, il maestro Salvatore Pronesti cerca di cogliere lo stesso punto di luce di Cèzanne nella

visione estatica e nella quiete sentimentale, dove si svela il brivido impressionistico, cioè la

captazione fenomenica nel bagliore del paesaggio, cogliendo l'essenzialità formale nella dissolvenza

del dato reale, rientrando in una linea purista che accomuna pittori di epoche diverse: dai giotteschi a

Piero della Francesca, da Odilon Redon a Morandi. Le immagini paesaggistiche, quindi, si

smaterializzano, assumendo una sorta di ieraticità, creando come nella pittura di Vermeer una luce

che rivela ambienti di stupore, mentre la splendida pittura del maestro Salvatore Pronesti ci appare

fuori dal tempo per riportare ogni cosa raffigurata ad un'altra dimensione. Ma nel contempo egli

guarda alla natura, cercando da essa stimoli visivi come sentimentali nei preziosi toni che sfumano,

dai verdi muschiati ai grigi perlacei, di paesaggi che vibrano nella luce ed il colore si trasforma in

vita.


CAPITOLO 3

Si potrebbe citare per i dipinti del maestro Salvatore Pronesti uno dei più affascinanti “pensieri” di

Pascal: “Noi non cerchiamo le cose, ma la ricerca delle cose”. Ed ecco, questo indagare dell'artista,

nell'essenza della materia pittorica, quel suo cercare di cogliere, di un folto di verde o di un declinar

lontano di colline nei riflessi speculari dell'acqua, mentre la sostanza cromatica svela il valore del

segno simbolico, il mistero di struttura, per cui l'immagine costruendosi come memoria pittorica,

nega l'ottica delle “veduta” come fenomeno visivo e si fa luogo di sensi, vibrante arcano o,

comunque poesia. Ecco che allora, la pittura di Salvatore Pronesti scorre morbida, mentre la

freschezza guida la mano dell'artista. Si ha l'impressione che l'immagine degli splendidi paesaggi,

quindi, si sciolgano con assoluta spontaneità, nell'alveo di una correttezza rappresentativa che si

staglia con una puntualità che colpisce. Eppure, se si guarda da vicino la pittura, essa appare sempre

estemporanea, morbida, dove tutto porta ad una declinazione sinfonica nelle visioni impressioniste e

nella sua potenza dilata l'immagine, gettando ad un orizzonte lontanissimo ed irreale l'ombra calda e

svanente della collina sullo sfondo. Così, la profondità prospettica è ottenuta attraverso la luce, dove

si percepisce l'unità dell'atmosfera, che è anzitutto unità di accento lirico e spirituale. Da qui, un

senso di profonda nostalgia pervade nei suoi paesaggi e nell'incontro con la natura che ha cullato i

suoi desideri, mentre ora affiora da uno scrigno di romantiche rimembranze che consegnano alla vita

i veri sentimenti.


CAPITOLO 4

La pittura del maestro Salvatore Pronesti risente di due grandi “stagioni” culturali:

l'Impressionismo di Cèzanne e la metafisica di un realismo magico di Carrà, sotto l'insegna di

una mitica ed essenziale realtà, dove i valori della forma sono ispirati ad una meditazione della

pittura di Piero della Francesca, rivissuta con spirito e sensibilità schiettamente moderna nella

sua essenzialità. Così, l'Impressionismo di base nei capolavori di Salvatore Pronesti si innerva da

una parte con la fluidità dell'atmosfera, dall'altra con l'apparizione di una dimensione metafisica

sospesa e sognante. Ciò che sorprende, è come la duplice matrice impressionista-metafisica sia

riuscita a saldarsi in un testo pittorico strutturalmente armonico ed omogeneo. La pittura, quindi,

mira ad un'unità armoniosa: le quinte degli alberi, vedute marine si armonizzano nella leggerezza

del cielo all'orizzonte. Si avverte che dominano lo splendore del paesaggio i verdi, che da ombrosi

ed intensi si dipanano nella luce argentea con una pennellata sempre mossa, quasi scossa dal

vento. Ecco che allora, pittura e poesia: “ut pictura poesis”, il motto dell'antico poeta Orazio che

lega inesorabilmente la pittura alla poesia, rispetta una grammatica dettata, soprattutto dal

sentimento che ispira al maestro Salvatore Pronesti a rappresentare ambienti di metafisici stupori

con una sorta di abbandono lirico e di abbraccio universale che distingue la sua arte pittorica nella

storia dell'arte contemporanea.


