Biografia
SERGIO GRAZIOSI (MACERATA 1931 - MILANO 2000)
PRINCIPALI ESPOSIZIONI: Bologna, Busto Arsizio (VA), Chiesa Valmalenco (SO), Cremona, Como, Ginevra, Gropello Cairoli (PV), Ferrara, Firenze, Istambul, Lodi, Madrid, Macerata, Mantova, MIlano, Monaco di Baviera, Montecosaro (MC), Parigi, Seycelles, Seul, Stoccolma e Vancouver. Sue opere sono in musei e collezioni in Austria, Italia, Inghilterra, Messico, Polonia, Spagna, Sud Africa, Svizzera, U.S.A. e in Vaticano.
HANNO SCRITTO DI LUI AUTOREVOLI CRITICI E SCRITTORI: G. Binni, G. Bolaffi, G. Breddo, L. Budigna, D. Buzzati "...che Graziosi, forse senza che lui lo voglia, o se ne accorga, quando dipinge un uomo o una donna, non esegue sempicemente un ritratto, nel senso tradizionale del termine, ma esprime e racconta a tutto il mondo intorno... 1963", M. De Micheli, R. De Grada, L. Del Gobbo "...La ricerca figurativa di Graziosi ha sempre avuto una forte caratterizazione autobiografica, nel senso che ogni immagine prodotta, anche se leggibile e definità in sè, ha trovato rimando in vicende personali sia pur trasfigurato da un filtraggio subcoscienziale... 2005, Ernst, Kaisserlian, M. Lepore, M. Mercuri, M. Monteverdi, U. Peschi "...Ho avuto con Sergio Graziosi contatti sin dal 1949 e subito mi hanno colpito i suoi quadri, che in quel periodo denunciavano problemi circostanziati al tempo e alle condizioni sociali della nostra Italia, per la maggior parte figurativi, dove era chiaro il tremendo dramma della guerra che ci aveva sconvolto. Non posso dimenticare quei visi gelidi pieni di paura e di coraggio nello stesso tempo, statici e terrei, dipinti con colori solidi che poco concedevano a virtuosismi o debolezze..." 1991, M. Portalupi, Rellat, L. Quarantini "...rappresenta nei suoi quadri, le sensazioni dell'anima e la libertà di spirito fantasioso che fanno di un artista un essere al disopra di ogni retorica. Trasformando così la cruda realtà che oggi, quotidianamente, i media ci propongono a qualsiasi ora del giorno e della notte, quasi ad ammonirci dicendoci che non c'è più posto per i sogni. Così Graziosi li crea nei suoi quadri per se e per chi, ancora, vuole continuare a sognare..." 1998, S. Quasimodo "...L'avvicinamento delle tradizioni, delle culture nazionali può dunque essere in Graziosi l'espressione di una ricerca della vita che si opponga all'uomo moderno della distruzione, un tentativo di ritrovarsi in una armonia crudele con l'universo..." 1960, A. Sassu "...poesie dei sentimenti o storie antiche? No, sentimento della poesia, storia della pittura, non stretta ai confini di un racconto, ma momento di un arco di lavoro di anni che ci promette, per il tempo a venire, molto di più, con la forza e l'amore per la pittura che ha sempre sorretto Graziosi nel suo accanito ricercare..." 1982, M. Scrignòli "...Sono case di luce e di sole, di mete individuali, le tante tessere che compongono il mosaico del percorso artistico e poetico di Sergio Graziosi, instancabile viaggiatore dei sensi. E, forse, il punto d'incontro del suo dire - anzi, della sua necessità di dire - è proprio nella sovrapposizione degli strumenti usati e privilegiati per comunicare: pittura e poesia si confondono nel segno, identificandosi nel dialogo da lui cercato e voluto. "Poesia che nasce sulla poesia" dice giustamente Gastone Breddo e questa genesi racchiude in sè gli amori irrequieti e energici che troviamo nelle figure intriganti e nelle urla ammutolite dei quadri di un Graziosi che è poeta sempre, anche nel momento in cui decide di eseguire se stesso..." 1992, C. Segale, E. Treccani, R. Ausiglio, M. Valsecchi, etc.
Ha pubblicato varie raccolte di poesie: Poesi (1961) - Formula del Tormento (Seledizione 1982) - Persona (Book Editore 1991) - a.D. MCMXCII (Book Editore 1992) - Penombre e addii (Book Editore 1994) - Il Sermone degli Spazi Siderali (Book Editore 1998). Sono state pubblicate piccole e grandi monografie: "Omaggio a Dino Buzzati" (litotipografia Malinverno, Como 1986), "Marionette, che Passione!" (Pastelli, Book Editore 1993) e altre tra cui un'edizione in 3 volumi (Edizione Bugatti - Ancona) e Seledizione "L'Elite" (Varese a partire dal 1992 fino al 2009, quasi, ininterrottamente).
