Serena Nicosia - pittrice contemporanea
Per non scadere in una fredda e impersonale narrazione del mio percorso
artistico, vorrei parlare apertamente di ciò che mi ha portato ad aprire
questo sito e condividere con voi il mio viaggio fino ad oggi.
Sin da piccola ho avuto una forte attrazione verso l’arte, in ogni sua forma.
La lettura fu la prima esperienza a stimolare la mia fantasia e a far nascere
in me il desiderio di scoperta, così incominciai a scrivere. Ricordo ancora
la prima poesia composta a dieci anni e l’emozione che mi dava recitarla
ad apertura degli spettacoli scolastici.
Nel corso degli anni la curiosità e la voglia di imparare ciò che non ero
ancora in grado di fare, mi portarono ad avvicinarmi anche alla musica.
Incominciai a suonare con diverse band e scoprii l’emozione di salire su un
palco. La cosa che però sentivo maggiormente “mia” della musica, era la
composizione; così nella tranquillità della mia stanza, con una chitarra, un
microfono e una tastiera, mi immergevo nella creazione di nuove alchimie.
A partire dal 2009 quindi, e per una decina d’anni, coltivai musica e
concerti… Un periodo molto divertente e formativo, ma col passare del
tempo mi resi conto che non riuscivo ad esprimere me stessa nel modo in
cui avrei realmente voluto. Parte del mio mondo interiore e della mia
creatività non trovavano lo spazio necessario per emergere in maniera del
tutto sincera e autentica.
Parallelamente sviluppai interesse per la fotografia, frequentando diversi
corsi per prendere confidenza anche con questa forma d’arte.
Macchina fotografica alla mano, mi perdevo per le città del mondo, nei
vicoli, tra la gente, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, seguendo
l’istinto e cercando di raccogliere tutto questo in uno scatto.
Scoprii così di essere una flâneuse.
Ogni momento libero, che fosse una pausa pranzo o una gita nel fine
settimana, era l’occasione per perdermi tra le strade, pienamente felice di
vivere quel momento. Che fosse la mia macchina fotografica, il pianoforte
di Einaudi ascoltato in cuffia, il sorriso di un bambino o il dolce profumo
del pane appena sfornato, mi sentivo sempre in compagnia, e provavo
gratitudine per le emozioni uniche e autentiche che riuscivo a cogliere.
Ciò spesso si trasformava in ispirazione per scrivere, ovunque mi trovassi.
Pensieri annotati sul telefono o su un diario, che permanevano ad
alleggerire il mio cuore e a immortalare un ricordo.
Mi resi conto quindi di come nemmeno la fotografia fosse il mio elemento
primario, ma sicuramente quello che mi aveva rivelato la strada.
Continuai a cercare, continuai a leggere e continuai a perseguire l’arte della
flânerie, raccogliendo i miei pensieri tra una scoperta ed un viaggio! Nel
2016, grazie a un trasferimento di lavoro a Lussemburgo, che mi portò
anche a vivere un periodo molto introspettivo e di cambiamenti personali,
trovai il coraggio di intraprendere un percorso che da sempre avrei voluto
sperimentare: quello della pittura. Fu una visita al museo di Magritte a
Bruxelles ad accendere l’ispirazione. Mi ero presa un fine settimana per
visitare la capitale belga e cercare di arricchirmi con ciò che la città aveva
da offrire e in quel museo capii che l’arte surrealista, che da sempre mi
aveva affascinata, era lo stile che volevo fare mio con la pittura.
Rientrata a Lussemburgo comprai tela e pennelli, e passai settimane a
costruire l’abbozzo di un quadro.
Ne uscì un disegno contorto che però sentivo pienamente rappresentarmi, e
incominciai a poco a poco a riportarlo sulla tela. Tra paura, incertezza ed
eccitazione, il mio primo quadro stava prendendo lentamente forma e vita.
Trascorsi qualche anno e qualche tela da allora, il mio viaggio mi ha
condotta fino a Madrid, dove ho deciso di iscrivermi ad una scuola di
pittura e dedicarmi in maniera più professionale all’arte pittorica.
Credo di aver trovato finalmente la mia strada e desidero percorrerla
mettendoci il massimo dell’impegno e delle energie!
Questo è il sunto del mio viaggio artistico fino ad oggi: un po’
confusionario, un po’ sognatore, ma sempre alla ricerca di qualcosa di
poetico e vero.
Mi piace pensarmi così: una sognatrice instancabile e una flâneuse, che
decide di perdersi per ritrovarsi nella scoperta di un colore, di un profumo,
di un’emozione, cercando di farli sui per sempre.