CAPITOLO 5

Nel clima comune di una civiltà artistica contemporanea, italiana ed europea, la pittura del maestro

Salvatore Pronesti, discende nella sua peculiarità dalla freschezza fenomenica nell'abbaglio

cromatico di Cèzanne. Con le sue nostalgiche memorie paesistiche, rivissute attraverso un candore

lirico, le visioni vanno al di là dell'ottica impressionistica nell'apparizione di vedute prospettiche

sintetiche di antichi borghi nella leggerezza dell'aria e nel poetico indugio del colore che si stempera

nella luminosità. Così, il bagliore estremo, il gesto felice che irrora di colore ogni cosa, ci riconduce

alla raffinata pittura impressionista rivolta al versante francese, riportata al presente con un suo sentire

contemporaneo. Ben si capisce quell'insistere nelle immagini di armonia ed ariosità, riuscendo come

pochi a contemplare la natura nella luce fermentata dei suoi paesaggi. Una pittura, quindi, sublimata

nell'improvvisazione, scioltissima nelle morbidezze che coglie impressioni rapide e sintetiche, mentre

s'inoltra nella realtà in una trasfigurazione sentimentale, che rivela profondità prospettiche nella

grandiosità dell'impianto compositivo, energia nel riproporre l'affascinante e varia vitalità della

natura, vibrante di impeti poetici con quella frenesia del vedere, che è anche e soprattutto gioia trepida

di fronte al motivo naturale. La splendida pittura memoriale del maestro Salvatore Pronesti ci indica

la strada affinché sia l'approdo di uno spirito universale che cerca, nel ciclo rinnovantesi delle

stagioni, di captare il palpito di universalità a cui tende l'uomo.


CAPITOLO 6

Salvatore Pronestì, considerato tra i più affermati maestri d'arte del nostro tempo anche nel panorama

artistico internazionale, è riuscito, dopo lunghi anni di dedizione all'arte, a coniugare i fermenti ispirativi

della cultura europea con il retaggio artistico nazionale. Intensi ritratti, paesaggi campestri e marine, antichi

borghi e vita quotidiana, sono i temi prescelti della sua splendida narrazione artistica, creando capolavori,

in cui si svela un'appassionata compartecipazione sentimentale con la natura, espressa nella spontaneità

pittorica in libera gestualità, rendendo i colori patinati d'antico che si decantano nella luminosità con

morbidezze impressioniste. Come in Monet, tutto assume una dimensione di stampo romantico, mentre la

forma si dissolve nel connubio, tra colore e luce. E' la luce, quindi, l'elemento unificante dei suoi dipinti:

una luce che si fa vibrazione, riportando ogni cosa raffigurata ad una dimensione ideale nella riedificazione

a memoria delle immagini, riconducendo la sua autentica pittura ad una concezione dinamica, trasmettendo

sussulti dell'animo, emozioni e ricordi che affiorano nostalgicamente, tra i colori che sono personalissimi.

Questa è la concezione che ha il maestro Salvatore Pronestì del paesaggio: non una visione contemplativa,

bensì un racconto parallelo al mutare degli stati d'animo, mentre la nostalgia avanza, cedendo il passo alla

memoria, cercando approdi lontani di pura luminosità per superare come dichiarò Pierre Bonnard le

impressioni naturalistiche del colore in un'atmosfera di lirica lontananza nella rivelazione di un sogno, dove

la spiritualità espressa nella trasfigurazione sentimentale dell'immagine, appare densa di suggestioni ed

incanti.


CAPITOLO 7

Salvatore Pronestì, rimane tra i più affermati pittori anche a livello internazionale, coniugando la sua

splendida arte pittorica con i nuovi fermenti della cultura europea, mediante il recupero di una cultura

legata alle cadenze impressioniste. La concezione del paesaggio che ha il maestro Salvatore Pronestì,

quindi, non è una quiete contemplativa, bensì un parallelo al mutare dello stato d'animo con un impatto,

sempre diverso nella trasfigurazione dell'atmosfera. Ecco che allora, gli occhi s'inebriano di fronte allo

splendore del paesaggio, oltre l'illusione ottica, cercando di captare negli ampi orizzonti il palpito di

un'universalità a cui tende l'uomo. Così, alberi, case, antichi borghi e vegetazione un po' brulla

appaiono tra stupori metafisici, mentre si smaterializzano, assumendo una visione di ieraticità, tra gli

azzurri ed grigi perlacei del cielo nei caldi riflessi solari. Nei capolavori del maestro Salvatore

Pronestì, si percepisce la sensibilità impressionista, ricordando la lezione di Mallarmè, riconducendo

la sua pittura nell'allusione di un sogno che si fa poesia.


