Biografia

Il suo sentimento per l’espressione artistica si manifesta sin da adolescente, inizialmente attraverso la fotografia. Nel corso della sua carriera si è cimentato in diversi campi, dal fare ritratti a sperimentare in camera oscura, specializzandosi in seguito nel settore moda e pubblicità. Ha diretto corsi e workshop. Per soddisfare l’altra sua passione, viaggiare, è approdato nella fotografia di viaggi e natura. Ha collaborato, scrivendo articoli, con le maggiori riviste italiane del settore. Il passaggio al digitale, l’ha vissuto da subito come opportunità per dare spazio a creatività ed immaginazione. A lungo ha rivolto attenzione artistica alla fotografia di ricerca e analisi introspettiva.

Dando seguito ad una crescente evoluzione artistica attraverso la pittura rinvigorisce di energia creativa la sua propensione di fare arte. Nei progetti pittorici "Blu" e “Tonalismi” racconta attraverso il colore soggettive emozioni visive, colloca forme definendole o solo accennandole, sviluppa un riordino cognitivo volto alla finalità oggettiva di contemplare al meglio la visione del circostante. La ricerca linguistica ed espressiva e le persuasive esigenze narrative dell’artista, portano in un mondo dove la natura è solo uno spunto, il punto di partenza per esprimere altro, i suoi dipinti diventano la sintesi di una riflessione, la discussione di un punto di vista, la rappresentazione di una visualizzazione di un segmento del reale indagato. Scene sognanti evocano, ai confini con l’astrazione lirica, composizioni poetiche con personaggi che si muovono leggeri, fuori dal tempo e dalla storia.

Nel suo progetto digital art “Cromaliti”, percorsa l'iniziale sperimentazione visiva, si approda ad un'esuberante e materica composizione, definita nei concetti estetici e nelle forme. Colori, a volte brillanti altre tenui come sogni, determinano un codice inequivocabile di interpretazione. Soggetti fiabeschi rappresentativi di luoghi, etnie e sentimenti, occupano spazi esprimendo linguaggi iconografici con acuti narrativi. Architetture idolatrate fino alla sacralizzazione degli spazi urbani, dei quali cogliere il velo seduttivo. Paesaggi identificativi simboleggiano e descrivono figurazioni riassuntive.