PRINCIPALI ESPOSIZIONI: Bologna, Busto Arsizio (VA), Chiesa Valmalenco (SO), Cremona, Como, Ginevra, Gropello Cairoli (PV), Ferrara, Firenze, Istambul, Lodi, Madrid, Macerata, Mantova, MIlano, Monaco di Baviera, Montecosaro (MC), Parigi, Seycelles, Seul, Stoccolma e Vancouver. Sue opere sono in musei e collezioni in Austria, Italia, Inghilterra, Messico, Polonia, Spagna, Sud Africa, Svizzera, U.S.A. e in Vaticano.
HANNO SCRITTO DI LUI AUTOREVOLI CRITICI E SCRITTORI: G. Binni, G. Bolaffi, G. Breddo, L. Budigna, D. Buzzati "...che Graziosi, forse senza che lui lo voglia, o se ne accorga, quando dipinge un uomo o una donna, non esegue sempicemente un ritratto, nel senso tradizionale del termine, ma esprime e racconta a tutto il mondo intorno... 1963", M. De Micheli, R. De Grada, L. Del Gobbo "...La ricerca figurativa di Graziosi ha sempre avuto una forte caratterizazione autobiografica, nel senso che ogni immagine prodotta, anche se leggibile e definità in sè, ha trovato rimando in vicende personali sia pur trasfigurato da un filtraggio subcoscienziale... 2005, Ernst, Kaisserlian, M. Lepore, M. Mercuri, M. Monteverdi, U. Peschi "...Ho avuto con Sergio Graziosi contatti sin dal 1949 e subito mi hanno colpito i suoi quadri, che in quel periodo denunciavano problemi circostanziati al tempo e alle condizioni sociali della nostra Italia, per la maggior parte figurativi, dove era chiaro il tremendo dramma della guerra che ci aveva sconvolto. Non posso dimenticare quei visi gelidi pieni di paura e di coraggio nello stesso tempo, statici e terrei, dipinti con colori solidi che poco concedevano a virtuosismi o debolezze..." 1991, M. Portalupi, Rellat, L. Quarantini "...rappresenta nei suoi quadri, le sensazioni dell'anima e la libertà di spirito fantasioso che fanno di un artista un essere al disopra di ogni retorica. Trasformando così la cruda realtà che oggi, quotidianamente, i media ci propongono a qualsiasi ora del giorno e della notte, quasi ad ammonirci dicendoci che non c'è più posto per i sogni. Così Graziosi li crea nei suoi quadri per se e per chi, ancora, vuole continuare a sognare..." 1998, S. Quasimodo "...L'avvicinamento delle tradizioni, delle culture nazionali può dunque essere in Graziosi l'espressione di una ricerca della vita che si opponga all'uomo moderno della distruzione, un tentativo di ritrovarsi in una armonia crudele con l'universo..." 1960, A. Sassu "...poesie dei sentimenti o storie antiche? No, sentimento della poesia, storia della pittura, non stretta ai confini di un racconto, ma momento di un arco di lavoro di anni che ci promette, per il tempo a venire, molto di più, con la forza e l'amore per la pittura che ha sempre sorretto Graziosi nel suo accanito ricercare..." 1982, M. Scrignòli "...Sono case di luce e di sole, di mete individuali, le tante tessere che compongono il mosaico del percorso artistico e poetico di Sergio Graziosi, instancabile viaggiatore dei sensi. E, forse, il punto d'incontro del suo dire - anzi, della sua necessità di dire - è proprio nella sovrapposizione degli strumenti usati e privilegiati per comunicare: pittura e poesia si confondono nel segno, identificandosi nel dialogo da lui cercato e voluto. "Poesia che nasce sulla poesia" dice giustamente Gastone Breddo e questa genesi racchiude in sè gli amori irrequieti e energici che troviamo nelle figure intriganti e nelle urla ammutolite dei quadri di un Graziosi che è poeta sempre, anche nel momento in cui decide di eseguire se stesso..." 1992, C. Segale, E. Treccani, R. Ausiglio, M. Valsecchi, etc.
Ha pubblicato varie raccolte di poesie: Poesi (1961) - Formula del Tormento (Seledizione 1982) - Persona (Book Editore 1991) - a.D. MCMXCII (Book Editore 1992) - Penombre e addii (Book Editore 1994) - Il Sermone degli Spazi Siderali (Book Editore 1998). Sono state pubblicate piccole e grandi monografie: "Omaggio a Dino Buzzati" (litotipografia Malinverno, Como 1986), "Marionette, che Passione!" (Pastelli, Book Editore 1993) e altre tra cui un'edizione in 3 volumi (Edizione Bugatti - Ancona) e Seledizione "L'Elite" (Varese a partire dal 1992 fino al 2009, quasi, ininterrottamente).