CAPITOLO 8

La storicizzazione di un artista valente è sempre doverosa, ma c'è nel maestro Salvatore

Pronestì, qualcosa che sfugge alle definizioni temporali ed alle tendenze nell'ambito del

panorama artistico odierno. La sua pittura, a distanza di anni si rivela fuori dal tempo,

slegata da vincoli accademici e dalle contingenze storiche. Essa sovranamente supera i

tempi in una sua assoluta autenticità ed in una ben definita peculiarità nella

rappresentazione di essenzialità della forma e nella trasfigurazione della luce in una

libera, quanto, luministica spazialità. Non a caso negli splendidi paesaggi la pittura vibra

nel tocco spontaneo ed immediato per svelare nelle scioltezze del colore armonie inedite

della natura, suggestioni ed incanti nei preziosi toni dei verdi variegati di una rigogliosa

vegetazione che allude ad un logos di emozioni, verso lidi remoti ed approdi dello spirito.

Ecco perché, davanti ai paesaggi marini e campestri di Salvatore Pronestì si rimane

attoniti in una sospensione di meditativo silenzio per vedere l'invisibile e cercare di

captare l'inafferrabile. In questa dimensione si rivela, quindi, una tensione spirituale che

giunge all'essenza delle cose ed alla loro trasfigurazione nella luminosità che non è

naturalistica: essa nasce dall'interno, creando un ambiente di metafisici incanti

nell'abbandono lirico in un afflato universale. Così, il linguaggio artistico del maestro

Salvatore Pronestì ha una sua inimitabile e sovrana eleganza in capolavori di poetica

evocazione. Le tinte, infatti, sono solo sue, mentre si sente il profumo della fragranza

impressionista, da Cézanne alla trasfigurazione poetica nella pittura moderna di Giorgio

Morandi. Ma le soluzioni formali e cromatiche sono personalissime, dove la luminosità

si dipana sulle cose, conferendo un'aura di sogno. La pittura del maestro Salvatore

Pronestì rivela il segno di un rinnovamento nella storia dell'arte italiana, poiché la sua

luce trascendentale ci indica quel nutrimento spirituale in momenti di incantamento e

poesia.


CAPITOLO 9

Il paesaggio nasce, sempre e comunque dall'immediatezza dell'en pein air con un autentico stile nella

sapiente stesura cromatica in mirabile pienezza e libertà di fantasia, passando da un sottile tonalismo nei

sottofondi sfumati di una pittura di matrice fiamminga a morbide pennellate impressioniste che seguono

la luminosità nel mutare dell'atmosfera. Ed è sempre la luce l'elemento unificante, che mira

all'essenzialità delle cose, dove il sogno si tramuta in poesia, verso approdi remoti di una sentita

spiritualità. Non si tratta, quindi, di una luce naturalistica: il lume nasce dalla trasfigurazione

sentimentale nella riedificazione a memoria delle immagini, dove tutto assume una dimensione di

stampo romantico nelle vedute nevose, mentre prevalgono i grigi perlacei del cielo con un empito di

ricordo nostalgico. Sta qui il fascino nel valore universale nella splendida pittura del maestro Salvatore

Pronestì: il clima emotivo del paesaggio nella raffinatezza dei colori, tra i grigi perlacei, i bruni ed i

bianchi nevosi, hanno un impatto indimenticabile, perché nascono da una presa di contatto fortemente

emotiva con la natura, mentre ci apre l'orizzonte ad un'indimenticabile armoniosa bellezza densa di

misteri e suggestioni per un nuovo linguaggio d'arte nella storia dell'arte italiana ed internazionale


