Dr. Giulio Panzani critico d'arte

C'è un forte senso della figura, nelle tele di Vittorio Mostardi, che si rifà a una tradizione toscana, cioè a quegli scorci paesistici a quegli "ominini" a tutte quelle immagini appartenenti a un'iconografia consueta. domestica, tratta da un ordinario quotidiano nobilitato poi dalla rivisitazione ideale dell'autore che a questa "dimensione degli affetti" non solo attinge ma senza la quale non potrebbe esistere. Affetti, beninteso oramai collocati nella storia personale di Mostardi e divenuti però patrimonio collettivo pe quanto di condivisibile sono capaci d'esprimere proprio in virtù del richiamo, modulato su una varietà di stati d'animo, che il colore e le immagini contengono. C'è anche, però un definito senso della solitudine, a volte persino d'angoscia, che spicca nelle varie composizioni in un pessimismo velato e in contraddizione con talune, palesi gioiosità. Certe atmosfere affabulatorie si congiungono infatti con intime e sofferte riflessioni, forse in un desiderio di "fuga" non tanto dalla reaòltà, alla quale mostradi raccorda le sue attese, quanto dalle lacerazioni dell'esistenza, da ogni sofferto "strappo"con i propri sogni, da ciò che -insomma esorcizza grazie alle sue capacità cromatiche e variamente compositive.Mostardi coglie quel che può anche nella complessa vicenda artistica dela sua terra e così e così in certe tele si ravvisa un pò di Rosai, un pò di Serafini, un pò di del Saetti "toscano" e non tanto sotto il profilo scolastico quanto per certe atmosfere, per le sue suggestioni, per la caratterizzazione che si osserva nel suo percorso pittorico. A quest'ultimo con diverse intonazioni, Mostardi alterna anche dei versi i cui toni, sintetici ed efficaci nella resa, introducono a un personaggio dioverso, più rigoroso nel linguaggio e senza indulgere a un uso intellettuale del lessico. Anzi: pur nella metrica sciolta, queste poesie rivelano  un urgenza creativa che dà aspazio la misura della personalità, delicata e determinata al contempo, dell' autore, sempère sensibile alle urgenze di una società in crisi, attento cronista congrafia sottile, trasparent, di ciò che è in grado di toccargli l' anima.