Nuovo Chienti & Potenza, febbraio 2010 "RITRATTI D'ATTORE"
Nel foyer del Tatro delle Logge di Montecosaro viene proposta una retrospettiva dedicata al teatro e ai suoi prottagonisti, dal titolo: "Chi è di scena... Ritratti d'Attore. L'esposizione, allestita da Luciano Quarantini con il patrocinio del Comune di Montecosaro, ricorda a dieci anni dalla scomparsa il pittore Sergio Graziosi, artista maceratese vissuto prevalentemente a Milano, ma legato alla sua terra di origine e particolarmente a Montecosaro dove era solito esporre le sue opere e parte della sua ricchissima collezione di arte antica.
Il teatro fu una grande passione di Sergio Graziosi, inferiore soltanto alla pittura e alla poesia. I ritratti presenti in questa mostra, eseguiti in diversi periodi, segnano quasi una cronologia delle sue frequentazioni nell'ambiente del teatro. Realizzati con l'uso di pochi colori addensati in masse, erano il suo modo di sintetizzare l'immagine pittorica in un'espressione che la rappresentassero stabilmente, come egli la recepiva e conservava all'interno di sé. Concorreva a "fissarla" una luce che era quella tagliente e vivida del palcoscenico un'atmosfera suggestiva che Graziosi amava vivere. La mostra, preziosamente originale è degna di essere visitata. Durante le serate in cui vi saranno spettacoli in teatro e tutti i giorni festivi e prefestivi. E' possibile vitare con spiegazioni e ricordi-commenti contattando Luciano Quarantini, che sarà lieto di farvi da cicerone, conoscendo egli tutti i retroscena che hanno portato alla realizzazione di ogni opera con aneddoti, intercorsi, tra Graziosi e l'artista ritratto.
Lucio Del Gobbo
Il teatro fu una grande passione di Sergio Graziosi, inferiore soltanto alla pittura e alla poesia. I ritratti presenti in questa mostra, eseguiti in diversi periodi, segnano quasi una cronologia delle sue frequentazioni nell'ambiente del teatro. Realizzati con l'uso di pochi colori addensati in masse, erano il suo modo di sintetizzare l'immagine pittorica in un'espressione che la rappresentassero stabilmente, come egli la recepiva e conservava all'interno di sé. Concorreva a "fissarla" una luce che era quella tagliente e vivida del palcoscenico un'atmosfera suggestiva che Graziosi amava vivere. La mostra, preziosamente originale è degna di essere visitata. Durante le serate in cui vi saranno spettacoli in teatro e tutti i giorni festivi e prefestivi. E' possibile vitare con spiegazioni e ricordi-commenti contattando Luciano Quarantini, che sarà lieto di farvi da cicerone, conoscendo egli tutti i retroscena che hanno portato alla realizzazione di ogni opera con aneddoti, intercorsi, tra Graziosi e l'artista ritratto.
Lucio Del Gobbo