CAPITOLO 10

E' la pittura del silenzio che si carica di mistero, dove il paesaggio svela un impianto

prospetticamente arioso dalle raffinate partiture tonali nella limpidezza dell'atmosfera in un

connubio vigoroso, tra luce e colore, tra suggestioni cromatiche di Cèzanne e Morandi, dove

l'immagine è liricamente trasfigurata, mentre si accende nell'emozione di un impatto che non è

soltanto visivo nella fragranza impressionista. Tutto assume una dimensione di stampo nostalgico,

dove la raffigurazione del paesaggio si dissolve, secondo il dettato dell'emozione in lirica

lontananza. Così, la splendida pittura del maestro Salvatore Pronestì, insegue l'apparir delle cose

e persino il tocco dell'aria nella luminosità impressionista. Ed è sempre la luce che scandisce

ancora una volta le forme con ogni abbandono al vero, secondo l'empito sentimentale ed un preciso

gusto compositivo. Prevalgono nella sua pittura pattinata d'antico, certi azzurri tenui e grigi

perlacei del cielo, che giocano a contrasto con i verdi preziosi della natura, sprigionando un senso

di romantica nostalgia nella trasfigurazione poetica dell'immagine che si fa sogno. Ecco i connotati

della splendida pittura del maestro Salvatore Pronestì: essa ci appare densa di suggestione con i

suoi caldi riflessi cromatici ed accordi armoniosi di forme in una sorta di abbandono lirico con una

tensione verso il sogno e la spiritualità che è coinvolgente, mentre le immagini incantano per una

loro inconfondibile bellezza nella rivelazione che l'arte è l'eterna espressione dello spirito.


CAPITOLO 11

Nelle opere pittoriche del maestro Salvatore Pronestì c'è qualcosa che sfugge alle contingenze storiche:

la spiritualità. E' una spiritualità di stampo classico in un'atmosfera rarefatta, mentre ritratti e paesaggi si

stagliano, tra valori rarefatti e chiarori soffusi, dove la spazialità nelle penombre riempie di fascino le

raffigurazioni. Così, l'armoniosa bellezza nei paesaggi del maestro Salvatore Pronestì richiama la

configurazione formale di Leonardo, dove tutto assume una dimensione di lirica lontananza, mentre

appare la trasfigurazione della luce che riflette morbide velature, creando ambienti d'incanto ispirati

dalla fantasia inconscia. Ecco perché, la splendida pittura di Salvatore Pronestì rimane essenzialmente

tonale, dove forme e colori agiscono in una sfera soprannaturale in una progressione d'intonazione

impressionista nei paesaggi, in cui le brillanti tonalità appaiono ammorbidite da trapassi luminosi. Ed è

anche da qui, che lo spirito di ricerca nell'intensità espressiva emerge nei suoi capolavori, che non si

fermano all'evidenza estetica, ma svelano approdi dello spirito con una rispondenza sentimentale,

attraverso cui l'uomo si sente vicino al grande mistero dell'esistenza. Il paesaggio, quindi, pulsa davanti

a noi, respira nell'ariosità del cielo e noi ci immergiamo in esso, captando il senso dello spazio che si

dilata e che diventa lo spazio dell'anima.


CAPITOLO 12

I dipinti del maestro Salvatore Pronestì rappresentano il succo trasfigurato dei suoi paesaggi, tra

marine all'orizzonte che si aprono alla luce ed all'aria. Diceva Matisse: “La pittura è rapporto”. E

spiegava: “Il rapporto è amore”. C'è in questa pittura la capacità di instaurare un rapporto amoroso con

le cose, con delicatezza, come se i quadri fossero liriche lontananze. La stessa natura appare nel

dipinto filtrata, quindi, riassaporata tra i preziosi valori dei verdi e degli ocra dorati che si integrano

con la leggerezza dell'aria di un azzurro terso, che rende limpide e chiare le vedute libere, senza

costrizioni. Vi sento il respiro di un'illustre civiltà che nasce dall'Impressionismo francese e che si

evolve verso un'ambientazione sognante, mentre nelle prospettive dilatate dalle emozioni interiori,

essa diviene quasi metafisica nei silenzi d'animo. Nessuna forzatura, bensì l'attenzione estrema nel

cogliere col massimo di sensibilità quel certo punto luce, quella gradazione esatta di tono, quella tal

vibrazione dell'aria. Questo è, dunque, Impressionismo? Non propriamente. La fenomenicità della

