La pace interiore, la scoperta dell'io, la capacità di trasformare la realtà in un sogno, la bellezza di guardare al di là delle cose materiali. 

Questo è il senso della mia arte... Questo è il senso che Pamela ha dato al nome Sheyla.

Sheyla è il nome che ho voluto dare alla parte più intima di me stessa, alla parte più sensibile, che riesco ad esprimere solo con i colori e tocchi di pennello. 

E' come se in me vivessero due personalità che a volte si uniscono, a volte invece vivono parallele. Mi è sempre piaciuto disegnare, mi fa sentir bene, non mi fa pensare a niente e come dico alle persone... Mi fa viaggiare con la mente, mi fa perdere in orizzonti infiniti. 

Questa voglia di disegnare è diventata una vera forza con il passare degli anni... fino a quando non ho più potuto farne a meno. Era una voce che urlava di sempre di più dentro di me fino a quando non gli ho dato un'identità vera... SHEYLA.

Terminato il liceo, mi buttai nel mondo dell'arte.. Ma non sapevo come muovermi, ero circondata solo da persone che sostenevano che la pittura era tempo sprecato, al massimo poteva essere un hobby. Fragile e insicura, cominciai a fare dei lavori che non mi appartenevano: barista, cameriera, baby sitter... ma niente.. una voce in me parlava... non era questa la mia strada.

Da questo stato di tristezza e rabbia, nacque il mio primo quadro "INTERIORITA'"

Uno strappo sulla tela, una rete plastificata ed una bambina che copre le orecchie per non sentire più la realtà; bianco e nero creano uno sfondo deciso, aggressivo, che avvolge il mio io indifeso... che rifiuta tutto ciò che lo circonda. Quel periodo durò fino al 2004, quando iniziai a lavorare da un pittore. Lui con il suo estro indescrivibile mi fece amare ancora di più l'arte, mi diede più sicurezza nelle pennellate e nel carattere.

Con lui iniziai a partecipare ai mercatini dei Castelli Romani, iniziai a rapportarmi con il pubblico. Dopo un anno e mezzo lasciai quel pittore... me ne andai pronta a camminare da sola. 

Finalmente sto vivendo la mia strada.