dr. Giulio Panzani critico d'arte poeta e giornalista

Una forma di scrittura artistica realizzata su un impianto cromatico forte, denso materico e quasi aggressivo, mentre i soggetti rappresentati s'inseriscono, invece, in una tradizionale leggibilità e dunque si propongono con immediatezza,senza cioè il filtro diesaperazioni strutturali. Nella prevalenza del segno grafico il colora dà così, all'insieme della rappresentzione, lo spessore costruttivo, la tensione dei rapporti figurali pur visti in una logica tutta propria comprensivia di inserimenti esistenziali, religiosi, trasgressivi-anche -nell'idea di libertà che viene, in taluni quadri, dal ritrarre animali "impossibili" e dunque immaginati in un profondo desuderio e in un inesausto sogno di alterità. Luci, effetti a livelo chiaroscurale, sfumature dei toni pur accesi da quest'ansia che è prima di tutto interiore, creano questo "prodotto"reale e fantasioso, in cui i rapporti con la tavolozza si nobilitano, dunque, nell'impaginazione suadente delle tensioni che lo contraddistinguono. Cisono anche dei personali sottintesi, nell'omettere figure "minori" dal contesto delle opere. L'autore, cioè, definisce solo i temi che si prefigge escludendoli quasi dal circostante nel quale sbalzano- a se stranti- come a creare una solitudine che è poi, appunto, quella che l'artista avverte nel proprio animo.

Tutto ciò senza dimenticare il fascino che l'ambiente ed i suoi scorci naturalistici esercitano sul pittore la cui autonomia, comunque, non rinuncia a manifestarsi, potremo dire, con caparbietà e forse, a volte, con un pizzico di autocompiacimento.