visione, tipica di Monet, subisce una sorta di passaggio, attraverso il ricordo che avanza in una pittura

memoriale nei capolavori di evocazione poetica. La differenza non è evidente, ma la fragranza

dell'emozione cede il passo alla nostalgia dell'attimo perso. Ecco quindi, i suoi paesaggi con lo sfondo

di colline, si aprono a vedute marine, vibranti di luce, in cui i toni cantano armoniosamente le ocra

sabbiose, gli azzurri celestini, i verdi variegati della vegetazione, dove la pittura diviene una musica

vivaldiana: una melodia tranquilla, in cui le immagini si illuminano di bianca luce nella conciliazione

tra senso ed intelletto, natura e lirica lontananza. Salvatore Pronestì ha il coraggio di misurarsi con i

grandi artisti del passato storico della pittura non solo italiana, da Cézanne a Morandi, cogliendo

nell'armonia la lezione della pittura come trasfigurazione della luce, come magia dei sensi ed

incantamento dell'anima. Ma nel contempo guarda alla natura, cercando da essa gli stimoli visivi come

sentimentali, per quel rapporto di cui parlava Matisse. Nella sua splendida arte pittorica si percepisce

questa sua esigenza primaria di dialogo con il dato naturale nella sospensione di preziosi attimi. Alla

fine, l'illusione e lo straniamento delle realtà ci trasportano verso una dimensione esistenziale

dell'autore, una dimensione quasi dorata, in cui è bello vivere nei sentimenti che solo il linguaggio

universale dell'arte può trasmettere ad ognuno di noi in un nuovo sogno.


CAPITOLO 13

Il binario dell'arte moderna del secolo scorso rivela la mescolanza degli influssi artistici che si

svilupparono, in conseguenza del diffondersi della cultura artistica. Ma non vanno scordati i fermenti

ispirativi espressi nelle varie Biennali di Venezia con l'esposizione di Cézanne, Modigliani, Renoir

ed altri noti pittori. Nel 1928 Maraini impose Carrà, Sironi, Campigli, Morandi ed in genere gli

artisti prescelti da Margherita Serfatti, mentre presentava nei padiglioni stranieri della Biennale di

Venezia Braque, Chagall, Ernst, Mondrian ed altri artisti a livello internazionale. L'elemento di

rinnovamento nell'ambito culturale artistico fu Virgilio Guidi che giunse a Venezia nell'aprile del

1927 e già nel 1924 il giovane pittore ebbe successo nella Biennale di Venezia. Ma l'avvento di Guidi

suscitò clamore con le sue celebri marine nella fermissima partizione di acqua e cielo e nella sottile

vibrazione intellettuale in una pittura chiara e sintetica di ascendenza neo-quattrocentesca, tutta tesa ad

una purezza di colore nella luce. Così, sulla scia di Cézanne, si rivela la splendida pittura di Salvatore

Pronestì che si può definire come una conquista lirica della luce, ma non solo fisica: essa è materia

incorporea che sostanzia di evocazione poetica i suoi paesaggi. Ed è da qui che ogni suo dipinto

interpreta il sintetismo luministico nella ricerca spaziale nelle visioni con distese di cieli all'orizzonte

di una rigorosa purezza di colori. Ecco che allora, ogni sua tematica espressiva riassume termini di

luce-spazio-colore che formano la dialettica visuale in una dimensione immaginaria nella percezione

del reale. Salvatore Pronestì, quindi, rende le immagini reali in fantasia, assumendo una figurazione

ideale, simbolica, mentre rientrano nel ritmo della nostra vita con un'interpretazione colma di una

luminosità emanante e profonda. Nei capolavori del maestro Salvatore Pronestì possiamo riconoscere

i valori della pittura nella trasfigurazione della luce al di fuori della natura per dare concretezza alle

sue vedute, attraverso la sua esperienza pittorica in una dimensione trascendentale, ponendo la sua

personalità tra le più significative dell'attuale civiltà figurativa.


CAPITOLO 14

La scelta linguistica del maestro Salvatore Pronestì rivela un raffinato realismo, generato

dall'Impressionismo di Cézanne, compiendo una progressione nella trasfigurazione della luce, tra il

variare dell'atmosfera, dove il colore interpreta ogni interna vibrazione. Così, la sua pittura ha una forte

connotazione interiore, tanto che non può prescindere dallo stato d'animo di chi la guarda. E' in questa

trasfigurazione della realtà che nascono i capolavori di Salvatore Pronestì, mentre si respira un clima

di poesia, dove il reale è liberato dal peso della materia ed affidato all'atmosfera permeata di lievi

trasparenze di colore in lontananze liriche. Ecco perché, le immagini appaiono come una rivelazione

narrativa che si svolge, fra preziosi tonalismi di colore stemperati dalla luminosità, dove le sospensioni

cromatiche si aprono ad uno spazio dilatato, senza confini, ma propizio agli abbandoni della memoria e

di poetiche interpretazioni della vita.


CAPITOLO 15

La splendida pittura del maestro Salvatore Pronestì rivela la sua autenticità nel crearsi un linguaggio

proprio e coerente nella costante interpretazione di un diario di vita in visioni poeticamente luminose

con un tocco lieve e rapido, a piccole macchie morbide, sempre vibrato, cioè mai statico che rifiorisce

al contatto con la norma costruttiva di Cézanne nell'impianto ariosamente prospettico, dalle limpide

partiture tonali nella morbidezza del cromatismo. Vi sento il respiro di una civiltà impressionista che

evidenzia il dinamismo interno dei paesaggi, senza alcuna rigidezza programmatica, ma rivolta ad una

particolare luminosità, oltre la stessa visione nell'illusione ottica. Ecco che allora, il colore, così

raffinato e trasparente nei verdi preziosi ed azzurri tenui, segue questo “ductus” che dalla mente

giunge alla libera gestualità, dove sensazioni ed emozioni, quasi improvvise rendono un senso di

ariosità alle vedute, ma nel contempo mirano all'unità delle immagini, cioè all'unità tonale che si apre

ad un linguaggio dello spirito. Sta qui il fascino nei dipinti del maestro Salvatore Pronestì: la costante

dialettica del colore-luce ci riporta ad un'armoniosa bellezza impressionista, filtrata da un'acuta

sensibilità in pura poesia sognante.


CAPITOLO 16

La concezione del paesaggio del maestro Salvatore Pronestì non è una quiete contemplativa, bensì un

parallelo al mutare delle emozioni. Così, ogni impressione fenomenica nasce sempre e comunque

nell'immediatezza dell'en plein air, svelando il gusto impressionistico, che vuol dire immersione

nell'unitarietà dell'atmosfera. Ombre e luci, case e colline vibrano nelle squisite morbidezze cromatiche,

tra i verdi ed i bruni in una dialettica serrata, dove è evidente il suo stile che si va definendo con

spontaneità e coerenza, impostato da un raffinato tonalismo che si rivela anche nelle ambientazioni di

interni nella narrazione di vita quotidiana. E' la luce l'elemento unificante del paesaggio che crea ambienti

di metafisici stupori nella riedificazione a memoria della natura come nella pittura di Cèzanne,

realizzando con mirabile pienezza e libertà di fantasia vedute liriche, dove la pittura del maestro

Salvatore Pronestì si pone, tra le più alte e significative espressioni figurative dell'arte moderna e

contemporanea.


CAPITOLO 17

Come per ogni artista di spessore culturale, si potrebbero identificare le matrici stilistiche del maestro

Salvatore Pronestì: dalla figurazione dell'illustre tradizione classica nell'eleganza formale negli intensi

ritratti al “clima” impressionista di Monet nello splendore del paesaggio e nelle suggestioni del colore.

Così, nei suoi splendidi dipinti la linea nasce all'inizio sovrana e si stempera nella luminosità, mentre

appaiono raffigurazioni riportate nella tridimensionalità illusoria, attraverso gli effetti chiaroscurali del

raffinato cromatismo, modulandosi morbidamente sui contorni. Risento gli incantamenti e gli attoniti

stupori di visioni che vibrano nella luminosità in un'armonia che tutto sublima nella dialettica luce-colore,

dove la pittura del maestro Salvatore Pronestì mostra un'innegabile maestria ed una personalità già ben

definita nella sua straordinaria qualità artistica nella storia dell'arte italiana ed internazionale.

Padova 2023

(Storico e critico d'arte) Acc. Carla d'Aquino Mineo Presidente del Centro Accademico Maison d'Art di Padova